Ciao Mondo 3!

011Analizziamo oggi la nuova arrivata di casa ASUS che porta in dote il nuovo chipset Z97. La Gene è probabilmente la più venduta ed apprezzata della serie ROG sia per le sue caratteristiche, che condivide con i modelli di fascia più alta Extreme e Formula, sia per il prezzo generosamente più basso, cosa che la rende la più appetibile ed amata da Overclockers e Gamers. In questa recensione cercheremo di capire quali features e quali potenzialità nasconde la Gene nel suo layout Micro ATX, ma soprattutto cercheremo di dare una risposta a chi è in possesso della precedente generazione di schede madri con chipset Z87: vale la pena investire altri soldi ed effettuare l’upgrade?

 

 

 

 

 

ASUS ROG

 

Con il marchio ROG ASUS propone da sempre prodotti con un obiettivo ben preciso: qualità e performance senza compromessi. La completezza di features sia hardware che software permette di controllare e spingere senza limiti componenti quali processore, RAM e schede video. La categoria di utenti a cui sono destinati questi prodotti è, seppur di nicchia, molto esigente. La progettazione dell’hardware non è mai lasciata al caso, sia come disposizione degli slot di espansione che come pulsanti, gli switch e i pulsanti on-board sono di facile ed immediata raggiungibilità. Abbiamo visto come l’anno scorso ASUS abbia ampliato la sua gamma ROG Maximus introducendo due modelli inediti: la Hero (ATX) e la Impact (mini ITX). Quest’anno ASUS ha aggiunto un ulteriore modello, la Maximus VII Ranger, per andare ad aggredire anche la fascia più “bassa” del mercato. La Ranger è sempre in formato ATX, pertanto l’unica scheda madre ROG in formato Micro ATX rimane la Gene.

 

Chipset Z97

 

Dopo questa prima presentazione, vediamo assieme la principale differenza rispetto alla Maximus VI Gene : il Chipset Z97/H97

 


Intel Z97

Non sono molte lo novità introdotte da Intel con questo la serie 9 di chipset. Non a caso rientra ancora nella serie di chipset "Lynx Point".

 

Z97 chipset diagram

 

Guardando lo schema a blocchi del PCH Z97, notiamo soltanto due nuove feature, di cui una dedicata più che altro al mondo business. Si tratta della tecnologia Boot Guard per una protezione da malware che agisce già a livello hardware e BIOS. La feature più interessante della serie 9 di chipset è sicuramente il supporto all’Intel Rapid Storage sull’interfaccia PCI Express. Tale novità si concretizza in realtà con la proliferazione sulle nuove schede madri Z97 di due nuove interfacce: il SATA Express e il PCI Express M.2. Quest’ultimo non è in realtà uno standard del tutto nuovo, essendo stato adottato già in diverse schede madri Z87 (ricordiamo l’NGFF delle ROG ASUS) e in alcuni ultrabook e notebook di nuova generazione. L’interfaccia M.2 sfrutta due linee PCI Express 2.0 (tra le 8 messe a disposizione dal chipset) offrendo una banda teorica di 1000 MB/s ed innalzando  di fatto il throughput massimo degli SSD fino a circa 780 MB/s. Si parla di un incremento di circa il 67% rispetto allo standard Sata 6Gb/s, a fronte dell’adozione di SSD più compatti, costituiti da una semplice stick da installare sulla scheda madre.

 

z97-h97

 

PCIE m2

 

La vera novità è però rappresentata dalla “nuova interfaccia” SATA Express. Più che di un nuovo standard, si tratta di un nuovo connettore che vede affiancate due porte particolari porte SATA più un connettore di alimentazione, più corto. La particolarità di queste porte SATA è che possono veicolare ciascuna una linea PCI Express, qualora connesse tramite un connettore completo SATA Express. Sarà comunque possibile utilizzarle anche come porte SATA 6Gb/s collegando SSD o HDD tradizionali. Per il momento la maggior parte delle implementazioni del SATA Express (come pure dell’M.2) prevedono l’utilizzo di linee PCI Express di tipo 2.0 (quelle messe a disposizione dal PCH Z97), ma in futuro si prospetta l’arrivo di controller SSD in grado di supportare il nuovo standard 3.0, in grado di garantire quindi un raddoppio della banda disponibile. Già da adesso però, alcuni produttori di schede madri potrebbero optare per l’utilizzo di linee PCI Express 3.0 della CPU, normalmente destinate alle schede video.

