Ciao Mondo 3!

CopertinaDa diverse generazioni di schede madri, ASUS propone solitamente tre modelli di classe ROG, la Extreme e la Formula, rispettivamente top di gamma per overclock e per gaming, nonché una scheda madre più economica in formato Micro-ATX, la Gene. Quest’anno, con la serie di schede madri Z87, ASUS ha introdotto altri due modelli una Mini-ITX e la Hero, l’eroina che metterà in salvo il portafogli degli appassionati di gaming e overclock, senza rinunciare ad una ROG in formato ATX!

 

 

ASUS ROG

 

Presentazioni per ASUS o per la sua serie ROG? Pochi appassionati non conoscono questi brand. La serie Republic of Gamers vede il suo debutto nel lontano 2006 con una forse dimenticata ASUS Crosshair con socket AM2. Di certo non è finita nel dimenticatoio la ASUS Commando, che fece capolino circa un anno dopo, per supportare la fortunata serie di CPU Intel Core 2 Duo. Ancora oggi molti overclockers la cercano per sfornare record di overclock su socket LGA 775!

Sarà la Hero all’altezza delle altre proposte ROG e soprattutto era davvero necessaria un’altra scheda madre ROG? Probabilmente sì, la Gene ha riscosso in passato molto successo, ma non tutti amano vedere una MicroATX in un case ATX. La Hero si propone quindi come un buon compromesso nella fascia medio-alta, senza sborsare un patrimonio per la Formula o per la Extreme. Consci che l’italiano è alquanto ambiguo sul termine eroina, scopriremo nel corso della recensione se la Hero sarà la paladina dei videogiocatori o la loro rovina!

 

ASUS MAXIMUS VI HERO Prodotto recensito da Valter d'Attoma in data . Voto: 4,5. Prezzo medio in Italia 190€

 


Uno sguardo a Lynx Point

La caratteristica di maggior rilievo presente nella ASUS MAXIMUS VI HERO, oltre all’apparetenenza alla serie ROG, è la presenza del recente chipset PCH Z87, noto anche con il termine Lynx Point. I piani di Intel con la serie 8 sono di coprire tutte le fasce, dai Mainstream ed Office per andare al settore Business e Performance.

Compare Lynx-Point Chipset

Compare Cougar-Point Chipset

Come per la precedente serie 7, Intel propone 6 differenti chipset, con nomenclatura simile alla precedente. Il chipset Z87 è quello che garantisce le migliori prestazioni, e l’unico che supporta ufficialmente l’overclock, anche se alcuni produttori di schede madri sembrano aver aggirato questa limitazione.

In questo schema possiamo distinguere le differenze tra le varie versioni. Facendo un confronto con la serie precedente Cougar Point, vediamo che sono aumentate sia il numero di porte native SATA3 6Gbps che USB3.0. La bandwidth verso la CPU è rimasta sostanzialmente immutata, ma ora il chipset Z87 è in grado di allocarla dinamicamente alle varie periferiche collegate, permettendo maggiore flessibilità sui dispositivi che si possono connettere.

Z87 specification

Ormai da tempo, per migliorare il livello prestazionale dei processori odierni, Intel ha ridotto i colli di bottiglia integrando sia il controller di memoria che la iGPU all’interno della CPU. Le migliorie introdotte rispetto alla precedente generazione con la HD4600 sono evidenti e si possono apprezzare sia dal seguente grafico che Intel ci propone, sia dai numerosi test effettuati dalla nostra redazione.

iGPU compare

Altra crescita prestazionale, che confermeremo dai test di questo articolo, la si è avuta sul fronte del controller di memoria integrato in Haswell IMC (Integrated Memory Controller).

 


Caratteristiche esclusive principali

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Sostanzialmente sono tre i punti di forza della nuova nata ASUS MAXIMUS VI HERO della famiglia ROG: Qualità, Capacità di Overclock e Caratteristiche Gamer-Friendly.

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Da diverso tempo ormai ASUS presta particolare attenzione alla sezione audio integrata nelle schede madri di serie ROG. La scheda audio integrata SupremeFX si avvale di un circuito schermato in grado di assicurare pulizia del segnale audio e precisione nella conversione analogico/digitale ed una notevole riduzione delle interferenze. Sono presenti condensatori audio ELNA di origine giapponese, per un suono più caldo e coinvolgente.

