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MSI_990FXA-GD65_ATX_AM3_990FX_DDR3La MSI 990FXA-GD65 si propone come scheda madre di fascia alta per CPU AMD AM3+, compatibile quindi con le imminenti CPU AMD Bulldozer. Equipaggiata con il nuovo chipset AMD 990FX, dispone di caratteristiche molto interessanti, che analizzeremo nel corso di questa recensione.

[ENGLISH VERSION]

Introduzione

L’attesa per l’uscita del nuovo processore di fascia alta, AMD Bulldozer, si sta riducendo. Il comunicato stampa parla di Settembre 2011 ed il susseguirsi d’informazioni tecniche sulla nuova architettura che circolano in rete rendono l’aria pungente: ormai ci siamo.

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Ricordiamo che con il termine Bulldozer ci si riferisce all’architettura con la quale AMD tenterà di scalare la vetta in termini di potenza computazionale e recuperare il tempo perso avvicinandosi al nemico di sempre, la Intel Corporation, che con la nuova architettura Sandy Bridge e le imminenti piattaforme LGA 2011 attese per Novembre di quest’anno (che sostituiranno le piattaforme LGA 1366), ha creato delle CPU molto veloci ed efficienti.

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E’ indubbio che il gap tecnologico guadagnato da Intel su AMD a livello temporale è di 1 anno o qualcosa in più, ed AMD sta lavorando sodo per recuperare il tempo perso e riguadagnare fette di mercato che le consentiranno di portare una boccata di aria fresca in termini di fiducia verso i suoi sostenitori ed azionisti oltre a rinfoltire le casse dell’azienda.

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Certamente a nostro parere l’uscita della nuova versione di chipset 990FX che supporterà l’architettura Bulldozer FX è avvenuta con largo anticipo. Le differenze con il suo predecessore 890FX almeno sulla carta sono poche, il 990FX in pratica ha ereditato quasi tutte le caratteristiche del suo predecessore. Le migliorie sul lato CPU e RAM sono il supporto alle CPU Zambesi, appunto Bulldozer, alla tecnologia a 32nm e dal lato memorie al supporto alla DDR3 a 1866MHz (2133 in OC), per altro derivato dal memory controller integrato nelle future CPU. Stesso dicasi per il discorso southbridge SB950, praticamente identico al suo predecessore SB850. Comparando invece il chipset 990FX al suo concorrente P67/Z68 sul piano delle prestazioni, esso sembra avvicinarsi maggiormente alle esigenze dei giocatori più incalliti portando dei reali vantaggi, almeno sulla carta. Il 990FX consta di ben 42 linee PCI-Express (16+16+6+4) contro le sole 16 linee PCI-Express (x8+x8) delle piattaforme Intel LGA 1155, il cui controller PCI-Express è integrato nella CPU. Il 990FX Supporta sia il Crossfire (tecnologia che AMD ha ereditato acquisendo ATI) che lo SLI di Nvidia. Quest’ultima è forse la più grande innovazione, per altro derivata da un accordo con Nvidia, piuttosto che da accorgimenti tecnici relativi al chipset. In merito al Southbridge, è interessante notare come le nuove piattaforme di AMD ed Intel non abbiano ancora implementato nativamente lo standard USB3.0 ed entrambi ricorrono a chip esterni per integrare le porte sui loro prodotti. I futuri chipset AMD probabilmente integreranno questo standard, integrazione per altro già avvenuta nei chipset delle schede madri per AMD Llano. Il southbridge AMD SB950 ha un’incredibile numero di periferiche per la comunicazione a corredo. Ben 14 porte USB 2.0, oltre alle 6 porte native tutte SATA3 6Gb/s mentre Intel ne ha solo 2 delle 6 totali.