Da notare che le linee PCI Express del SATA Express non sono in grado di fornire alimentazione, a differenza degli slot PCI Express tradizionali. Si è quindi reso necessario l’utilizzo di un connettore ausiliario di alimentazione che andrà collegato alla PSU del sistema. La disponibilità di SSD con questa interfaccia è al momento molto limitata mentre è già possibile trovare in commercio alcuni SSD in formato M.2 (NGFF).

 


Caratteristiche esclusive principali

 

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La MAXIMUS VII GENE appartiene alla fascia ROG e per gli appassionati di Gaming e Overclock  questo brand non necessita di molte presentazioni. Vediamo insieme le features proposte da ASUS per questa scheda madre.

 

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Con la tecnologia Ethernet Intel la Maximus VII Gene offre una marcia in più specialmente nelle sessioni Lan Party grazie al maggior Throughput ed al minor carico sulla CPU.

 

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Per migliorare l’interfaccia Lan della Maximus VII Gene la Asus ha utilizzato componenti che permettono la trasmissione di un segnale più pulito e che al tempo stesso proteggono i componenti interni da scariche elettrostatiche.

 

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L’esclusivo software GameFirst III è stato aggiornato integrando maggiori funzioni e rendendo al contempo l’interfaccia più intuitiva. I Gamers appassionati di multiplayer otterranno risposte ancor più rapide grazie al livello di priorità assegnato ai pacchetti di gioco ed alla maggiore banda disponibile per le sessioni online.

 

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Scegli la tua modalità tra i preset disponibili per rendere l’esperienza più appagante sia di gioco che di streaming online oppure file-sharing. E’ possibile agire su 5 livelli di larghezza di banda, dal più basso al più alto anche a livello di singola applicazione ed al contempo monitorare il traffico di rete per non far lievitare i costi in caso di traffico a consumo.

 

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ASUS non ha trascurato l’importanza di fornire una qualità audio impeccabile: su tutta la linea di motherboard Maximus VII è presente l’acclamato chip SupremeFX Impact II che minimizza le interferenze elettromagnetiche (EMI). Due le features di rilievo:

  • Il Sonic SoundStage che permette di switchare tra 4 profili audio personalizzati, con un pulsante sulla scheda madre e quindi indipendentemente dal sistema installato (pensiamo ad esempio ad uno steam OS)
  • Sonic SenseAmp che si adatta all’impedenza delle vostre cuffie per garantire una tonalità sempre perfetta.

 

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Sonic Studio è un nuovo applicativo per l’editing della traccia audio. E’ possibile utilizzare la funzione Virtual Surround 7.1 canali anche con l’ausilio di auricolari stereo. Sono inclusi 5 effetti tra cui riverbero, BassBoost, Voice Clarity, Smart EQ e per un controllo completo la funzione di Equalizzazione.

 

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Progettato per lo sparatutto in prima persona, Sonic Radar evidenzia in sovrapposizione quali avversari o compagni di squadra sono all’altezza. Con Sonic radar riuscirete a scovare l’origine degli spari e quindi i nemici grazie all’esclusivo sistema audio che migliora ulteriormente l’ambiente di gioco rendendolo realistico.

 

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L’esclusivo chip KEYBOT presente sulla Maximus VII Gene permette di assegnare funzioni macro ai tasti funzione F1-F10 della tastiera, se collegata nella porta USB dedicata. Permette inoltre di fare il boot a BIOS o impostare parametri come il profilo XMP o il boost della CPU.

 

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La riprogettazione del circuito di alimentazione 5V sulla Maximus VII Gene, che fornisce corrente sia alle prese USB anteriori che posteriori, vi consente di avere tutta la potenza necessaria senza fluttuazioni. Ideale specialmente per i DAC audio che beneficeranno di minori interferenze.

 

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L’interfaccia grafica UEFI del Bios è stata completamente rivista per consentire una più facile interazione anche con il solo ausilio del mouse sia che voi siete dei principianti che degli esperti senza rinunciare alla completezza del numero di settings.

 

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Con l’utility RAMDisk è possibile utilizzare parte della memoria RAM per creare un Hardisk superveloce e ridurre drasticamente i tempi di avvio velocizzando complessivamente la risposta di tutto il sistema.

 

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Altre applicazioni presenti nel supporto ottico arricchiscono il bundle della Maximus VII Gene.

