Ciao Mondo 3!

016aL’anno scorso MSI ha introdotto la prima scheda madre certificata per l’overclock, la Z77 MPower. Caratterizzata da linee aggressive e da interessanti feature dedicate agli appassionati dell’OC, la Z77 MPOWER ha raccolto un buon successo tra gli appassionati di hardware e modding. Per la serie di schede madri Z87, dedicate alle CPU con la nuova architettura Haswell, MSI propone quest’anno ben tre modelli: La MPOWER, la MPOWER MAX e la XPOWER. Oggi analizzeremo la MPOWER MAX, un modello destinato agli overclocker più esigenti, che non intendono però utilizzare più di due schede video. Per questi ultimi MSI ha appunto realizzato la Z87 XPOWER.

 

 

 

 

 

 

 

Preview

 

 

Quando si parla del brand MSI, lo si associa immediatamente a prodotti che hanno trovato apprezzamento a livello mondiale anche dagli utenti più esigenti, sia per il livello qualitativo che li caratterizza sia per i contenuti tecnologici di cui MSI fa largo uso, primo fra tutti la componentistica di derivazione militare giunta alla 4° versione.

Nata a Taiwan nel 1986, MSI ha usato la carta della competenza nel settore dell’Electronics Computing permettendogli un’immediata impennata nella crescita. A conferma di ciò, MSI è stata la prima al mondo a presentare le Mainboard per processori con Socket 7, nonché la prima a presentare una scheda madre certificata per l’overclock: la Z77 MPOWER. Come dimenticare inoltre la fortunata serie di schede video Lightning, capaci di infrangere molteplici record mondiali di overclock? Numerose filiali presenti in tutto il mondo oltre al servizio clienti serio ed affidabile hanno permesso a MSI di essere vincente ed essere largamente apprezzata da una larga schiera di utenti.

Di seguito riportiamo una scheda comparativa dei modelli appartenenti alla serie OC con chipset Z87. E’ in realtà presente un quarto modello, la MPOWER SP, che però differisce dalla MPOWER solo per l’assenza in bundle del modulo BlueTooth 4.0 / WiFi.

 

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MSI Z87 MPOWER MAX Prodotto recensito da Valter D'Attoma in data . Voto: 4,5. Prezzo medio in Italia 250€

 


Uno sguardo a Lynx Point

 

La caratteristica di maggior rilievo presente nella Z87X MPOWER MAX, oltre alla componentistica militare giunta alla 4a versione, è il recente chipset PCH Z87 noto anche con il termine Lynx Point. L’obiettivo di Intel con la serie 8 di chipset è di coprire tutte le fasce, a partire dalla Mainstream ed Office fino al settore Business e Performance. Il chipset Z87 è appunto dedicato agli utenti Enthusiast interessati a prestazioni elevate. Ricordiamo che solo su Z87 è possibile effettuare l’overclock, salvo trasgressioni da parte dei produttori di schede madri.

 

Compare Lynx-Point Chipset

 

Compare Cougar-Point Chipset

 

In questo schema possiamo distinguere le differenze tra le varie versioni. Ma facendo un confronto con la serie precedente Cougar Point, vediamo che sono aumentate sia il numero di porte native SATA3 6Gbps che USB 3.0. La bandwidth verso la CPU è rimasta sostanzialmente immutata, ma ora il chipset Z87 è in grado di allocarla dinamicamente alle varie periferiche collegate, permettendo maggiore flessibilità sui dispositivi che si possono connettere.

 

Z87 specification

 

Ormai da tempo, per migliorare il livello prestazionale dei processori odierni, Intel ha ridotto i colli di bottiglia integrando sia il controller di memoria che la iGPU all’interno della CPU. Le migliorie introdotte rispetto alla precedente generazione con la HD4600 sono evidenti e si possono apprezzare sia dal seguente grafico che Intel ci propone, sia dai numerosi test effettuati dalla nostra redazione.

 

iGPU compare

 

Altra crescita prestazionale, che confermeremo dai test di questo articolo, la si è avuta sul fronte del controller di memoria integrato in Haswell ICM (Integrated Memory Controller).

 


Caratteristiche esclusive principali

 

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La prima distinzione che possiamo fare a livello generale è che tutte le schede madri appartenenti alla Serie MPOWER ed XPOWER sono progettate e realizzate specificatamente per essere utilizzate in regime di overclock e dare quindi il massimo in tal senso. Per questo motivo i progettisti MSI hanno integrato non solo una componentistica di alto livello di derivazione militare in modo da offrire a livelli estremi una risposta rapida, precisa e soddisfacente per quanto riguarda i valori estremi di tensioni e correnti erogate, ma anche quegli utilissimi comandi come i tasti funzione presenti sul PCB che danno all’overclocker quella marcia in più per vincere nelle competizioni di overclock più agguerrite.