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Particolare attenzione è stata posta nella scelta dei componenti e nella progettazione del sistema di alimentazione del processore e della memoria, in grado di fornire con estrema precisione la necessaria potenza richiesta. In particolare sono stati utilizzati condensatori 10K Black Metallic che sono l’ultimo ritrovato tecnologico in grado di fornire un incremento fino a 5 volte maggiore di vita ed offrire in condizioni estreme il 20% in più di resistenza alla temperatura estrema. Sono stati aggiornati anche i mosfet: i tradizionali low side ed high side sono stati sostituiti da NexFET, due mosfet in un unico package che sono in grado di fornire un’efficienza davvero elevata, fino al 90%. Le nuove induttanze BlackWing, disegnate esclusivamente per ASUS, riescono a fornire una corrente fino a 60 Ampere riducendo la temperatura di 3-5°C. Vedremo meglio i dettagli dei VRM nel corso dell’analisi del layout.

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L’evoluta interfaccia ROG UEFI del BIOS mette a disposizioni dei nuovi strumenti come la Funzione di Ultima Modifica in grado di registrare le ultime modifiche e poterle annotare con commenti nell’apposito riquadro nel BIOS anziché utilizzare un foglio di carta che potrebbe andare perso. E’ possibile adesso nominare ogni singola porta SATA così da impostare la corretta sequenza. Anche l’elegante spia chiamata dal costruttore ROG Pulse consente di monitorare l’attività del sistema. Aggiungiamo anche l’ottima ed utile funzione SSD Secure Erase a corredo, senza ricorrere a programmi di terze parti.

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Ovviamente sono supportate entrambe le tecnologie proprietarie AMD CrossFireX ed Nvidia SLI oltre che il recente standard PCI-Express 3.0 per la massima espandibilità del sistema.

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Il corredo software è molto ricco ed è in grado di soddisfare anche l’utente professionista nel personalizzare il proprio sistema oppure estrarre fino all’ultimo Megahertz con l’ausilio dell’overclock dei rispettivi componenti.

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Al fine di essere competitiva e protagonista nel campo dell’overclock, Asus ha aggiornato alla 2° Generazione il sistema T-Topology che riesce a ridurre il rumore e la riflessione del segnale incrementando tra il 5% ed il 10% il margine di overclock delle memorie RAM.

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La potenza è nulla senza il controllo, per questo ASUS non ha trascurato il reparto software. All’atto pratico è possibile agire in 4 direzioni per migliorare il rendimento e le performance del nostro sistema.

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Il cuore del sistema è dato dal chipset Intel Z87 Express a supporto dei processori di 4th generazione, compatibili con il nuovo socket LGA1150.

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Molto caro per ASUS l’aspetto del consumo energetico e del rispetto di quegli standard che soddisfano elevati criteri di efficienza, ed utilizzo di materiali rispettosi dell’ambiente anche dal punto di vista dello smaltimento.

 


Specifiche tecniche

Di seguito gli screen relativi alle specifiche di prodotto, disponibili anche sul sito del costruttore.

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Packaging e primo contatto

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Come nella tradizione Asus per i prodotti di fascia alta ROG e non solo, la confezione si presenta robusta, a libro con finestra d’ispezione e ricca d’informazioni che danno un’idea del livello di prodotto scelto.

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Il bundle è minimale, troviamo assieme al manuale in multilingua il supporto ottico per l’installazione dei drivers e dei programmi/utility a corredo. Ben 6 cavi SATA, la mascherina posteriore delle porte I/O, un ponticello SLI per installare due schede video, un prestampato adesivo per l’identificazione sui  cavi delle porte SATAe due supporti che facilitano il collegamento dei vari pulsanti power e reset all’interno dello chassis.

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Il layout è ordinato, frutto di un attento studio di progettazione. La colorazione nera e rossa è ormai caratteristica di tutta la linea di prodotti ROG, che siano essi schede madri, schede video o altre periferiche per gaming. Sul PCB di colore nero, spiccano il dissipatore dei VRM, dotato di heatpipe e quello del chipset su cui spicca il logo della serie ROG.

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Nella parte bassa del PCB spiccano in rosso spiccano 8 porte SATA e due connettore PCI-Express 3.0. Il terzo slot PCI Express x16 è di precedente generazione e non è quindi destinato all’utilizzo di schede grafiche. Il supporto multi-GPU si limita infatti a due schede grafiche in SLI o CrossFire.