 

Caratteristiche Esclusive Principali

Scheda madre di punta del fornitore MSI per quanto riguarda la famiglia di processori AMD, dotata di socket AM3+ e piena compatibilità con la prossima generazione di processori Bulldozer, la MSI 990FXA-GD65 insieme alla sorella maggiore MSI 990FXA-GD80 offrono una serie completa di tecnologie d’avanguardia che aiutano l’utente anche più esigente sia nelle attività critiche, in cui sono richieste stabilità e potenza elaborativa, sia nella pratica di overclock, offrendo una serie di vantaggi hardware, come l’uso dei componenti di derivazione militare di Classe II con certificazione MIL-STD-810G, e software, come la tecnologia OC Genie II. Elenchiamo di seguito le peculiarità adottate dalla MSI 990FXA-GD65:

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La tecnologia OC Genie II rende l’Overclock e lo sblocco dei Core inattivi della CPU un’esperienza facile e rapida. OC Genie II consente di automatizzare anche le più avanzate funzioni di Overclock offrendo con un semplice click un incremento delle prestazioni fino al 248%

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L’uso dei componenti di Classe Militare II con Certificazione MIL-STD-810G offre una terna perfetta di Qualità, Stabilità ed Efficienza oltre che una Maggiore Durata, per soddisfare in situazioni di temperature e tensioni al limite anche gli Overclockers più esigenti.

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Gli Hi-C CAP, sono condensatori fino ad 8 volte più longevi rispetto ai componenti standard. Questo grazie all’uso di materiali speciali come il Tantalum, spesso utilizzato su navette spaziali o satelliti, dal momento che a temperature molto elevate offre una conduttività termica incredibilmente alta.

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Icy Choke, per un incredibile stabilità alle basse temperature. Rispetto alla ferrite ed allo shock che spesso assoggetta i componenti costruiti con tale materiale a basse temperature, i materiali costruiti con elementi come il Tantalum, di derivazione militare, forniscono una potenza superiore ed un’alimentazione stabile che nelle sessioni di overclock estremo è di vitale importanza.

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Solid CAP per una durata non inferiore a 10 anni. La MSI offre per le sue schede madri di classe militare una qualità di altissimo livello. Questo esclude a priori i casi di scoppio che coinvolgono i condensatori classici.

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L’uso sempre più esteso di dispositivi mobile come Smartphone, MP3 player o E-Book nonché Console portatili, hanno portato i consumatori ad essere attenti al risparmio di corrente oppure a dover caricare i dispositivi rapidamente ovunque ci si trovi. Ebbene, la tecnologia MSI Super Charger rivede il metodo classico di considerare ed usare una porta USB. Una volta connesso il dispositivo alla porta predisposta con tale funzionalità, verrà alimentato e quindi caricato senza la necessità di mantenere il PC acceso.

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Rispetto al precedente standard USB 2.0 limitato alla velocità di 480Mbps, la nuova tecnologia USB3.0 non solo mantiene la compatibilità con i dispositivi di vecchia generazione, ma alza il limite di 10 volte portandolo a 5Gbps. Un esempio potrebbe essere il trasferimento di un film in standard Blu-Ray che nello specifico impiegherebbe meno di un minuto.

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Un altro vantaggio in termini di connettività per lo storage è l’implementazione delle porte con standard di recente certificazione SATA 6Gb/s che raddoppia la velocità dei dispositivi compatibili.

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Non lasciatevi ingannare da altre soluzioni con Audio integrato a bordo. A volte non si riesce nemmeno a trovare il driver. La soluzione adottata da MSI invece, offre una qualità Audio con un incredibile valore di 109 dB SNR, ed una perdita inferiore a 24-bit/192kHz.

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Naturalmente è supportato il surround a 7.1 canali per un’esperienza audio senza limiti.

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Winki 3 è un software libero multilingua basato su Linux che MSI ha reso disponibile alternativamente al boot di sistema consentendo un rapido accesso (di soli 25sec) ad un interfaccia gradevole funzionale sia per navigare in internet che per leggere l’email oppure per guardare le proprie foto su memory stick USB.

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Rispetto all’architettura comune a molte schede madri, che per sicurezza hanno in dotazione 2 BIOS, MSI M-Flash ne ha adottato solo 1. Ma ha il doppio vantaggio sia di permettere il salvataggio/backup direttamente su memory stick USB, sia permetterne il boot appunto da chiavetta USB come se fosse un secondo Bios. In questo modo si possono provare le nuove impostazioni in tutta sicurezza, senza rischiare l’avvio della motherboard oppure perdite di tempo nell’effettuare operazioni di reset/clear CMOS.

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Grazie al chip Anti-ESD in dotazione, la tecnologia USB Safeguard protegge la scheda madre e le porte USB da cortocircuiti senza bisogno dell’ausilio di un fusibile, consentendo allo stesso tempo lo stato di Standby e la protezione dell’alimentazione.