 

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Abbiamo menzionato la componentistica militare giunta alla 4° versione su questa serie di mainboard. L’alta qualità dei componenti sono una garanzia per la buona riuscita dell’overclocker che vuole spremere fino all’ultimo Hertz di frequenza i propri componenti. Un’ottima qualità delle fasi di alimentazione vuole anche dire una vita più lunga ed una minor dissipazione di potenza sotto forma di calore, a tutto beneficio delle temperature del sistema.

 

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E’ veramente uno spettacolo vedere tanta tecnologia presente sulla Z87 MPOWER MAX. Il PCB è stato completamente riprogettato ed è ora più spesso del 50%, sono state isolate le piste di alimentazione e  di segnale in modo da ridurre quanto più possibile le interferenze con le periferiche installate. L’utilizzo di fibra di vetro ha come conseguenza una maggiore protezione del PCB ed una maggiore resistenza all’umidità. Anche l’aspetto della dissipazione del calore e l’erogazione della potenza è stato riprogettato in modo da offrire non solo più potenza grazie alle ben 20 fasi ma anche una maggiore efficienza nella dissipazione soprattutto in contesti dove c’è un’insufficiente aerazione, per esempio quando si utilizza un impianto di watercooling.

 

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I progettisti hanno riposto particolare attenzione a tutti i dettagli che potevano facilitare le operazioni di overclock: sono presenti molte chicche, per esempio i V-Check Point, il Debug LED, il Multi BIOS II, Clear CMOS Button, Easy Button 3, e Direct OC, che permette l’overclock di bclk in real time con incrementi di 1MHz o 0.1 MHz.

 

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Il software (utility e BIOS) che accompagna la Z87 MPOWER MAX è di prim’ordine. L’interfaccia de BIOS è stata completamente rivista.

 

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Per raggiungere risultati impareggiabili e posizionarsi ai primi posti delle classifiche mondiali di overclock c’è bisogno di utilizzare memorie ultra veloci. Su questo aspetto i progettisti hanno lavorato per supportare appieno memorie a 3000 MHz. Ovviamente le tecnologie SLI e CrossFireX sono pienamente supportate con uno o più slot PCI-Express 3.0.

 

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Ma non è stato curato solo l’aspetto dell’overclock: l’azienda è molto attenta nell’offrire un prodotto curato in ogni minimo aspetto. Da qui l’esperienza del giocatore è garantita da una purezza di suono cristallino. Il circuito audio è isolato dalle altre funzioni in modo da ridurre a zero le interferenze. Il segnale in uscita è amplificato in modo da ottenere una qualità più viva ed ampia per l’utilizzatore di cuffie. Sono stati placcati in oro i connettori jack per un segnale audio più puro.

 

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Altre peculiarità accompagnano la Z87 MPOWER MAX, come la tecnologia WiDi che permette la visione di film tramite la connessione Wireless.

 

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Come su menzionato, è stato curato anche l’aspetto della configurazione del comparto storage, come anche dell’upgrade del BIOS oppure dell’overclock reso più rapido grazie al tasto OC GENIE 4. La connettività non manca con ben 6 porte USB 3.0 nel pannello posteriore e 4 disponibili tramite connettori interni.

 


Specifiche tecniche

 

Riportiamo integralmente le specifiche della Z87 MPOWER MAX cosi come presenti sul sito del produttore.

 

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Come possiamo notare dalle specifiche c’è il supporto all’NVIDIA 2-way SLI e all’AMD 3-way CrossFire. A differenza della XPOWER non è quindi presente no switch PLX e le connessioni possibili si limitano a X16, X8/X8 o X8/X4/X4, comunque sufficiente per utilizzare tre schede video AMD in grado di supportare il PCI Express 3.0. Le feature e le connessioni a disposizione sono tantissime e le vedremo meglio nel dettaglio analizzando direttamente la scheda madre.

 


Packaging e primo contatto

 

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E’ sufficiente un primo sguardo alla confezione della MPOWER MAX per capire  come l’aspetto sia curato in ogni minima parte. Già dalla ricezione del prodotto siamo quindi in grado di intuire il livello del prodotto che abbiamo per le mani.

 

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Le features stampate e presenti soprattutto sul retro non mancano e ne abbiamo già discusso ampiamente nelle precedenti pagine.

 

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Degno di nota è il certificato di overclock, che ci mostra come ogni esemplare sia stato testato singolarmente, con diversi benchmark e giochi. Il nostro esemplare è stato testato con un Core i7-4770K overclockato alla frequenza di 4,2GHz, poca cosa in realtà rispetto alle reali potenzialità di questa scheda madre. Molto interessante anche lo schema a blocchi del funzionamento delle nuove CPU Haswell, che ricordiamo essere dotate di regolatori di tensione interni. Per maggiori informazioni potete far riferimento alla nostra guida nel forum.