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Nell’area sottoastante del PCB troviamo le viti di ritenzione delle staffe del socket e dei dissipatori. Sotto alle placche dissipanti sono presenti i driver dei NexFET, di cui parleremo meglio tra poco. Passando all’analisi delle connessioni elettriche degli slot PCI-Express x16 notiamo che solo il primo è di tipo x16, mentre il secondo ha 8 connessioni elettiche. L’ultimo slot, di tipo PCI Express 2.0, ha anch’esso 8 connessioni elettriche ed è interfacciato al chipset Z87, a differenza di quelli 3.0, collegati direttamente alla CPU.


Analisi del layout

Passiamo ora all’analisi dettagliata della Maximus VI Hero, partendo dalla zona dedicata alla CPU.

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Il socket, di produzione Foxconn, è il nuovo LGA1150 compatibile con  processori di classe Haswell. Attorno al processore, coperte da due flange a dissipazione passiva con tecnologia ad Heatpipe, troviamoi mosfet, le induttanze BlackWing ed i condensatori BlackMetallic che si occupano di filtrare, stabilizzare e fornire la corrente necessaria al processore per il corretto funzionamento. Ricordiamo che l’architettura Haswell ha introdotto per la prima volta dei regolatori interni alla CPU, per cui il compito della circuiteria della scheda madre si limita ora a convertire la tensione di 12V dell’alimentatore verso un valore più basso, pari a 1,8V  di default. I regolatori interni si occuperanno poi di adattare tale tensione alle varie sezioni della CPU, GPU, Uncore, etc. La Maximus VI Hero è provvista di una sezione VRM di alimentazione a 8 fasi per il processore e di 2 fasi per la memoria. Il controller digitale di alimentazione del processore è l’ASUS DIGI+ APS1251 mentre quello relativo alle due fasi della memoria è l’ASUS DIGI+ ASP1103. I mosfet, nascosti dalle grosse flange dissipatrici, sono 8 NexFET CSD87350D5D della Texas Instrument. I NexFET sfruttano un approccio multipackage per inglobare all’interno di un unico chip un mosfet high-side ed uno low-side, solitamente installati tramite due componenti discreti sulla scheda madre. Ciò ha permesso di ridurre lo spazio necessario sul PCB, nonché di ottenere un’efficienza superiore in alcuni casi al 90%. A differenza dell’approccio DriverMOS, abbandonato in molte schede madri da overclock, in questo caso il driver è esterno, e posizionato sul retro del PCB, come avevamo già visto per la MSI MPower Max. Possiamo suppore che tale scelta sia dovuta ad una minore tolleranza di queste componenti a lavorare a basse temperature.

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Come anticipato sul retro del PCB della scheda, nascoste dalle due piastrine metalliche nere che fungono da dissipatori passivi, ci sono gli driver prodotti dalla Internal Rectifier. Si tratta in particolare di 8 IR3535 che permettono una frequenza d iswitching fino ad 1 MHz.  Concludiamo l’analisi dei VRM con una nota molto interessante per chi si accinge all’acquisto di questa scheda madre: le componenti utilizzate da ASUS per la Hero sono del tutto identiche, in tipolagia e numero, a quelle che potete trovare sul modello Extreme! Ovviamente la Extreme propone tutta una serie di feature e di accortezze che possono fare la differenza per l’overclocker estremo, ma per chi vuole risparmiare può sicuramente trovare nella Hero una sezione VRM di qualità degna di una top di gamma! Passiamo ora ad analizzare le altre sezioni della scheda madre.

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Tra il dissipatore e il gruppo di porte I/O è presente il controller HDMI a 3 Gbps Parata PS8201A.

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Il gruppo di porte I/O che vediamo in foto consta di un totale di 8 porte USB suddivise in 4 USB2.0 e 4 USB3.0. E’ presente il pulsante Clear-CMOS, un attacco PS2 misto mouse/tastiera, la porta ottica S/PDIF nonché l’uscita video HDMI, una porta ethernet RJ45 e l’insieme di attacchi mini-jack in/out audio.