 

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Tutte le schede madri della serie ROG Maximus VII (Z97) sono compatibili con l’OC Panel e Front Base.

 


Specifiche tecniche

Riportiamo integralmente per completezza d’informazioni gli screen relativi alle specifiche di prodotto, disponibili anche sul sito del costruttore.

 

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Una Z97 senza SATA Express. ASUS è l’unica azienda a proporre un drive SATA Express ottenuto tramite il RAID di due SSD M.2. Ciononostante ha scelto di non equipaggiare la Gene VII di questa interfaccia ancora molto immatura. Ne sentirete davvero la mancanza?

E’ presente ad ogni modo lo slot M.2, che può ospitare SSD fino a 80mm di lunghezza. Sempre lato storage, ci sono due SATA 6Gb/s addizionali, offerte dal controller ASMedia 1061 che farete bene ad evitare per l’installazione del vostro SSD di sistema. Come noto le porte offerte dai chipset Intel sono ben più veloci di quelle di controller di terze parti.

 


Packaging e primo contatto

 

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Come da tradizione  ASUS per i prodotti di fascia alta ROG, la confezione si presenta robusta, a libro e ricca d’informazioni.

 

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Il bundle è abbastanza completo, in linea con le peculiarità della Maximus VII Gene. Troviamo 6 cavi SATA, un bridge per lo SLI, Mascherina I/O, w Q-connectors per semplificare le operazioni di smontaggio, Sticker ROG, etichette per i cavi, manuale e CD dei driver.Da notare la schedina audio Supreme FX Impact II che va inserita nell’apposito connettore, subito sotto al pannello I/O. Date le dimensioni ridotte della scheda mATX, la scelta di utilizzare una add-in board è giustificata ed avallata dal fatto che nelle sessioni di Overclock la scheda audio assume un ruolo di secondo piano ma che all’occorrenza è pronta per essere utilizzata dai Gamers. Non è presente in bundle la schedina MPCIE combo per la connettività Wireless o la connessione di un SSD NGFF. E’ tuttavia presente il connettore sulla scheda madre, quindi chi lo avesse acquistato in precedenza può riutilizzarlo sulla Gene VII.

 

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Le dimensioni della Maximus VII Gene corrispondono a quelle mATX e risultano quelle di un quadrato di 244 mm. Il layout come al solito è ben ordinato e spiccano i classici colori rosso/nero della serie ROG. Il design è abbastanza simile a quello della precedente Gene serie VI. Il dissipatore delle fasi è più voluminoso ed accattivante, mentre l’assenza dell’audio onboard lascia spazio a numerose componenti atte alla protezione da scariche elettiche.

 

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Le immagini inquadrano la zona del socket Intel LGA1150 con il generoso dissipatore passivo ad Heatpipe che raffredda le 8 fasi di alimentazione ove trovano posto anche i condensatori giapponesi 10K Black Metallic che offrono il 20% in più di resistenza alle alte temperature, mentre gli induttori “Ferrite Chokes” sono certificati per correnti fino a 60A. Gli induttori sembrano simili ai Black Wings della serie VI, e anche in questo caso sono marchiati ASUS. Il profilo è questa volta liscio, probabilmente per facilitare le operazioni di coibentazione per l’overclock con sistemi di raffreddamento estremi.

 

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Appena sopra agli induttori potete notare gli 8 Mosfet che forniscono potenza al processore. Si tratta degli stessi PowerBlock NexFET CSD87350Q5D visti nella precedente generazione Maximus VI, in grado di erogare fino a 40A. VRM che vincono non si cambiano. Si nota il connettore ad 8PIN per l’alimentazione ausiliaria del socket. Da notare l’integrato EPU Digi+ III di terza generazione ASP1257 per il controllo digitale della potenza erogata.

 

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Passando all’analisi degli slot di espansione PCI-Express v3.0 x16, il primo è in grado di operare a piena banda con singola scheda video, in presenza di uno SLI / CrossFireX la banda si dimezza diventando 8x/8x. L’ultimo slot nero in basso è un PCI-Express 2.0 X4, collegato al chipset Z97. Tra i due slot PCI Express 3.0 è presente il connettore M.2  (PCI Express x2) per gli SSD di nuova generazione, capace di garantire una banda fino a 10Gb/s. Da notare che La bandwidth dello slot PCI Express x4 è condivisa con quella dello slot M.2 e quella del Mini PCI Express x1. Se installate una scheda x4 su questo slot, lo slot M.2 e quello mPCIE verranno disabilitati. Presumibilmente ciò non avverrà installando una scheda x1.