 

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La modulistica presente nel bundle è esaustiva e mette a proprio agio anche i neofiti nella prima installazione.

 

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Gli accessori presenti nel bundle sono davvero numerosi: troviamo le due antenne per WiFi e BlueTooth ed il relativo modulo, 7 cavi SATA, un supporto per due porte USB3.0 addizionali da installare in uno slot PCI del cabinet, un supporto per due porte eSATA, CD dei driver ed infine un accattivante adesivo della serie MSI Gaming, di cui questa scheda madre fa parte.

 

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La prima sensazione che si ha appena si prende in mano la Z87 MPOWER MAX è di grande potenza e robustezza. Il peso e la rigidità del layout è notevole, grazie anche all’utilizzo di fibra di vetro. Nel complesso il layout si presenta pulito ed ordinato, il fondo nero massimizza i richiami del giallo attorno al grosso dissipatore che attornia il socket. La M di MPOWER è presente in giallo a più riprese: nel vistoso dissipatore dei VRM nonché, tagliata a metà, nel dissipatore del chipset Z87. Indubbiamente, come per il precedente modello, il suo design si sposa con le schede video della serie Lightning.

 

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Nella parte inferiore del PCB sono chiaramente evidenti le viti di ritenzione dei dissipatori e della staffa del socket. Notiamo altresì la presenza di alcuni componenti che non hanno trovato spazio nella parte superiore del PCB. Posizionare 20 fasi di alimentazione in un PCB ATX è un arduo compito per i progettisti elettronici! Per lo stesso motivo troviamo nel retro del PCB i principali loghi della scheda madre, come quello della certificazione SLI, Military Class 4 etc. Dall’analisi delle connessioni degli slot di espansione notiamo che dei tre slot PCI Express x16 solo il primo è effettivamente x16 mentre gli altri due sono di tipo X8. Sarà quindi possibile installare una seconda scheda video anche nell’ultimo slot senza avere perdite in termini di bandwidth.

 


Layout e dettagli

 

Analizziamo ora nel dettaglio i vari componenti che affollano il PCB, partendo dalla zona più interessante, quella attorno alla CPU.

 

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Il grosso dissipatore attorno al socket raccoglie l’attenzione di chi posa lo sguardo per la prima volta sulla Z87 MPOWER MAX. Tale sistema di dissipazione, sicuramente di grande impatto estetico, ha anche l’importante funzione di dissipare il calore proveniente dalle ben 20 fasi di alimentazione. Per dare un’idea della potenza che la Z87 MPOWER MAX è in grado di erogare, è sufficiente far notare i doppi connettori da 8 PIN presenti sulla mainboard, come per dire: la potenza non è mai abbastanza. I VRM messi a punto da MSI sono in grado di erogare ben 800W alla CPU, che ricordiamo si occuperà di smistare tale potenza alle varie componenti interne tramite i nuovi regolatori interni di Haswell. Il cuore della gestione della fasi è costituito dal chip IR3563B della Internal Rectifier, visibile nell’angolo in alto a sinistra e contraddistinto da un puntino rosso. Si tratta di un controller PWM ad 8 vie con frequenza di switching che può variare tra 200KHz e ben 2MHz per fase. Per controllare le 20 fasi di alimentazione, MSI ha adottato un procedimento comune in questi casi, ovvero ha usato dei phase-multiplier. Questi chip permettono di splittare un segnale PWM dell’IR3563B e ripartirlo a due o 4 fasi. Troviamo infatti 5 IR3599 nel retro del PCB che si occupano proprio di questa funzione, nonché 10 driver IR3535 che si occuperanno di gestire i mosfet High Side e Low Side presenti nella parte frontale del PCB, sotto al vistoso dissipatore. Facendo un rapido conteggio possiamo facilmente capire che ciascun driver gestirà una fase di alimentazione, quindi due fasi gestite in coppia. Da notare inoltre l’abbandono della tecnologia driver mosfet, ovvero degli integrati che racchiudevano in un unico chip i mosfet high-side e low-side nonché il driver che si occupa della loro gestione. Tale scelta è forse dovuta alle difficoltà riscontrate in overclock estremo con questa tipologia di componenti, anche se apportavano importanti benefici in termini di efficienza energetica. Vedremo se la scelta di MSI sarà ripagata nel corso dei nostri test.

 

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Il comparto delle porte I/O è completo: ben 8 le porte USB, di cui 6 in versione 3.0 e 2 USB2.0; una porta PS2 mista Keyboard/Mouse; un pulsante per il Clear della CMOS; uno spazio per installare la card WiFi / Bluetooth; un corredo di porte audio/video digitali costituito da due HDMI, una DisplayPort e 1 S/PDIF; una porta in standard Gigabit Etnernet RJ45 con tecnologia LAN-Killer ed infine gli immancabili 6 connettori audio, placcati in oro.