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La tecnologia proprietaria AMD CrossFire X consente massima scalabilità al sistema. L’installazione fino a 4 schede grafiche AMD Radeon HD   (oppure 4 GPU in totale) permette al giocatore di mantenere più longevo il suo sistema, beneficiando allo stesso tempo di una scorrevolezza ed una prontezza per tutta la durata e le sessioni di gioco. Questa scheda madre, avendo due soli slot PCI-Express x16, permette di installare 4 GPU soltanto con schede dual GPU come la HD 6990.

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MSI Live Update 5 è un potente tool per l’aggiornamento sia del BIOS che dei driver di sistema direttamente dal sito MSI, in modo da espandere sia le funzionalità del PC/BIOS che la compatibilità con i software/games.

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Funzionalità simile alla precedente, MSI Live Update Online consente di ridurre i rischi delle operazioni di aggiornamento riducendo al tempo stesso anche il tempo e le sessioni ad esso dedicate. L’aggiornamento viene effettuato automaticamente tramite le pagine web.

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Simile alla tecnologia CrossFire X di AMD, la tecnologia SLI di Nvidia permette di usare più schede grafiche (fino a 4 GPU totali) scalando in prestazioni ed aumentando la prontezza del sistema durante tutte le sessioni di gioco a patto che i giochi/programmi beneficino  di tale tecnologia.

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Con la tecnologia AMD Cool’n’Quiet MSI riduce il calore emesso dal processore se inutilizzato, riducendone automaticamente anche il consumo e soprattutto il rumore globale del sistema dovuto principalmente alle ventole. In questo modo si rendono le sessioni  di lavoro/svago più piacevoli.

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MSI 3TB+ Infinity permette non solo di superare il limite fatidico delle dimensioni delle partizioni dovuto ai BIOS, ma anche di utilizzare in modo efficiente i dischi rigidi di ampie dimensioni (oltre 2 TB). Rispetto ai concorrenti, MSI 3TB + Infinity è un leader nel settore della tecnologia di gestione dello storage presentando sostanzialmente un vantaggio di sviluppo per le applicazione sia nel presente che nel futuro.

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Un’altra utility molto interessante che accompagna la MSI 990FXA-GD65/80 che troverete nel CD-ROM insieme ad altri software/drivers si chiama Control Center. Nella prima schermata potrete visualizzare le specifiche della motherboard, del chipset nonché la versione di bios installata. Sicuramente avrete notato alcune voci non corrette, ma confidiamo che questi problemi di gioventù verranno risolti con i futuri aggiornamenti.

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Proseguendo nelle schermate successive passiamo alla sezione System Information CPU in cui non notiamo alcun errore anzi, l’utility riporta correttamente la frequenza di clock reale nonché il moltiplicatore basso per effetto delle funzionalità Cool’n’Quiet, quando inutilizzata, riduce di conseguenza la frequenza di esercizio della CPU.

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Di seguito, nella sezione System Information Memory, vengono riportate le specifiche delle memorie. Molto precisa la lettura delle informazioni contenute nel chip SPD, manca solo il serial number.

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Continuando a navigare nei menu di sinistra, passiamo alla sezione Overclocking Basic dove possiamo agire in tempo reale su alcuni parametri che permettono di overcloccare il processore.

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Un’altra possibilità per l’overclock è quella di lasciar calcolare la soglia più stabile in modo automatico dal programma OC Genie Lite, previa abilitazione da Bios.

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In foto la sezione Green Basic che riporta con qualche errore anche qui i principali voltaggi e temperature della motherboard nonché la velocità delle ventole collegate.

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In Green Power Advanced Mainboard è possibile agire sul carico di corrente, ovvero le fasi, da rendere disponibili per la CPU se questa lo richiedesse. E’ anche possibile agire sulla velocità delle ventole.

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Sempre in questa schermata si sceglie se tenere attivo il sistema a led che indica il carico di corrente assorbito dalla CPU. Passiamo adesso al paragrafo successivo ove riportiamo le specifiche tecniche della MSI 990FXA-GD65 cosi come pubblicate dal produttore MSI.

 


 

Specifiche Tecniche

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Riportiamo qui il link al sito del produttore per la lista completa delle CPU supportate.


 

Packaging e Primo Contatto

Vediamo ora più da vicino la 990FXA-GD65 del noto produttore MSI, una delle schede madri più promettenti sia per tecnologia che per qualità costruttiva.