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Come si evince dalla foto la porta Ethernet è in standard Gigabit controllata direttamente dall’Hub Z87 Intel

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La sezione audio è a 7.1 canali HD Audio ed è servita dal chip Realtek ALC1150 rigorosamente schermato oltre che separato dal resto del PCB da una luminosa linea rossa che oltre per l’effetto estetico, serve a ridurre eventuali disturbi e massimizzare la purezza del segnale audio.

Il numero totale di 6 slot PCI-Express di espansione sono suddivisi in

2x           PCI-E x16 v3.0

1x           PCI-E x16 v2.0

3x           PCI-E x1 v2.0

Gli slot di colore rosso sono pilotati dal controller Haswell e consentono combinazioni a singola scheda 16x oppure a doppia scheda con velocità 8x + 8x. Il terzo slot nero a lunghezza intera è pilotato dall’HUB Intel Z87, come pure gli slot PCI Express x1. Nonostante le 8 connessioni elettriche, lo slot PCI-E 2.0 x16 opera di default a velocità x1. Può operare a velocità x4 se non vengono utilizzati gli slot PCI-E x1.

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In figura uno dei due switch che funge da commutatore per le linee del PCI-E, precisamente tra lo slot PCI-E 2.0 x16 e PCI-E 2.0 x1. Lungo la linea di base sono presenti più connettori dedicati a replicare sullo chassis le porte I/O. E’ possibile distinguere in foto il connettore a cui collegare il pannello di comando ROG OC PANEL.

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Altro particolare, il pulsante DirectKey che consente l’accesso diretto al setup del BIOS.

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Ecco il dissipatore di calore che copre l’HUB Intel Z87 dove risalta il logo ASUS Republic of Gamers.

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Le 8 porte sono tutte SATA 3 a 6Gbps, sei delle quali pilotate direttamente dal HUB Z87, mentre le due restanti dal controller ASMedia ASM1061.

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Qui è concentrata la zona dove sono presenti i comandi di accensione e reset, nonché il pulsante MemOK per effettuare il boot in caso si abbia problemi con i moduli RAM. Non manca l’utilissimo display a 2 cifre per la diagnostica in fase di boot.022

I quattro slot che ospitano i moduli DIMM di memoria sono suddivisi per colore, appena sotto sono presenti i due Nichicon FPCAP 10K relativi all’alimentazione della memoria.

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In foto il connettore ausiliario di alimentazione della zona socket, possiamo scorgere la tecnologia ad Heatpipe implementata sui due dissipatori che raffreddano i componenti VRM per l’alimentazione al processore.


BIOS

L’introduzione dello standard UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) rilasciato da Intel nel 2007 ha consentito ai produttori di schede madri di poter personalizzare a proprio piacimento l’ostico (fino a poco tempo fa) ambiente del BIOS. Il lavoro svolto da Asus sull’interfaccia grafica del BIOS della Maximus VI Hero è notevole. L’impatto estetico nonché la sistematicità delle varie voci aiuta la comprensione anche per l’utente meno espero.

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La schermata di default di accesso al BIOS è la EZ Mode che raggruppa i principali parametri di frequenza e temperatura; tuttavia, la più ricca per voci disponibili su cui intervenire è la Advanced Mode. La navigazione come si evince è raggruppata per schede.

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La sezione più interessante per gli Overclockers e gli Hardcore Gamers è la Extreme Tweaker in quanto, come si può notare dalle schermate incluse nella recensione, include tutti quei parametri (settings) sui quali agire per personalizzare ed incrementare la frequenza di lavoro dei singoli componenti.

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Quasi tutti i parametri una volta selezionati sono accompagnati da un breve commento di aiuto (sulla destra).

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Il settaggio della frequenza operativa della memoria può raggiungere la ragguardevole velocità di 3200 MHz tramite i relativi moltiplicatori. Le sotto-voci relative ai Timing non mancano e mostrano la completezza del BIOS, in grado di soddisfare anche i professionisti.

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È possibile intervenire sulla sezione di alimentazione, sull’erogazione dei voltaggi e sui parametri di stabilizzazione degli stessi, tramite la LoadLineCalibration.

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Negli screenshots abbiamo riportato i valori massimi che si possono impostare nel BIOS della Hero; come potete notare sono valori molto alti che solo con una scheda madre di classe ROG è possibile ottenere. Ovviamente devono essere utilizzati con cautela in relazione al tipo di raffreddamento adottato ed al tipo di overclock desiderato.