 

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In foto, nell’ordine, il chip che si occupa di decodificare il segnale digitale per le porte video, il chip ASMedia ASM1074 che gestiste 4 porte USB 3.0e per finire il chip Renesas D720202 ovvero un altro HUB USB3.0 che gestisce altre due porte nel pannello I/O posteriore. In totale la Z87 MPOWER MAX ha disponibili ben 10 porte USB3.0, 6 porte USB2.0 e 8 porte SATA 6Gbit/s.

 

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Un altro valore aggiunto per la Z87 MPOWER MAX è la presenza del chip E2205 Killer grazie al quale offre una marcia in più sulle transazioni I/O ethernet.

 

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La sezione audio presente sulla Z87 MPOWER MAX comprende un chip Realtek ALC1150, ben schermato da interferenze, che mette a disposizione ben 8 canali audio compatibili con la tecnologia Sound Blaster Cinema.

 

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Il comparto degli Slot PCI-Express si avvale di 3 Slot a lunghezza intera PCI-E x16 e 4 slot x1. La massima combinazione che si può ottenere con tre schede è X8/x4/x4, sfruttando le 16 connessioni PCI-E 3.0 provenienti dalla CPU

 

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La lista di connettori presenti sulla parte bassa della scheda, sorvolando i connettori più comuni come USB3 oppure audio, comprende i pulsanti a mezzo dei quali un overclocker piuttosto che un utente che utilizzi la mainboard su un banchetto ringrazierà della loro presenza. A parte il tasto di accensione e reset, notiamo il pulsante configurabile OC Genie oppure i tasti anche loro configurabili per aumentare e ridurre la frequenza del Bclk oppure della CPU piuttosto che il Vcore. Diciamo qualsiasi parametro associato a tali tasti. Vediamo anche la presenza del display a 2 cifre per la diagnostica in fase di boot, il doppio BIOS Winbond e lo switch per decidere con quale bios effettuare l’avvio.

 

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In foto ben 8 porte SATA 3 a 6Gbps di cui 2 porte controllate da chip aggiuntivo ASMedia 1061, mentre le altre 6 collegate all’Hub Intel. E’ inoltre presente un connettore mSATA sul PCB, utilizzabile in alternativa alla porta SATA5 e quindi gestito dal chipset Z87 Intel.

 

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Altra chicca presente sulla Z87 MPOWER MAX è la presenza del connettore V-Check Point che non sono i soliti punti di saldatura.

 

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Il figura il socket 1150 con staffa di ritenzione Lotes ed ID di rintracciamento.

 

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BIOS

 

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Il BIOS ha un’immediata e chiara comprensione dove nella parte alta vi sono le informazioni più importanti come frequenza delle RAM, della CPU e del Bclk e, non menoimportante, la temperatura.

 

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Lateralmente troviamo le 6 sezioni suddivise per tipologia di gruppo al cui accesso nella parte centrale abbiamo le macro voci relative ai settori cui si vuole intervenire.

 

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La parte più interessante è la sezione OC con cui interagire se si vuole modificare frequenza e tensioni per portare a termine un overclock. Quasi per ogni singolo settaggio è presente una breve descrizione sulla destra.

 

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Come si evince dagli screen, è supportata un moltiplicatore di memoria in grado di far lavorare i moduli DDR3 a ben 3200 MHz. I parametri disponibili per i timing e sotto timing relativi alle RAM riescono a soddisfare anche l’overclocker professionista.

 

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Da notare gli ELEVATI valori limite di voltaggio che è in grado di operare la Z87 MPOWER MAX, ben 2,10V. Notate che per i principali parametri di voltaggio è possibile agire sia per valore fisso che per compensazione.

 

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Altra chicca, è possibile salvarsi su Pen Drive USB il profilo impostato nel BIOS, in modo da adoperarlo oppure scambiarlo successivamente. E’ anche disponibile una sezione grafica per i neofiti in modo da sapere su che componente si sta agendo. La sezione di Hardware Monitoring poi è molto ben fatta, con un grafico in tempo reale di temperatura e rotazione delle ventole.