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La confezione si presenta con dei colori molto vivaci. Frontalmente partendo dall’alto abbiamo il nome della società che la produce, MSI ed una serie di icone rappresentanti le tecnologie offerte di cui abbiamo parlato nella sezione precedente. Al centro parte delle tecnologie proprietarie adottate da MSI nei prodotti della serie Military Class ed in basso il modello della scheda. Nella parte retrostante della confezione ci appare una sintesi più esplicativa delle feature anticipate sul lato frontale e di cui abbiamo parlato nella sezione precedente.

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Nell’etichetta in foto, abbiamo riepilogate alcune informazioni che caratterizzano questo prodotto, oltre al modello ed al numero seriale.

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Il materiale che accompagna la MSI 990FXA-GD65 è il seguente:

  • Manuale multilingua tra cui l’italiano, purtroppo alquanto sintetico
  • Dépliant aggiuntivo per l’installazione rapida
  • Una guida utente per il backup su hardisk
  • CD-ROM contenente drivers, utility e Norton Antivirus
  • Mascherina I/O per il montaggio della scheda nello chassis
  • Zoccoletti vari per un veloce cablaggio dei vari cavetti provenienti dallo chassis
  • 2 adattatori molex (4 pin) to Sata power connector
  • 4 cavi SATA 6Gbit/s
  • Staffa per montaggio a chassis di 2 porte USB

 

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Il layout ci appare ben ordinato con molto spazio libero attorno al socket, in particolar modo se si toglie la staffa preinstallata per permettere il montaggio di dissipatori a liquido/azoto (per overclock spinti). Questo farà molto piacere agli overclockers. In foto potete vedere la staffa nera per l’aggancio del dissipatore standard. Per smontarla basta svitare le 4 viti che la tengono unita alla placca metallica sottostante.

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Ecco le foto della parte sottostante. Come vedete la superficie è pulita senza rilievi significativi, fatta eccezione per la staffa di ritenzione del socketla quale non è incollata ma fissata con delle viti. Questo agevola e facilita le operazioni di coibentazione tramite neoprene quando si vogliono eseguire i test di overclock spinto, ricorrendo all’azoto.

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Il socket AM3+ (o chiamato anche AM3b), a differenza di quelli Intel è uno zoccolo con tanti fori, esattamente 942 dove vanno ad inserirsi i piedini della CPU. Logicamente ha un suo verso d’inserimento quindi attenzione durante l’installazione. Accanto al socket notiamo le 10 fasi di alimentazione con componenti Military Class. In  primo pianto abbiamo gli Hi-C Cap accanto ai classici solid Cap. In seconda fila notiamo le induttanze Icy Choke, mentre sotto il grande dissipatore sono presenti i mosfet.

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In caso si volesse raffreddare il processore tramite un impianto a liquido, quindi waterblock, il movimento d’aria proveniente dalla ventola installata sul dissipatore ad aria della CPU verrebbe a mancare. Si consiglia pertanto di considerare l’installazione di una ventola nelle vicinanze per raffreddare la suddetta zona.

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A garanzia della piena stabilità, che andremo a verificare, e un’erogazione dell’amperaggio sufficientemente adeguata richiesta dalle attuali CPU a 45nm e future a 32nm, possiamo evidenziare in foto a destra il connettore d’attacco nero ad 8 pin per l’alimentazione supplementare del processore.

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Partendo da sinistra in questa foto abbiamo l’attacco misto PS2 o per la tastiera o per il mouse e sotto le prime 2 porte USB 2.0. Proseguendo abbiamo il pulsante per effettuare il reset immediato della memoria CMOS. Proseguendo verso destra abbiamo da sopra l’attacco per il cavo coassiale dell’uscita SPDIF e sotto l’uscita ottica SPDIF. A destra abbiamo 2 blocchi da 2 porte USB 2.0. Di seguito troviamo una porta Ethernet (in standard Gigabit) ed altre 2 porte USB 2.0. Poi in blu per differenziarle dalle altre, 2 porte USB 3.0 e per finire il blocco dedicato ai connettori per l’entrata e l’uscita dei canali audio.