 

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In macro si può scorgere il controller ASMedia ASM1442K dedicato alla conversione dei flussi video HDMI con supporto all’alta definizione 4K.

 

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Il pannello posteriore di I/O comprende un totale di 4 porte USB2.0 e 4 porte USB3.0 (le prime 2 controllate dall’ASMedia 1042, le altre due dal chipset Intel Z97); una PS2 mista Mouse/tastiera; una porta S/Pdif Out; il blocco dei connettori DisplayPort e HDMI; una ethernet LAN RJ45 Intel controllata tramite l’integrato I1218V; il pulsante Clear CMOS e ROG Connect. La porta USB 2.0 sottostante alla PS2, supporta la funzionalità KeyBot per la creazione di macro sulla tastiera. Su scheda aggiuntiva Supreme FX Impact II, troviamo i 3x mini Jack Audio.

 

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In foto il connettore multiPIN per la scheda aggiuntiva SFX Impact II e la classica pila a pastiglia CR2032.

 

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Procedendo lungo la base della scheda abbiamo il pulsante di accensione ON/OFF e di RESET, il micro pulsante KEYBOT, l’integrato ROG che funge da interfaccia del BIOS per la regolazione delle tensioni, delle ventole e dei moltiplicatori. Più a destra abbiamo il connettore per l’OC Panel, accessorio molto utile per chi pratica l’overclock estremo.

 

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Oltre agli innumerevoli spinotti a 3PIN per le ventole, immancabile il connettore per l’Header Panel.

 

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La Maximus VII Gene è dotata di 8 porte SATA 6bB/s, le prime 6 (partendo dall’alto) controllate dal chipset Intel Z97, mentre le ultime due dal chipset ASMedia 1061.

 

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Macro del controller DIGI+ ASP1103 relativo alle 2 fasi di alimentazione per le memorie. Onnipresente ed utilissimo il Digit a 2 cifre per la diagnostica di boot  e il micro pulsante per la diagnostica delle RAM in fase di boot.

 

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In foto una, vista della parte sottostante del PCB, che ci conferma le 16 connessioni elettriche del primo slot PCI Express e le 8 del secondo.

 

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La Maximus VII Gene è dotata di 4 slot raggruppati per colore che supportano frequenze fuori standard fino a 3200MHz ed oltre tramite moltiplicatori. ASUS fornisce un’ampia QVL con memorie certificate, e per farle operare al di fuori delle specifiche Intel sarà sufficiente con buona probabilità premere il pulsante MemOK, oppure selezionare il coretto moltiplicatore da BIOS. La sezione di alimentazione delle RAM è ovviamente molto curata, dotata di due fasi complete di NexFET, condensatori 10k e induttanze da 60A. Le fasi sono controllate da un ulteriore controller DIGI+.

 

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Particolare del chip Nuvoton NCT6791D dedicato al monitoraggio delle tensioni e delle temperature e del controller SATA III, ASMedia ASM1061.

 


BIOS

Passiamo adesso all’analisi dell’interfaccia dedicata al BIOS. Come sappiamo dopo l’introduzione dello standard UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) rilasciato da Intel nel 2007, tutti i fornitori si sono adoperati per riuscire a personalizzare a proprio piacimento l’ostico (fino a poco tempo fa) ambiente del BIOS. ASUS ha rivisto ed aggiornato nuovamente l’interfaccia grafica del BIOS della Maximus VII Gene, regalando agli utenti una sempre maggiore soddisfazione in termini di navigabilità e comprensione. La nuova interfaccia segue il trend attuale del design flat, che risulta quindi molto pulito ed ordinato.

 

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La schermata di default di accesso al BIOS è la EZ Mode che raggruppa i principali parametri di frequenza e temperatura, ma la più ricca per voci disponibili su cui intervenire è la Advanced Mode. La navigazione come si evince è raggruppata per schede, in totale 8.

 

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La sezione più interessante per gli Overclockers e gli Hardcore Gamers è la Extreme Tweaker, in quanto include tutti quei parametri sui quali agire per personalizzare ed overcloccare (aumentare) la frequenza di lavoro dei singoli componenti iniziando dai preset che permettono di avere delle basi di partenza in Overclock del Bclk o della RAM.