 


Sistema di prova e Metodologia di test

 

I test che abbiamo eseguito sulla MSI Z87 MPOWER MAX hanno lo scopo di verificare sia la stabilità della scheda a frequenze d’uso comune e con le normali applicazioni uso ufficio, sia a verificarne la qualità e la competitività sul mercato oltre a valutarne la stabilità della stessa sotto stress avvalendoci della pratica dell’overclock. Per la rilevazione della temperatura sotto overclock ci avvarremo di una sonda e del termometro digitale della Voltcraft mod. K101 al fine di rilevare con estrema precisione anche la temperatura del dissipatore passivo della zona socket. In questo modo potremo verificare sia l’efficacia del sistema dissipante sia della componentistica in tema di erogazione stabile della tensione al processore. Riassumiamo quindi in tabella i componenti utilizzati per i test:

 

Components

 

Dalla tabella abbiamo messo in comparazione i risultati ottenuti con altre motherboard giunte in redazione e recensite alla stessa maniera, e grazie al fatto che l’hardware è il medesimo possiamo compararne i risultati. Per rendere più interessanti i valori, abbiamo introdotto anche quelli di un modello di scheda madre della serie precedente, la GA-Z77X-UD4H i cui risultati sono stati ottenuti con una diversa classe di processore, l’ i7-3770K. Ovviamente per rispondere alla diversa tipologia di test e performance richieste dai test abbiamo utilizzato 2 tipi di kit di RAM, differenti sia per velocità che per prestazioni: Gskill Ripjaws-X il cui target a 1600MHz è pienamente compatibile con la frequenza di default del controller insito in Haswell, ed un kit costituito da 2 moduli DIMM Dominator Platinum 2133 della Corsair di modo che tale scelta non rappresentasse un collo di bottiglia per i test di overclock.

NOTA IMPORTANTE SULLE FREQUENZE DI TEST: Durante i test delle schede madri Haswell abbiamo rilevato un comportamento piuttosto anomalo nella gestione del Turbo da parte dei vari brand di schede madri. E’ bene precisare che ciò ha impatto solo con frequenze della CPU a default, mentre in overclock la frequenza dei core è stabilita dall’utente. Intel specifica che nel caso in cui solo 1 o 2 core sono attivi, la CPU ha disposizione 4 “bin” addizionali, ovvero il 4770K può operare ad una frequenza di 3,9 GHz. Tale frequenza scende rispettivamente a 3,8 e 3,7 GHz nel caso in cui siano attivi rispettivamente 3 o 4 core. Tra le schede madri testate, mentre la Gigabyte Z87-UD3H ha mostrato frequenze operativi stabili e in specifica, la ASUS Z87 Gryphon e la MSI Z87 MPOWER MAX hanno mostrato un comportamento fuori specifica. In particolare, il BIOS installato nel prodotto oggetto di questa recensione, versione 1.21B1, ha fatto registrare frequenze sotto carico pari a 3,9 GHz, indipendentemente dal numero di core attivi. Si tratta in effetti di un BIOS che possiamo equiparare ad un funzionamento “Overcloccato” del processore. Nei test finali di overclock e di consumo non abbiamo riscontrato nessun problema in quanto sono stati condotti ad una frequenza prestabilita, impostando i valori di frequenza/tensione manualmente, ma nei test generici come quelli multimediali con il processore a default, la funzionalità del turbo è risultata alterata. Trattandosi di un BIOS rilasciato soltanto per le redazioni, abbiamo deciso di effettuare i test ANCHE con il BIOS ufficiale disponibile per il download, al fine di mostrare al lettore quali sono gli effettivi risultati ottenibili con il sistema a default. Anche per la Z87 Gryphon ASUS ci ha messo a disposizione un BIOS non ufficiale “overclockato”. I risultati qui riportati fanno invece riferimento ad un BIOS ufficiale.

 


Test Sintetici

 

3DMARK 11

Benchmark prodotto da FutureMark, che richiede la presenza nel sistema di una scheda video con supporto alle API DirectX 11.  La software house sviluppatrice afferma che i test sulla tessellation, l'illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. 3DMark 11 Advanced Edition permette di impostare tre modalità di benchmark in DX11, Performance, High ed Extreme. Il primo test, basato sullo scenario Deep Sea, non applica la tessellation ma fa uso di un sistema d'illuminazione e ombre marcato. Il secondo test, nuovamente fondato su Deep Sea, applica un livello di tessellation medio e riduce, anche in questo caso a livello intermedio, l'illuminazione. Il terzo test grafico, basato sullo scenario High Temple, ha un livello di tessellation medio e illuminazione ridotta. Il benchmark è stato impostato per sfruttare per il calcolo della PhysX esclusivamente il processore e non la scheda video NVIDIA.

 

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Giustificando il risultato più basso della Z77X-UD4H perché eseguito con una scheda video differente, vediamo che nel confronto con le avversarie la MSI Z87 MPOWER MAX riesce a conquistare un buon secondo posto, con il BIOS overclockato, mentre con quello ufficiale i risultati sono sensibilmente inferiori.    

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3DMARK VANTAGE

Benchmark sintetico sviluppato da FutureMark. Richiede obbligatoriamente la presenza nel sistema di una scheda video con supporto alle API DirectX 10 e di un sistema operativo Windows Vista o Windows 7. Il benchmark si compone di 6 distinti test: 4 incentrati sulla GPU e 2 sulla CPU. I test si eseguono scegliendo tra 4 preset configurati da FutureMark, caratterizzati da un livello di carico di lavoro differente, così da meglio riprodurre lo scenario tipico di utilizzo del proprio sistema a seconda del tipo di configurazione Hardware in uso. Il software consente di impostare la configurazione Entry, Performance, High ed Extreme. I test sono stati fatti solo nella modalità Entry, Performance e High.