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Lasciando la zona socket/porte, procedendo verso sinistra inquadriamo il connettore da 6 pin per l’alimentazione supplementare dello slot PCI-Express e quindi della scheda grafica. Notare la dicitura NEC USB 3.0 ed il relativo chip D720200AF1. Ricordiamo ai lettori che nella sezione introduttiva abbiamo detto che sia AMD che Intel non hanno implementato nativamente tale standard (fatta eccezione per Llano) ma si appoggiano a chip esterni.

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Ecco la macro del chip (a sinistra) Realtek ALC892 dedicato al segnale. Potrete trovare le caratteristiche dettagliate a questo indirizzo: Realtek ALC892.

 

Sulla destra notiamo il chip Fintek F71889AD dedicato al monitoraggio hardware di tensioni e temperature nonché di ausilio al tool OC Genie II.

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In questa foto notiamo la zona degli SLOT che ospitano le schede interne. In nero il 1°, 2°, il 4° ed il 5° sono slot PCI-Express x1. In blu il 3° ed il 6° sono slot PCI-Express x16 a piena lunghezza per le schede grafiche oppure a scalare verso velocità inferiori come per esempio controller RAID PCI-E ad x8/x4. Gli slot possono funzionare contemporaneamente a piena banda (x16,x16). Il 7° slot nero, da non confondere con gli altri più corti, è di tipo PCI a 32bit e può ospitare schede compatibili con questo standard. Sul PCB della scheda serigrafato a caratteri bianchi vediamo il modello/versione della scheda MSI 990FXA-GD65 che stiamo recensendo.

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Passiamo adesso ad approfondire la zona riservata alla connettività e quindi al collegamento di tutti quei cavi che replicano sullo chassis (davanti e dietro) le varie porte. Da sinistra abbiamo il connettore dedicato al Front Panel Audio, ossia per replicare le uscite/entrate delle porte/altoparlante provenienti dallo chassis. Con la dicitura in bianco JCD1 abbiamo il connettore interno per l’uscita del segnale audio. Il connettore JSP1 è quello dedicato a replicare sul case l’uscita S/PDIF. Subito a destra poi JCOM1 è quello dedicato all’uscita della porta seriale COM.

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Ancora a destra con JUSB1 e JUSB2 abbiamo altre 8 porte USB 2.0. Un attacco ospiterà la staffa in dotazione mostrata in bundle.

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La zona JTPM1 è dedicata ad un’eventuale modulo opzionale TPM (Trusted Platform Module). Su JFP1 e JFP2 andremo a collegare tutti quei cavi provenienti dal frontalino principale del case del pulsante di Avvio, Reset, Led di Attività dell’Hardisk e dello Speaker. In alto possiamo vedere la classica batteria a pastiglia per la conservazione dei settaggi/timer nella CMOS ed alla sua destra il Jumper a 3 pin JBAT1 per il suo azzeramento.

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Cambiando lato ossia seguendo il perimetro del PCB abbiamo un connettore a 3 pin per l’alimentazione della ventola dedicata allo chassis.

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Alla sua destra abbiamo le 6 porte SATA 6Gb/s ed ancora a destra un altro attacco sempre a 3 pin per un’altra ventola.

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In foto il classico connettore Power ATX v2.2 a 24 pin per l’alimentazione generale della scheda madre.

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In foto invece possiamo vedere il dissipatore passivo del Northbridge. Anche qui stesso discorso come fatto sul dissipatore della zona socket, è bene che ci sia nelle prossimità una ventola che smaltisca il calore prodotto specialmente in presenza delle future CPU Bulldozer ad 8 core.

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Sotto questo dissipatore passivo è presente il chip del Southbridge SB950.

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Inquadrati a coppie di 2, i 4 slot blu e neri dedicati ai moduli di memoria RAM DDR3 con velocità in overclock fino a 2133MHz.

Passiamo adesso ad esaminare insieme la sezione del BIOS.


 

BIOS

Il BIOS è un AMI classico come si può trovare in molte motherboard. E’ molto completo, come ci aspettavamo per una scheda di questo calibro, votata all’overclock, si naviga a schede (precisamente 8) sulle molte sezioni/menu tra cui quella dedicata all’Overclock. Vediamole insieme.