 

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Come si evince dagli screen, la Maximus VII Gene permette di arrivare tramite la variazione dello strap ad una frequenza di 8000 MHz.

 

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Come RATIO per la CPU abbiamo un limite di 80x, stesso dicasi per il DRAM Frequency Ratio. Il CPU Level Up permette di portare in modalità automatica la CPU alla frequenza desiderata.

 

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Le sotto-voci relative ai Timings non mancano come anche la possibilità assieme ai preset visti prima di impostare quelli presenti nel chip SPD (Serial Presence Detect).

 

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Sulla sotto sezione DIGI+ Power Control è possibile agire sui parametri di erogazione e della potenza in watt sulla CPU nonché sul LLC per stabilizzare la tensione del processore sotto stress.

 

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Nel sottomenu Tweaker Paradise è possibile agire su ulteriori parametri di corrente per raggiungere il proprio target di frequenza.

 

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Ulteriori parametri che incidono sulla potenza ed i regolatori interni al processore.

 

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In screen, i valori massimi di tensione che è possibile impostare, come vedete sono valori molto alti che solo con una scheda madre di classe ROG è possibile avere. Ovviamente devono essere utilizzati con cautela in relazione al tipo di raffreddamento adottato ed al tipo di overclock desiderato.

 

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Nella sezione Advanced, in particolare nella sottosezione CPU Configuration, troviamo tutte quelle impostazioni relative alle tecnologie di risparmio energetico della CPU, nonché il Ratio o meglio il rapporto di moltiplicazione che agisce direttamente sulla frequenza finale.

 

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In altre sotto sezioni come Storage oppure USB Configuration ed Onboard è possibile personalizzare i devices collegati al sistema nonché la connettività ed il sistema a LED presente sulla Maximus VII Gene.

 

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La sezione successiva Monitor è molto ricca ed è possibile monitorare in tempo reale i parametri vitali del sistema come voltaggio e temperatura ed intervenire sui controlli di questi ultimi impostando degli allarmi.

 

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Nella sezione Boot andiamo a scegliere con quale dispositivo/periferica connessa avviare il sistema ed eventualmente le priorità di avvio tra le periferiche.

 

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Nell’ultima sezione Tool troviamo degli utili strumenti come l’ASUS EZ Flash 2 Utility con cui possiamo aggiornare il BIOS piuttosto che salvare la sua configurazione nell’ASUS Overclocking Profile oppure leggere le informazioni contenute nel chip SPD dei moduli DIMM tramite la voce SPD Information.

 

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Ed infine è possibile salvare la configurazione o reimpostare quella di default.

 


Metodologia di prova e Piattaforma di test

I test eseguiti sulla Maximus VII Gene sono volti a verificare la stabilità della scheda a frequenze d’uso comune,  a verificarne la qualità e la competitività sul mercato ed a valutarne la stabilità della stessa sotto stress anche ricorrendo all’overclock spinto. E dato che parliamo di una scheda madre di classe ROG progettata per dare molte soddisfazioni in quest’ambito, esamineremo la nuova nata della famiglia ROG Maximus VII Gene con sistemi di raffreddamento non usuali. Per rilevare con precisione le temperature dei dissipatori passivi della zona socket con il sistema sotto overclock, ci avvarremo di un termometro digitale della Voltcraft mod. K101 onde verificare l’efficacia del sistema passivo di dissipazione. Ad onor di cronaca, tipico comportamento delle schede Asus, abbiamo notato un regime di overclock del processore preimpostato alla frequenza di lavoro di 3900MHz fissi, per cui i risultati che vi proponiamo sono quelli rilevati con tutte le impostazioni “ovviamente” a default del BIOS che quindi possono essere replicati da qualsiasi utente a parità di componenti e versione di BIOS. L’overclock a 3900 MHz (per il nostro processore Core i7 4770K) è una caratteristica ormai comune a tutti i produttori, che in barba alle specifiche Intel in merito al Turbo Boost, impostano il massimo moltiplicatore consentito, a prescindere dal carico di lavoro della CPU. Il consumo in full load sarà pertanto maggiore del TDP specificato da Intel, ma l’utente sarà ben contento di avere prestazioni superiori grazie a questo accorgimento.