 

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Nel test grafico non riesce ad emergere, mentre nel test Physix la MSI Z87 MPOWER MAX si posizione appena dietro la Gigabyte.

 

MaxxMEM v2

Da questa recensione in poi abbiamo deciso di abbandonare il noto software Aida64 e di utilizzare MaxxMEM v2 in quanto lo reputiamo più affidabile. Nello specifico MaxxMEM v2 misura la larghezza di banda (in GB/s)  del sottosistema di Memoria. Il risultato fornito di lettura e scrittura è molto attendibile e grazie ad uno sforzo dei programmatori il programma riesce a non essere influenzato dall’intervento del sottosistema della cache che ne altera il risultato accrescendone i valori.

 

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Non c’è dubbio che in questi due test la MSI Z87 MPOWER MAX mostra i muscoli, dimostrando un’ottima gestione delle RAM.

 


Test Compressione Dati e Multimedia

 

Passiamo adesso ai test di Compressione e flusso Multimediale e vediamo che differenze ci sono a parità di hardware tra la MSI Z87 MPOWER MAX e le avversarie.

 

7Zip 9.20

Questo noto software di gestione degli archivi contiene al suo interno un tool in grado di analizzare le prestazioni del sottosistema CPU – RAM. Il software riporta un valore espresso in MIPS (Million Istruction for Second). Il test comprende compressione, decompressione e valore generale.

 

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Questo tool non esalta le doti della MSI Z87 MPOWER MAX che non riesce a conquistare le prime posizioni.

 

Cinebench R10 & R11.5

Software prodotti dalla Maxon che permettono, tramite l’elaborazione di immagini e di contenuti tridimensionali, di testare le performance del sottosistema CPU / RAM. Entrambe le release consentono l’esecuzione del test utilizzando un solo core (fisico) della CPU rispetto a quello globale che sfrutta tutti i core sia fisici che logici presenti all’interno del processore.

 

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Nel test Cinebench notiamo il beneficio introdotto dal BIOS con frequenze maggiorate rispetto al comportamento “default” della MPOWER MAX.

 

X264 Benchmark HD 3.0

Software che mediante la codifica video x264 sfrutta in maniera considerevole il sottosistema CPU <-> RAM e per questo è l’ideale per valutare le prestazione delle schede sotto tale ambito.

 

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In questa prova la MSI Z87 MPOWER MAX riesce a conquistare un buon secondo posto, appena dietro la Z87X-UD3H seppur di poco.

 

Handbrake 0.9.5

Software di transcodifica video multithread con il quale è possibile convertire un file video in un altro formato. Il processo comprende codifica video x264, codifica audio FAAC e mux finale in contenitore MP4. Per il test abbiamo preso di riferimento il nostro video sample di sempre, utilizzato anche per i test delle altre schede. Viene preso in considerazione il tempo impiegato dalla CPU per svolgere tale compito. Minore è il tempo impiegato e più prestante sarà il risultato ottenuto.

 

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Test USB

 

In questa sezione siamo andati a misurare le velocità di trasferimento ottenuta sulle porte USB 3.0 disponibili sul I/O Panel della MPOWER MAX. Per la rilevazione abbiamo scelto due noti tool, ormai conosciuti e adottati come standard di fatto: ATTO e CrystalDiskMark. I test sono stati effettuati utilizzando la pendrive Kingston DT Ultimate 64GB.

 

USB ports

 

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ATTOUSB2  CRYSTALUSB2

 

2

ATTOUSB3 2  CRYSTALUSB3 2

 

3

ATTOUSB3 3  CRYSTALUSB3 3

 

4

 

ATTOUSB3 4    CRYSTALUSB3 4

 


Overclock

 

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Usufruendo di un sistema di raffreddamento a liquido siamo riusciti ad overcloccare il processore e ad ottenere la stabilità del sistema sotto LINX fino alla frequenza di 4500 MHz. Noto tool di stress, LINX si avvale delle librerie Linpack della Intel ed è in grado di portare il carico su tutti i core della CPU prossimo al 100 %. Per questo l’esecuzione di suddetto test ed il suo completamento, previo l’aggiornamento delle librerie Linpack di Intel, è particolarmente gravoso non solo per la quantità di calore prodotto che ovviamente dev’essere smaltito, ma anche per i vari sottosistemi di alimentazione della scheda madre.

 

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Notate la bontà della CPU che possiamo affermare fortunata in quanto ha richiesto solo 1,188 volt di erogazione per chiudere il test.

