UN CAPOLAVORO DI GAMEPLAY E STORIA
Anche i menù hanno il loro stile, come quello principale, ma soprattutto, un plauso gigantesco va al menù del combattimento. È questo l'asso nella manica di Atlus per svecchiare e rendere più digeribile quello che sarebbe a tutti gli effetti un normale e classicissimo sistema di combattimenti a turni in puro stile jrpg. Ad ogni tasto del pad, corrisponde un'azione in game, rappresentata come un'icona dal tratto fumettoso, e vedere in movimento il tutto vi lascerà semplicemente a bocca aperta per la velocità di esecuzione, la fluidità ed il tripudio di colori, che fanno sì che il gioco non vi faccia mai pesare la "staticità" del turno, ma anzi, dando continua dinamicità agli scontri. I combattimenti, che per altro possono contare su tutta una serie di attacchi speciali, assalti con armi da fuoco ed attacchi in tandem, si apprendono e si evolvono col tempo entrando sempre più in confidenza con i vari personaggi, ma soprattutto, possono contare su ciò che dà il titolo al gioco, ossia i "Persona".
I persona, possono essere considerati una sorta di pokémon, sono una specie di spiriti/demoni, che abitano all'interno degli individui, che ne riflettono il carattere e possono essere evocati nel metaverso, dal nostro party, per volgere le battaglie a nostro favore. Ogni membro del party ha il suo, mentre il protagonista, il nostro Joker, ha le capacità e le potenzialità di fondere e potenziare il suo Persona. Difficilmente porterete a termine una battaglia un minimo impegnativa senza l'aiuto di questi demoni, dato che gli attacchi di base sono abbastanza deboli, anche contro i nemici base dei dungeon. Nonostante la stratificazione, la bellezza visiva e la profondità delle battaglie, il tipico gameplay da jrpg, rappresenta solamente il 50% dell'afferta ludica, e chi punta tutto sul gameplay degli scontri, potrebbe rimanere spiacevolmente colpito. Nonostante cotanta bellezza, i combattimenti non sono così tanti, come ci si potrebbe aspettare, dato che, come già accennato, l'altro 50% dell'avventura lo passerete parlando con i vostri "amici", chiamati "Confidant", ogni confidant possiede 10 stelline da completare, che rappresentano i 10 livelli della forza del legame; il legame può essere rafforzato con tutta una serie di attività e minigiochi all'interno della lore di gioco, ma soprattutto parlando ed aiutando gli amici con i loro bisogni.
Questa parte del gameplay di Persona 5, è da sempre un tratto distintivo della serie, e prende il nome di "Slice of life", assolutamente da non sottovalutare, poiché questa sorta di second life, rappresenta l'unico modo per potenziare e ricevere numerose abilità sia attive che passive in combattimento, oltre che a potenziare i Persona. Come si può facilmente comprendere, il combattimento e le sezioni slice of life, sono legate a doppia mandata per progredire nel migliore dei modi all'interno dell'avventura, ed addirittura, non curando adeguatamente le relazioni con i propri amici, si può rischiare di ottenere i finali peggiori; e come se non bastasse, rischiare di non vedere mail il terzo semestre, ossia la parte di storia inedita inserita all'interno della versione Royal. Ve lo garantisco, il tutto è più difficile e tedioso a dirsi, che a farsi, nonostante giocare a Persona, significhi per le prime 20 abbondanti ore, giocare ad un grande e graduale tutorial, soprattutto per i neofiti della serie, quele ero anche io. Ma ciò verrà ampliamene ripagato, e vi leverà un mare di soddisfazioni, soprattutto grazie alla geniale storia, che rappresenta uno dei, se non il piatto forte dell'intera offerta. Avevamo accennato allo stereotipato, ma al contempo fantastico cast del gioco, sì, perché i personaggi partono abbastanza stereotipati, seppur pieni di potenziale già nelle prime ore, per poi acquisire una tridimensionalità dirompente ed una maturità straordinaria avanzando nell'avventura. Ed anche voi con loro, maturerete prospettive e cambierete punto di vista, a seconda del momento della storia in cui vi troverete.
Un cast così, come dicevamo, non può non essere sostenuto che da un impianto narrativo geniale, maturo ed affascinante. La premessa è di quelle importanti, un colpo di genio in puro stile giapponese!
I nostri eroi, dei comuni liceali di Tokyo, si troveranno a vestire i panni dei Phantom Thieves, grazie ad un'applicazione per cellulari fornita da uno strano essere che si trova in una dimensione parallela, la "Velvet Room". Grazie alla suddetta App potranno entrare nel metaverso, dove si trovano le "anime-copia" delle persone che hanno desideri distorti, ed il compito dei nostri eroi sarà quello di rubare loro il cuore, ossia la fonte del desiderio malato; e quindi guarire la distorsione dell'animo di ogni persona. Il tutto avrà importanti ripercussioni nel mondo reale, causando il risveglio del cuore del soggetto preso di mira, che si pentirà delle proprie azioni e confesserà tutto. Ciò aprirà tutta una serie di interessantissimi scenari, che porteranno i nostri Ladri Fantasma a conquistare il favore del popolo ed a puntare agli alti ranghi di una società Giapponese sempre più corrotta. Da qui non stiamo a spiegarvi la lunga sequela di colpi di scena, di personaggi e di difficoltà che incontrerà il nostro party, sarebbe un delitto svelare di più in merito ad una trama perfettamente orchestrata che punta ad un grande e continuo crescendo, pur prendendosi i suoi lunghi tempi morti, attraverso i logorroici ed infiniti dialoghi (in senso buono, scritti sempre divinamente).