Di seguito i componenti utilizzati per i test:

 

Componenti

 

Come si evince dalla tabella, abbiamo messo in comparazione i risultati ottenuti dalla Maximus VII Gene con la scheda di un altro brand, questo perché il chipset è lo stesso come anche le altri componenti aggiunte e specificate in tabella. E per rendere più interessanti i dati pubblicati, abbiamo introdotto quelli ottenuti con la serie precedente Maximus VI Extreme. Ovviamente per rispondere alla diversa tipologia di test e performance richieste dai test abbiamo utilizzato 2 tipi di kit di ram, differenti sia per velocità che per prestazioni: Kingston 2400MHz 2x4GB, il cui target a 1600MHz è pienamente compatibile con la frequenza di default del controller integrato in Haswell, ed il kit da overclock costituito da 2 moduli DIMM della Kingston da 2666MHz e capacità 2x4GB, di modo che tale scelta non rappresentasse un collo di bottiglia per i test di overclock.

 


Test Sintetici

 

3DMARK (Fire Strike)

Ultima versione disponibile del benchmark grafico più famoso ed apprezzato prodotto in rete. Realizzato dalla Futuremark, 3DMARK include tutto il necessario per valutare qualsiasi piattaforma hardware: dallo smartphone al tablet, notebook, laptop, desktop o PC da gioco ad alte prestazioni grazie a 3 tipologie di test. Il livello scelto per il test Fire Strike è quello più complesso e ricco di dettagli. Il motore grafico si basa sulle ultime librerie Microsoft: DirectX 11. Ogni dettaglio viene fatto risaltare con estrema precisione limitata solo dalla tecnologia del processore grafico. Il rendering mostrato utilizza le tessellation, l’illuminazione particellare, la simulazione di fumo, effetti di ombre di ultima generazione e svariati post processing.

 

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3DMARK 11

Benchmark prodotto da FutureMark, richiede la presenza nel sistema di una scheda video con supporto alle API DirectX 11.  La software house sviluppatrice afferma che i test sulla tessellation, l'illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. 3DMark 11 Advanced Edition permette di impostare tre modalità di benchmark in DX11, Performance, High ed Extreme. Il primo test, basato sullo scenario Deep Sea, non applica la tessellation ma fa uso di un sistema d'illuminazione e ombre marcato. Il secondo test, nuovamente fondato su Deep Sea, applica un livello di tessellation medio e riduce, anche in questo caso a livello intermedio, l'illuminazione. Il terzo test grafico, basato sullo scenario High Temple, ha un livello di tessellation medio e illuminazione ridotta. Il benchmark è stato impostato per sfruttare per il calcolo della PhysX esclusivamente il processore e non la scheda video NVIDIA.

 

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MaxxMEM v2

MaxxMEM v2 misura la larghezza di banda (in GB/s)  del sottosistema di Memoria. Il risultato fornito di lettura e scrittura è molto attendibile e grazie ad uno sforzo dei programmatori il programma riesce a non essere influenzato dall’intervento del sottosistema della cache che ne altera il risultato accrescendone i valori.

 

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Test Compressione Dati e Multimedia

Passiamo adesso ai test che misurano le performance negli ambiti della Compressione e flusso Multimediale e vediamo le differenze che ci sono a parità di hardware tra la Asus Maximus VII Gene e le contendenti. Chiariamo subito che sono stati modificati solo i timings delle memorie mentre i restanti sono stati settati tutti in auto.

 

7Zip 9.20

Questo noto software di gestione degli archivi contiene al suo interno un tool in grado di analizzare le prestazioni del sotto-sistema CPU – RAM. Il software riporta un valore espresso in MIPS (Million Istruction for Second). Il test comprende compressione, decompressione e valore generale.

 

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Cinebench R15

Software prodotti dalla Maxon che permettono, tramite l’elaborazione di contenuti tridimensionali, di testare le performance del sottosistema CPU / RAM. Entrambe le release consentono l’esecuzione del test utilizzando un solo core (fisico) della CPU rispetto a quello globale che sfrutta tutti i core sia fisici che logici presenti all’interno del processore.

 

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X264 Benchmark HD 3.0

Software che mediante la codifica video x264 sfrutta in maniera considerevole il sottosistema CPU <-> RAM e per questo è l’ideale per valutare le prestazioni delle schede sotto tale ambito.