 

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Altro test particolarmente gravoso in quanto sfrutta tutti i threads della CPU per il rendering ed eseguito con successo senza particolari accorgimenti è Cinebench R11.5. Per eseguire il test alla ragguardevole frequenza di 5800 MHz siamo ricorsi al raffreddamento mediante l’azoto liquido.

 

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Sempre con l’ausilio dell’azoto liquido, siamo riusciti senza particolari difficoltà a raggiungere la frequenza di 5900 MHz con l’Hyperthreading attivo. Una frequenza ragguardevole per la nostra CPU. Abbiamo riscontrato problemi quando abbiamo cercato di chiudere il nuovo stress bechmark della Intel, XTU. Il test è particolarmente oneroso per la CPU, ma riteniamo che tali problemi siano dovuti ad un BIOS non stabile perché disattivando dallo stesso il parametro Speedstep e riavviando, entrati in Windows ed avviando il benchmark questi andava in throttling o quanto meno effettuando il test a frequenze superiori a 5600 MHz il punteggio risultante era estremamente basso. Anche cambiando BIOS, tra quelli a disposizione, non siamo riusciti a totalizzare un risultato che fosse giustificato per la frequenza operativa del processore.

 

MaxxMEM2200 8-8-8-24  MAXMEMM2933  MAXMEMM2933 2  MaxxMEM1938  MEMScree2800

 

Abbiamo poi voluto verificare la capacità della MSI Z87 MPOWER MAX di scalare in frequenza sulle memorie. Utilizzando l’apposito benchmark MaxxMEM per verificarne la stabilità oltre che per misurare il Bandwith, siamo riusciti a salire senza forzarne il voltaggio alle memorie la frequenza di 2933 MHz. Rispetto alle precedenti versioni abbiamo sicuramente apprezzato la capacità di overclock delle memorie, anche se c’è ancora qualche immaturità a livello di BIOS, che può dare qualche problema agli appassionati di overclock estremo.

 


Consumi

 

Supportati dalla presenza di punti per la rilevazione delle tensioni in tempo reale, ci siamo avvalsi del noto tool CPU-Z (aggiornato alla release 1.64) per la rilevazione e la stabilizzazione della frequenza del processore in tempo reale. Le misurazioni sono state effettuate con il sistema sotto carico tramite LinX utilizzando come riferimento la frequenza limite di 4500MHz, la stessa frequenza è stata impostata da BIOS anche per la Gryphon Z87 e la GIGABYTE UD3H. Ovviamente per superare il test dei 10 cicli sotto LinX con il quantitativo impostato di memoria di 4096MB ogni scheda ha richiesto da Bios, per poter chiudere il test senza errori, un determinato voltaggio. Al fine di rendere attendibile il test e porre le schede sullo stesso piano per verificarne la sezione di alimentazione e quindi la singola capacità di stabilizzare il Vcore erogato riducendo al minimo il Vdroop, siamo intervenuti sul LoadLineCalibration settandolo al massimo possibile, cosi da mettere sullo stesso piano l’intervento della sezione di alimentazione delle varie motherboard. Il profilo LLC impostato al 100% da bios sulla MSI Z87 MPOWER MAX ci ha permesso di  rilevare un comportamento della scheda madre stabile con un Vdroop inferiore alle concorrenti e precisamente di soli 0,007 volt ovviamente rilevato sotto carico tramite il Multimetro digitale. Lo scopo del test mira principalmente a comparare le schede sul piano dei GFlops massimi generati. In secondo luogo viene analizzato l’aspetto delle tensioni erogate ed il relativo Vdroop in un’ottica di efficienza del sistema di alimentazione. Ci sembra giusto chiudere il quadro andando a rilevare i consumi del sistema nella sua complessità. Ricordiamo che l’importanza del circuito di alimentazione è direttamente proporzionale alla capacità computazionale espressa da LinX, poiché a determinate frequenze limite il processore assorbe un notevole quantitativo di corrente e se la sezione di alimentazione della motherboard non riesce a far fronte alla richiesta di corrente, il valore computazionale di Lynx rimane basso. Di solito su molte altre schede madri con una sezione di alimentazione non all’altezza, per cercare di chiudere il test ad una data frequenza, si cerca di compensare aumentando il voltaggio (Vcore) applicato al processore, ma ci si scontra con il problema della temperatura. Di seguito la tabella riepilogativa dei risultati ottenuti:

 

Consumi

 

Il risultato ottenuto in termini di GFLOP è leggermente inferiore rispetto a quello della Z87X-UD3H, ma di poco. La MPOWER MAX ha fatto segnare consumi abbastanza contenuti, nonostante l’abbandono dei DrMOS. Le temperature registrate sono leggermente più elevate rispetto alla concorrenza, ma comunque molto contenute.