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Nella sezione Advanced in particolare nella sotto sezione CPU Configuration troviamo tutte quelle impostazioni relative alle tecnologie di risparmio energetico della CPU nonché al CPU Ratio o meglio il rapporto di moltiplicazione che agisce direttamente sulla frequenza finale.

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In altre sotto sezioni come Storage oppure USB Configuration ed Onboard è possibile personalizzare i devices collegati al sistema nonché la connettività ed il sistema a LED presente sulla Maximus VI Hero.

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Nella sezione successiva, Monitor, è possibile monitorare in tempo reale i parametri vitali del sistema come voltaggio e temperatura ed intervenire sui controlli di questi ultimi attraverso degli allarmi.

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Nella sezione Boot andiamo a scegliere con quale periferica connessa alla scheda madreavviare il sistema

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Nell’ultima sezione Tool troviamo degli utili strumenti come l’ASUS EZ Flash 2 Utility con cui possiamo aggiornare il BIOS piuttosto che salvare la sua configurazione nell’ASUS Overclocking Profile oppure leggere le informazioni contenute nel chip SPD dei moduli DIMM tramite la voce SPD Information.

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Infine è possibile intervenire sulla configurazione del ROG OC Panel H-Key.


Sistema di prova e Metodologia di test

I test eseguiti sulla Maximus VI Hero sono volti a verificare la stabilità della scheda a frequenze d’uso comune,  a verificarne la qualità e la competitività sul mercato ed a valutarne la stabilità della stessa sotto stress anche ricorrendo all’overclock spinto, dato che parliamo di una scheda madre di classe ROG progettata per dare molte soddisfazioni in quest’ambito. Per rilevare con precisione le temperature dei dissipatori passivi della zona socket, ci avvarremo di un termometro digitale della Voltcraft mod. K101 con il sistema sotto overclock onde verificare l’efficacia del sistema passivo di dissipazione. Di seguito i componenti utilizzati per i test:

Componenti

Come si evince dalla tabella, abbiamo messo in comparazione i risultati ottenuti dalla Maximus VI Hero con altre motherboard che sono state oggetto di test nel nostro laboratorio. E per rendere più interessanti i dati pubblicati, abbiamo introdotto anche quelli della serie precedente GA-Z77X-UD4H i cui risultati sono stati ottenuti con un i7-3770K. Ovviamente per rispondere alla diversa tipologia di test e performance richieste dai test abbiamo utilizzato 2 tipi di kit di ram, differenti sia per velocità che per prestazioni: Gskill il cui target a 1600MHz è pienamente compatibile con la frequenza di default del controller integrato in Haswell ed un kit costituito da 2 moduli DIMM Dominator Platinum 2133 della Corsair di modo che tale scelta non rappresentasse un collo di bottiglia per i test di overclock.

Nota sulle frequenze di test

Il test è stato effettuato a default con il BIOS 0711, questo BIOS ha dimostrato un comportamento del Turbo Boost entro i limiti imposti dalle specifiche Intel. ASUS ci ha messo a disposizione anche un BIOS “Peformance”, un BIOS beta che similmente a quanto visto per la MSI MPOWER MAX innalza le frequenze in modalità Turbo a 3,9 GHz indipendentemente dal carico applicativo. Abbiamo deciso di utilizzare soltanto il BIOS ufficiale, perchè rispondente alle prestazioni che gli utenti possono ottenere con questa scheda madre. A titolo comparativo riportiamo anche i valori del BIOS “overclockato” della MPOWER MAX, contrassegnato con l’apice (2).


Test Sintetici

3DMARK 11

Benchmark prodotto da FutureMark, richiede la presenza nel sistema di una scheda video con supporto alle API DirectX 11.  La software house sviluppatrice afferma che i test sulla tessellation, l'illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. 3DMark 11 Advanced Edition permette di impostare tre modalità di benchmark in DX11, Performance, High ed Extreme. Il primo test, basato sullo scenario Deep Sea, non applica la tessellation ma fa uso di un sistema d'illuminazione e ombre marcato. Il secondo test, nuovamente fondato su Deep Sea, applica un livello di tessellation medio e riduce, anche in questo caso a livello intermedio, l'illuminazione. Il terzo test grafico, basato sullo scenario High Temple, ha un livello di tessellation medio e illuminazione ridotta. Il benchmark è stato impostato per sfruttare per il calcolo della PhysX esclusivamente il processore e non la scheda video NVIDIA.