 

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Overclock ed Efficienza

Ovviamente, dato il settore a cui è indirizzata la Maximus VII Gene, non potevamo esimerci dall’eseguire test in overclock. Abbiamo quindi utilizzato 2 tipi di raffreddamento, uno convenzionale a liquido i cui componenti sono accessibili ed utilizzati da molti appassionati Gamers e smanettoni, e uno più spinto grazie all’ausilio di un sistema Cascade che, grazie alle temperature subzero, ci permette di spingere la frequenza della CPU ben oltre la soglia di sicurezza dichiarata da Intel. Il tipo di test scelto per l’efficienza nello stressare il processore è CineBench nell’ultima release disponibile R15. Il test eseguito ovviamente è quello CPU multithreading che spalma su tutti i core logici il calcolo del rendering dei solidi rappresentati nella scena. Come frequenza massima di target per il cosidetto Daily Use che consideriamo un giusto equilibrio tra temperatura raggiunta dal processore e voltaggio richiesto è di 4600MHz. Il punteggio ottenuto è puramente simbolico volto a verificare sia la stabilità della piattaforma che la frequenza delle memorie impostate a 1600 MHz che si è scelto di non overcloccare in quanto oggigiorno qualsiasi tipo di RAM possono mantenere questa frequenza e questi timings.

 

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Sicuramente avremmo potuto fare di meglio ma, ripeto, non è questo l’obbiettivo.

Grazie della presenza di punti per la rilevazione delle tensioni in tempo reale, ci siamo avvalsi del noto tool CPU-Z (aggiornato all’ultima release 1.69.2) per la rilevazione e la stabilizzazione della frequenza del processore in tempo reale. Le misurazioni sono state effettuate con il sistema sotto carico tramite CinebenchR15 utilizzando come riferimento la frequenza limite di 4600MHz che è poi la stessa frequenza di test impostata da BIOS anche per le schede madri. La frequenza della memoria è stata volutamente impostata e mantenuta a 1600MHz con timings 8-8-8-20 1T. Ovviamente per superare il test ogni scheda ha richiesto da BIOS, per poter chiudere il test senza errori, un determinato voltaggio. Al fine di rendere attendibile il test e porre le schede sullo stesso piano per verificarne la sezione di alimentazione e quindi la singola capacità di stabilizzare il Vcore erogato riducendo al minimo il Vdroop, siamo intervenuti sul LoadLineCalibration settandolo al massimo possibile, cosi da mettere sullo stesso piano l’intervento della sezione di alimentazione delle varie motherboard. Il profilo LLC impostato al livello 9 (al massimo possibile) da BIOS, sulla ASUS MAXIMUS VII Gene ci ha permesso, grazie ai punti di misurazione delle tensioni, di  rilevare tramite multimetro digitale un comportamento stabile con un Vdroop praticamente nullo, ossia di soli 0,001 volt. Ricordiamo che lo scopo del test mira principalmente ad analizzare l’aspetto delle tensioni erogate ed il relativo Vdroop in un’ottica di efficienza del sistema di alimentazione e non a ricercare il valore più alto per fini di gara o record. Ricordiamo anche che l’importanza del circuito di alimentazione è direttamente proporzionale alla capacità computazionale e di carico, poiché a determinate frequenze limite ed in generale sotto overclock, il processore assorbe un notevole quantitativo di corrente e se la sezione di alimentazione della motherboard non riesce a far fronte alla richiesta di corrente, il valore computazionale restituito su qualsiasi test effettuato rimane basso. Di solito su molte altre schede madri con una sezione di alimentazione non all’altezza, per cercare di chiudere il test ad una data frequenza, si cerca di compensare aumentando il voltaggio (Vcore) applicato al processore, ma questo porta a scontrarsi con il problema della temperatura. Di seguito la tabella riepilogativa dei risultati ottenuti:

 

Consumi

 

Il risultato ottenuto con il test effettuato sulla nuova versione R15 di Cinebench, è risultato in linea con la ASRock Z97 Killer, non mostrando lo stesso boost prestazionale ottenuto con la Maximus VI Extreme.  Sulla Maximus VII Gene , tramite i  punti di rilevazione delle tensioni abbiamo rilevato dei voltaggi applicati più alti, rispetto a quanto applicato da BIOS, complice probabilmente l’LLC impostato sul livello 9*. Per il resto il Vcore richiesto da BIOS per completare il test è lo stesso su tutte e 3 le schede madri della comparativa. Le temperature dei VRM si sono mantenute molto basse, complici l’ottima efficienza delle fasi di alimentazione NexFET e l’ottimo sistema di dissipazione passivo dotato di Heatpipe.