Ci teniamo a precisare che sconsigliamo per un daily clock a qualunque frequenza lo si voglia raggiungere e mantenere, d’impostare un LLC al massimo in quanto utilizzare tale settaggio in primis non è necessario, dato che questi settaggi si utilizzano per chi opera sotto azoto, ed in secondo luogo comporta una notevole produzione di calore nonché un maggiore stress al processore.

 

 


Conclusioni

 

oro

 

Prestazioni 4,5 stelle Tante le feature a disposizione e buone le prestazioni di questa scheda madre, anche se il BIOS ufficiale sembra non sfruttare al meglio le potenzialità del 4770K
Overclock 4,5 stelle

Anche qui tante le feature e le attenzioni per gli overclockers. Si è dimostrata ottima sia per il daily use sia per l’overclock delle memorie, anche se il BIOS ci ha dato qualche grattacapo in alcune situazioni

Estetica 5 stelle Inutile dire che siamo di fronte ad una delle più belle schede madri per Z87, che fa il paio con le soluzioni Lightning di MSI
Materiali 4,5 stelle I materiali adottati sono senz’altro di buona qualità, il PCB è stato rinforzato e ci sono molte protezioni da scariche elettrostatiche. Non sono più presenti i DrMOS ma le fasi di alimentazione si sono comportate bene in overclock estremo
Prezzo 5 stelle Se consideriamo le feature offerte e il target di mercato, il prezzo di 250€ è sicuramente invitante, specialmente se consideriamo alcuni modelli della concorrenza
Complessivo 4,5 stelle

 

 

Siamo giunti a trarre le conclusioni dopo l’analisi ed i test condotti sulla MSI Z87 MPOWER MAX. Indubbiamente siamo di fronte ad un prodotto di alto livello, al quale MSI ha dedicato molte delle attenzioni dei suoi ingegneri. Il bundle è molto ricco e completo, ivi compreso il comparto software che l’accompagna.

Ad arricchire il prodotto è la presenza di pulsanti e micro switch a corredo, cari a chi è solito utilizzare la scheda a banco, postazione usuale per chi gli appassionati di overclock. E su questo tema vogliamo soffermarci dicendo che grandi passi avanti sono stati fatti per la compatibilità delle memorie nonché sulla capacità di scalare in frequenza, finora peculiarità di schede ASUS e più recentemente ASRock. Il fatto che il memory controller sia integrato nella CPU, implica senza dubbio che quest’ultima abbia un ruolo fondamentale nell’overclock delle RAM, tuttavia la scheda madre ed il BIOS svolgono ancora un ruolo molto importante per garantire piena compatibilità e possibilità di overclock. Abbiamo quindi apprezzato il notevole lavoro svolto da MSI nel BIOS, anche se non ci spieghiamo a cosa fossero dovute le difficoltà nell’eseguire il test XTU, poiché la MPOWER MAX haportato a buon fine l’altrettanto pesante Cinebench R11.5. Sicuramente ci sono ampi spazi di miglioramento. Altra piccola nota negativa che desideriamo portare alla vostra attenzione, è rappresentata dal grosso dissipatore a forma di M come Mpower che contorna il socket della CPU. Certamente per i Gamers e gli utenti che operano con un raffreddamento ad aria/H2O non implica alcun problema, sempreché non si utilizzino dissipatori ad aria particolarmente voluminosi, perché in tal caso consigliamo una verifica prima dell’acquisto delle parti. Ma per la schiera di Overclockers che fanno largo uso di tolotti particolarmente voluminosi, lo spazio attorno al socket è esiguo. Per non parlare nella difficoltà nel coibentare la base del PCB attorno al processore. Del resto la MSI Z87 MPOWER MAX è una scheda Nata e Certificata per l’Overclock. Altre chicche a bagaglio di quest’ottima motherboard sono una sezione Audio di qualità contornata dalla presenza di un amplificatore a bordo e di Jack audio placcati in oro. Completano il giudizio il supporto ai vari standard di connettività: Bluetooth, WiFi con supporto al neonato WiDi (Wireless Display), Gibabit Ethernet con chip Killer E2200 per soddisfare i più esigenti Hardcore Gamers, nonché numerose porte SATA 6, USB3 e persino una mSATA. Al momento in cui scriviamo la Z87 MPOWER MAX si può acquistare ad un prezzo non particolarmente eccessivo considerato il livello di prodotto che si sta guardando, tra i 220 ed i 250 Euro.

 

PRO

  • Certificazione all’Overclock
  • Ampio bundle Hardware & Software
  • Dual BIOS
  • Sezione Audio di qualità
  • Uscita amplificata x cuffie
  • Punti rilevazione tensione e pulsanti OC

 

CONTRO

  • Qualche problema con il BIOS per il supporto all’Overclock estremo

 

Un ringraziamento va ad MSI Italia per averci fornito questo sample ed aver permesso di recensirlo.

Valter d’Attoma

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