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Giustificando il risultato più basso della Z77X-UD4H perché eseguito con una VGA differente, vediamo che nel confronto con l’avversaria MSI Z87 MPOWER MAX la ASUS MAXIMUS VI HERO ne esce vincitrice seppur di poco, anche se a confronto con la versione con BIOS spinto, la ASUS perde. Discorso diverso nello specifico test PhysX, più sensibile alle differenze di gestione dei sottosistemi CPU e RAM dove la ASUS non regge il confronto e si posizione appena sopra la Gryphon Z87.

 

3DMARK VANTAGE

Benchmark sintetico sviluppato da FutureMark. Richiede obbligatoriamente la presenza nel sistema di una scheda video con supporto alle API DirectX 10 e di un sistema operativo Windows Vista o Windows 7. Il benchmark si compone di 6 distinti test: 4 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. I test si eseguono scegliendo tra 4 preset configurati da FutureMark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente, così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso. Il software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High ed Extreme. I test sono stati fatti solo nella modalità Entry, Performance e High.

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Anche in questo benchmark come per il precedente, in entrambi i test sia grafico che fisico la posizione della ASUS MAXIMUS VI HERO non cambia.

 

MaxxMEM v2

MaxxMEM v2 misura la larghezza di banda (in GB/s)  del sottosistema di Memoria. Il risultato fornito di lettura e scrittura è molto attendibile e grazie ad uno sforzo dei programmatori il programma riesce a non essere influenzato dall’intervento del sottosistema della cache che ne altera il risultato accrescendone i valori.

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In questo test la ASUS MAXIMUS VI HERO riesce a posizionarsi nella media, seppur dietro al prodotto alternativo di fascia bassa Asus Gryphon Z87. Discorso diverso sulla latenza di accesso alla memoria per il quale totalizza lo stesso risultato della rivale MSI ma resta dietro alla versione con Bios spinto.


Test Compressione Dati e Multimedia

Passiamo adesso ai test che misurano le performance negli ambiti della Compressione e flusso Multimediale e vediamo le differenze che ci sono a parità di hardware tra la ASUS MAXIMUS VI HERO e le contendenti.

 

7Zip 9.20

Questo noto software di gestione degli archivi contiene al suo interno un tool in grado di analizzare le prestazioni del sotto-sistema CPU – RAM. Il software riporta un valore espresso in MIPS (Million Istruction for Second). Il test comprende compressione, decompressione e valore generale.

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Neppure in questo tool la ASUS MAXIMUS VI HERO riesce ad eccellere.

 

WinRAR 4.01 e 4.10beta

Famoso software di compressione e decompressione di archivi dati. Al suo interno è presente una utility di benchmark che comprime un file standard atto a tale scopo; il software provvede a restituire il valore di compressione espresso in KB/s.

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Come si evince dai grafici, in entrambe le versioni del noto tool di compressione la ASUS MAXIMUS VI HERO non riesce a sfoderare i muscoli e resta nella media.

 

Cinebench R10 & R11.5

Software prodotti dalla Maxon che permettono, tramite l’elaborazione di contenuti tridimensionali, di testare le performance del sottosistema CPU / RAM. Entrambe le release consentono l’esecuzione del test utilizzando un solo core (fisico) della CPU rispetto a quello globale che sfrutta tutti i core sia fisici che logici presenti all’interno del processore.

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Come nei precedenti benchmark la situazione per la ASUS MAXIMUS VI HERO resta immutata.

 

X264 Benchmark HD 3.0

Software che mediante la codifica video x264 sfrutta in maniera considerevole il sottosistema CPU <-> RAM e per questo è l’ideale per valutare le prestazione delle schede sotto tale ambito.

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Handbrake 0.9.5

Software di transcodifica video multithread con il quale è possibile convertire un file video in un altro formato. Il processo comprende codifica video x264, codifica audio FAAC e mux finale in contenitore MP4. Per il test abbiamo preso di riferimento il nostro video sample di sempre, utilizzato anche per i test delle altre schede. Viene preso in considerazione il tempo impiegato dalla CPU per svolgere tale compito. Minore è il tempo impiegato e più prestante sarà il risultato ottenuto.