Utilizzando il Cascade siamo riusciti a raggiungere frequenze ben diverse, a puro scopo dimostrativo. La Maximus VII Gene è in grado di regalare parecchie soddisfazioni in questo ambito, grazie anche alla capacità di tirare le memorie. Il programma MaxMEM è abbastanza fedele nel dato rappresentato in quanto non influito dalla cache del processore.

 

Spi5400  MaxxMEM2804 11-14-14-35 2T  MaxxPI2804 11-14-14-35 2T  Wprime32389  Wprime323765

 

Siamo riusciti a raggiungere la ragguardevole frequenza di ben 6100 MHz, confermando le nostre aspettative di scheda madre particolarmente votata all’overclock estremo. Anche l’overclock delle RAM si è dimostrato all’altezza della serie ROG di ASUS.

*Ci teniamo infine a precisare che sconsigliamo per un overclock daily use, a qualunque frequenza lo si voglia raggiungere e mantenere, d’impostare un LLC (Load Line Calibration) al massimo livello in quanto utilizzare tale settaggio in primis non è necessario, dato che questi settaggi si utilizzano per chi opera sotto azoto, ed in secondo luogo comporta una notevole produzione di calore nonché un maggiore stress al processore.

 


Conclusioni

 

oro  overclock

 

Prestazioni

4,5 stelle

La Gene VII si è dimostrata veloce nei test a default, offrendo un buon bagaglio di features in grado di soddisfare la maggior parte degli utenti Enthusiast

Overclock

5 stelle

La Gene VII si conferma reginetta dell’overclock, offrendo una serie di features di alto livello anche per gli oveclockers più accaniti.

Estestica

4,5 stelle

Design che vince non si cambia, eppure, ASUS è riuscita comunque a migliorarsi rispetto alla precedente edizione. Peccato che il design rosso/nero sia ormai un po’ abusato da tutti i produttori.

Materiali

5 stelle

ASUS usa da sempre componenti di prima qualità per la serie ROG. Per la Gene VII, ASUS ha curato in particolare la protezione da scariche elettrostatiche, proteggendo scheda madre e periferiche collegate da possibili danneggiamenti

Prezzo

4,5 stelle

Ad un prezzo ufficiale di circa 170€ la Gene VII si conferma una scheda completa e di ottima qualità, che non vi farà rimpiangere dell’acquisto.

Complessivo

5 stelle

 

 

Scheda madre presente in tutte le evoluzioni del chipset Intel, la Maximus VII Gene deve il suo successo, sia alla fama del brand ROG, punta di diamante di Asusper l’Overclock e Gaming, sia all’esperienza accumulata da ASUS negli anni nello sviluppo di schede madri e del relativo BIOS. La Gene VII non è probabilmente campionessa in quanto a features offerte, mancando della nuova interfaccia SATA Express (per ora comunque praticamente inutile) o di moduli WiFi/Bluetooth che possono sempre far comodo. Da buona ROG, offre comunque molte features per il gaming, tra cui il pieno supporto a SLI e CrossFire, un’ottima sezione audio, una LAN Intel con software di prioritizzazione dei pacchetti (che non farà affatto rimpiangere le concorrenti dotate di Killer LAN), nonché la nuova features Keybot, la cui utilità è limitata probabilmente a chi non ha già una tastiera da gaming. Ovviamente, peculiarità di praticamente tutte le ASUS ROG, è l’estrema predisposizione all’overclock, grazie all’ottima sezione di alimentazione (simile a quella della serie VI ma ulteriormente migliorata), pulsanti onboard, debug LED, predisposizione per l’utilissimo OC panel, e un BIOS ricco di funzioni e tra i più amati dagli overclockers per stabilità e compatibilità con le differenti RAM in commercio. Per i più esigenti ci sono anche i punti di rilevazioni delle tensioni, anche se avremmo preferito un connettore che facilitasse l’inserimento dei puntali del multimetro. Nel complesso la Gene VII rimane sempre un punto di riferimento per il formato Micro ATX, e il prezzo ufficiale di circa 170€ è più che adeguato ad una scheda madre di ottima qualità, prestante a default e in overclock, e senza dubbio bella a vedersi.

 

PRO

  • Prezzo
  • Qualità progettuale e componentistica
  • BIOS (tra i più completi)

 

CONTRO

  • Assenza Sistema di connettività WiFi

 

Si Ringrazia ASUS per il sample fornitoci

Valter d’Attoma

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