PCPower&Cooling Silencer MKIII 1200W 80 Plus Platinum, analisi Pt.2
Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna.
ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato).
L’apertura dello scudo esterno di protezione non è difficoltoso, però è necessaria una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualche vite. Senza nemmeno aprire la protezione superiore è possibile fare alcune considerazioni; data la lunghezza contenuta certamente si è cercato di limitare il quantitativo di componenti molto grandi, tra cui un elevato numero di condensatori oppure la presenza dei connettori modulari, standard, il cui layout implica una progettazione particolare nello stadio terminale dell’unità, dopo l’uscita delle singole rail. In questo caso, come vedremo, è stato usato un singolo PCB posteriore che presenta una spaziatura davvero molto ristretta dalla porzione terminale dell’unità, che appunto permette di estrudere i connettori guadagnando spazio. Bisogna far presente che comunque l’ingombro sarà elevato in quanto questa tipologia, per via della struttura, richiede comunque un posizionamento orizzontale marcato, ed una generale impossibilità di rotazione prossimale dei connettori dopo l’uscita. Osservando inoltre dalle feritoie di aerazione si nota che la dissipazione dello stadio primario è facilitata, per via del posizionamento orizzontale dei dissipatori passivi, che sono di grandi dimensioni e che certamente aiutano a rendere silenzioso questo modello.
Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario
Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC e quindi sono state incluse ovviamente tutte le componenti necessarie affinché non ci siano problemi a livello di interferenze elettromagnetiche. Possiamo notare diversi condensatori X e Y, e due induttori toroidali di diverse dimensioni. Il MOV risulta essere assente, ma sembra che il circuito di protezione del PFC attivo riesca a compensarne la mancanza
NOTA: vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! Di solito questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.
Nel primario, similmente all’eccellente Seasonic 1KW Platinum, è stato inserito un relè industriale (RT POWER PRINT RELAYS) SCHRACK RT 334012 (le cui caratteristiche tecniche sono osservabili al link seguente http://www.datasheetarchive.com/RT334012-datasheet.html), realizzato in lega di argento e nickel. Facciamo presente che sotto questo punto di vista il top attualmente esistente sembrano essere invece i relè elettromagnetici Omron, realizzati in lega di Ag, Sn e In (Argento, Stagno e Indio), che conferiscono invece prestazioni uniformi con diversi tipi di carico in C.C. e con la commutazione della corrente di spunto. Ad ogni modo, date le necessità e le variabili in gioco, sicuramente non è stato necessario optare per questi modelli, che comunque precisiamo forniscono prestazioni superiori con tutti i tipi di carico. Anche il modello SCHRACK presenta contatti in oro, per garantire un’eccellente affidabilità. Questi relè sono frutto di decenni di esperienza nel settore ed è una ditta che da sola si occupa del 33% di share complessivo del mercato, e fondamentalmente servono per dotare l’unità di una protezione “OCP”.
Nel primario sono presenti due condensatori elettrolitici giapponesi, marchiati Nippon Chemi-Con, di diversa tipologia. Il primo ha le seguenti caratteristiche 400V, 560μF, 105°C, mentre il secondo queste: 400V, 680μF, 105°C. I condensatori del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione, e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità, o alternativamente – per modelli meno potenti – vengono utilizzati singoli condensatori aventi anche 390μF. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base ad ogni aumento della temperatura di 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al quadruplo rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori, e quindi prolungare la vita stessa dell’unità. Data la grandezza dei dissipatori passivi non sono state necessarie particolari accortezze per rendere quest’unità compatibile con un utilizzo fanless, persino a carichi molto elevati come appunto i 600W precedentemente menzionati. Non c’è nessuno stress per via dell’OTP e per via dell’ottima ventola in dotazione, della quale però discuteremo dopo.
Trasformatore e secondario
La topologia è LLC resonant, e lo si evince anche dal PCB, che sembrerebbe essere di fattura SuperFlower in quanto è un modello revisionato, e modulare, di quello utilizzato nell’alimentatore, da noi recensito, NZXT 850W HALE90 850W. Il sistema di dissipazione passivo è di elevate dimensioni e sono presenti due blocchi dissipanti. Avere a disposizione la topologia LLC resonant significa che le rail da 5V e 3.3 sono derivate, per conversione, dalla singola rail da 12V tramite dei convertitori DC-DC, ma ciò non implica l’assenza di trasformatori dedicati, che possiamo osservare nelle seguenti fotografie:
Nel secondario sono presenti, come nel primario, dei condensatori giapponesi della Chemi-Con, il che significa che si è cercato di dare il massimo anche nello stadio terminale. Come possiamo osservare dalle fotografie, la parte centrale presenta ben tre trasformatori, dedicati alle varie rail, poi un elevato numero di condensatori Nippon ed infine tre daughterboard: una dedicata alle protezioni dell’unità, un’altra dedicata al secondario per l’erogazione dei 12V e la terza per l’inserimento dei connettori modulari, che occupano molto spazio e che quindi hanno impedito la completa modularità dell’unità. La qualità delle saldature del PCB principale e delle AIB (add-in-boards) si attesta su livelli davvero molto elevati, come le finiture e la qualità della scocca esterna. Riportiamo il sito del produttore dei condensatori giapponesi montati su questo alimentatore: http://www.chemi-con.co.jp/e/index.html. E’ presente della colla sul PCB, metodo necessario per la tipologia di produzione utilizzata, che consiste prima nel posizionamento delle componenti sul PCB inferiore, poi nella loro adesione al PCB stesso tramite l’adesivo termico ed infine l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.