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Overclock

Usufruendo di un sistema di raffreddamento estremo a Cascade realizzato dalla ditta Dimastech, siamo riusciti a raggiungere varie frequenze in relazione al carico generato dai vari tipi di test, raggiungendo la frequenza limite di 6100 MHz.

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Un altro tipo di test particolarmente pesante è stato quello del Wprime32, in quanto è un tipo di test che spalma l’elaborazione su tutti i core del processore, sia fisici che logici. Seppur limitati dal tipo di raffreddamento utilizzato (non ci è stato concesso di utilizzare azoto liquido), la scheda madre si è comportata discretamente bene ed abbiamo raggiunto un buon risultato considerato il fatto che trovare un processore di classe Haswell “fortunato” di questi tempi è particolarmente difficile. Abbiamo chiuso con sucesso il test multicore a quasi 5600 MHz

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Altro test particolarmente gravoso in quanto sfrutta tutti i threads della CPU per il calcolo matematico ed eseguito con successo senza particolari accorgimenti è Cinebench R11.5.

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Conoscendo la bontà delle schede madri della serie ROG nella gestione delle memorie, abbiamo voluto verificare la capacità di operare oltre la soglia di lavoro dichiarata dal produttore. Per validare stabilmente la frequenza raggiunta e visualizzare la Bandwith restituita, abbiamo utilizzato il noto software utilizzato in ambiente competitivo MaxxMEM v2. Ecco i risultati ottenuti utilizzando le memorie Corsair Dominator Platinum 2133 (CMD16GX3M4A2133C9).

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Infine uno screen fatto con la GTX680 con il noto programma di benchmark AquaMark

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Consumi

Causa la mancanza  di punti per la rilevazione delle tensioni sulla scheda madre, ci siamo avvalsi del noto tool CPU-Z (aggiornato alla release 1.64) per la rilevazione e la stabilizzazione della frequenza del processore in tempo reale. Le misurazioni sono state effettuate con il sistema sotto carico tramite LinX utilizzando come riferimento la frequenza limite di 4500MHz, la stessa frequenza è stata impostata da BIOS anche per altri modelli di schede anche di altri brand. Ovviamente per superare il test dei 10 cicli sotto LinX con il quantitativo impostato di memoria di 4096MB ogni scheda ha richiesto da BIOS, per poter chiudere il test senza errori, un determinato voltaggio. Al fine di rendere attendibile il test e porre le schede sullo stesso piano per verificarne la sezione di alimentazione e quindi la singola capacità di stabilizzare il Vcore erogato riducendo al minimo il Vdroop, siamo intervenuti sul LoadLineCalibration settandolo al massimo possibile, così da mettere sullo stesso piano l’intervento della sezione di alimentazione delle varie motherboard. Il profilo LLC impostato al livello 8 (e quindi al massimo possibile) da BIOS sulla ASUS MAXIMUS VI HERO ci ha permesso di  rilevare un comportamento della scheda madre stabile con un Vdroop di soli 0,003 volt, purtroppo rilevato sotto carico solo tramite il tool CPU-Z e non tramite Multimetro Digitale. Lo scopo del test mira principalmente a comparare le schede sul piano dei GFlops massimi generati. In secondo luogo viene analizzato l’aspetto delle tensioni erogate ed il relativo Vdroop in un’ottica di efficienza del sistema di alimentazione. Ci sembra giusto chiudere il quadro andando a rilevare i consumi del sistema nella sua complessità (a parità di hardware). Ricordiamo che l’importanza del circuito di alimentazione è direttamente proporzionale alla capacità computazionale espressa da LinX, poiché a determinate frequenze limite il processore assorbe un notevole quantitativo di corrente e se la sezione di alimentazione della motherboard non riesce a far fronte alla richiesta di corrente, il valore computazionale di Lynx rimane basso. Di solito su molte altre schede madri con una sezione di alimentazione non all’altezza, per cercare di chiudere il test ad una data frequenza, si cerca di compensare aumentando il voltaggio (Vcore) applicato al processore, ma ci si scontra con il problema della temperatura. Di seguito la tabella riepilogativa dei risultati ottenuti:

Consumi

Il risultato ottenuto in termini di GFLOP è leggermente inferiore solo a quello della Z87X-UD3H, ma di poco. La ASUS MAXIMUS VI HERO ha fatto segnare consumi abbastanza contenuti. Le temperature registrate sono leggermente più elevate rispetto agli altri modelli, seconde solo alla MSI ma comunque molto contenute.

Ci teniamo a precisare che sconsigliamo per un daily clock a qualunque frequenza lo si voglia raggiungere e mantenere, d’impostare un LLC al massimo in quanto utilizzare tale settaggio in primis non è necessario, dato che questi settaggi si utilizzano per chi opera sotto azoto, ed in secondo luogo comporta una notevole produzione di calore nonché un maggiore stress al processore.


Conclusioni

oro

 

Prestazioni 4,5 stelle - copia Nei test a default la Maximus VI Hero non ha brillato, complice una gestione del turbo forse non completamente ottimizzata. A parte questo, le feature a disposizione e il bundle a corredo non sono così ricche come in altri modelli della concorrenza, ma nel complesso c’è tutto lo stretto necessario anche per l’utente più smaliziato.
Overclock 4,5 stelle - copia Una sezione di alimentazione ereditata direttamente dal modello Extreme dovrebbe togliere ogni dubbio sulle capacità di overclock della Hero. Manca qualche feature utile per gli overclockers più esigenti ma bisognava pur differenziare l’offerta rispetto alla top di gamma.
Estestica 4,5 stelle - copia Stile ROG classico nero e rosso che da sempre riscuote grande successo tra gli appassionati di gaming.
Materiali 5 stelle - copia Fasi di alimentazione di prim’ordine, dissipazione più che adeguata e cura del packaging impeccabile, nulla da eccepire su questo fronte!
Prezzo 4,5 stelle - copia

Se consideriamo le feature offerte e il target di mercato, il prezzo di 190€ è sicuramente invitante. Finalmente chi ha un case ATX potrà sfoggiare una scheda ROG a pieno formato senza spendere una fortuna.

Complessivo 4,5 stelle - copia

 

Una scheda madre firmata ASUS e fregiata del marchio ROG non poteva che mostrare una stabilità eccellenteLa Maximus VI Hero riprende dal modello Extreme l’ottima sezione di alimentazione anche se presenta un numero inferiore die features rispetto agli altri modelli di fascia superiore. Il BIOS è tuttavia molto completo, facile da usare e molto stabile e ci è dispiaciuto non riuscire a testarla sotto azoto spingendo ulteriormente i componenti per verificare la stabilità della scheda ed il comportamento. Indiscutibile il fascino e l’eleganza del layout, nel nostro caso in parte rovinati da chi ha testato questo esemplare prima di noi che ha pensato bene di abusare della scheda cospargendola di olio di vasellina (tipicamente utilizzato dagli overclocker come isolante da condensa). Passando a qualche considerazione più tecnica sul layout, la distanza tra gli slot PCI-Express a lunghezza piena è ben studiata per permettere l’installazione di un sistema SLI o CrossFireX con schede grafiche dotate di dissipatori particolarmente voluminosi. Il numero di porte SATA 3 è abbondante ed adeguato, come anche la sezione audio è in grado di soddisfare anche l’udito più raffinato del videogiocatore. I generosi dissipatori, seppur passivi, della zona socket non hanno mostrato difficoltà nelle prove di overclock. Anche se ci aspettavamo che, data la fascia alta della motherboard, ASUS avesse scelto un socket di produzione Lotes, il sistema di attacco è risultato preciso e solido. I numerosi attacchi per le ventole nonché delle periferiche USB sono in grado di soddisfare l’utente più esigente, perfino chi acquista la scheda per utilizzarla a banco grazie alla presenza dei due pulsanti di accensione e di reset. Nel complesso, ad un prezzo di circa 190€ a circa 10€ in più della Gene, la Maximus VI Hero sembra un’ottima compagna del videogiocatore medio che intende effettuare un buon overclock del sistema. Nel caso in cui le dimensioni non sono importanti per voi, la Gene offre in più il modulo mPCIE per l’installazione di SSD in formato NGFF, che promettono notevoli incrementi in termini prestazionali specialmente per la lettura e la scrittura sequenziale.

 

PRO:

-          BIOS completo

-          Prezzo

-          Stessa sezione di alimentazione della Maximus VI Extreme

CONTRO:

-          Bundle e feature addizionali non ricchissimi

 

 

Un ringraziamento va ad ASUS per averci fornito il sample.

Valter d'Attoma

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