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Premendo i tasto CANC (DEL) ripetutamente sulla tastiera all’avvio del nostro PC entriamo nella sezione del BIOS. Anticipiamo che la scheda non essendo in possesso di nessun genere di display per la fase di diagnostica, prima di entrare nel BIOS a video presenta in basso a destra una sequenza di codici dove ognuno ha un significato ben preciso e ben conosciuto dall’overclocker/assistenza. Oltre alla data ed all’ora, dove si può intervenire per correggerla, vediamo in basso una breve scheda informativa sul tipo di CPU e quantitativo di memoria installata nel sistema.

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In questa scheda Advanced abbiamo i classici sottomenu di:

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  • latency del bus PCI

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  • ACPI Settings (Advanced Configuration and Power Interface) dove si setta lo stato

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  • sezione Integrated Peripherals, dedita alle periferiche di Rete, Disco ed Audio.

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  • impostazioni della modalità del controller SATA, IDE, RAID (se è presente più di un drive) oppure AHCI.

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  • la sezione USB Configuration dove si imposta la velocità delle porte USB e si può scegliere se attivare le porte blu con standard USB 3.0.

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  • il sottomenu Hardware Monitor dove si trova il report dettagliato dei valori di temperatura e la velocità delle ventole collegate a sistema. Su quest’ultimo punto s’interviene sul sistema Smart Fan, dove si imposta la velocità in percentuale delle ventole.

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Lasciata la sezione Advanced ed entriamo nel menu Overclocking certamente più ricco per soddisfare le esigenze di tutti quelli che si cimentano in tale pratica.

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S’interviene in ordine discendente sul moltiplicatore della CPU

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per poi passare al valore di rapporto tra CPU e Northbridge.

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Ecco un’interessante voce che se abilitata sblocca i core bloccati su alcune CPU.

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Come vedete la motherboard è completa di tutte le impostazioni ed è in grado di disattivare singoli core del processore

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oppure si può impostare il moltiplicatore della funzione Turbo

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Qui s’interviene sulla frequenza preimpostata della memoria

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oppure sulla modalità timing

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e sul rapporto di moltiplicazione del bus dell’Hyper Trading.

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Questa invece è dedicata all’erogazione del voltaggio alla CPU. Come vedete si avanza nell’ordine dei milliVolt.

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Stesso discorso per la sezione CPU-NB

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Invece su questa voce salviamo i profili di overclock per richiamarli quando necessitano.

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Invece entrando del sottomenu CPU feature

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si vedono le specifiche del processore installato,

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oppure s’interviene sulle tecnologie di risparmio energetico.

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La seguente sezione invece è la M-Flash dove possiamo effettuare un backup su disco (o drive USB) da utilizzare come un secondo BIOS, utile quando si vogliono provare nuove impostazioni, oppure fare un backup.

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Nella sezione Security si imposta la password sia di accesso al BIOS che di avvio del sistema,

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mentre in Green Power si agisce sulla tecnologia di risparmio energetico avanzato.

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Invece in Boot, tra le altre cose, si può impostare la priorità appunto di boot tra i dispositivi.

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Nell’ultima sezione si effettua il salvataggio o meno di quanto impostato ed il relativo boot con una delle periferiche in elenco.

 

Come vedete, non manca davvero nulla. E’ completo anche se di non rapida comprensione come i bios UEFI, più evoluti e accattivanti graficamente, installati su alcune motherboard di recente produzione. Passiamo adesso alla prossima sezione, dove illustreremo sia la componentistica che la metodologia adottata nell’eseguire i vari test.


 

Sistema di Prova e Metodologia di Test

Vi mostreremo come la MSI 990FXA-GD65, essendo una motherboard progettata principalmente per le CPU di prossima introduzione, quali l’architettura Zambesi ad 8 core, supporti e risponda molto bene con i processori di precedente generazione purché compatibili con il socket AM3/AM3+. Vi ricordiamo di controllare sul sito del produttore il supporto a processori che andrete a scegliere.

 

In questa recensione testeremo la scheda madre con una CPU ben conosciuta e presente sul mercato per il numero di core integrato, il Phenom II X6 1090T. Trattasi di un processore costruito con litografia a 45nm, operante alla frequenza di 3200MHz e con ben 6 core fisici distinti. Riportiamo di seguito 2 screen del noto software CPU-Z

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Notate i due stati della CPU effetto delle tecnologie di risparmio energetico integrate nel processore che gestiscono dinamicamente sia il moltiplicatore, ossia la frequenza di clock, che il voltaggio.

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Nome in codice Thuban, come riportato dalle foto precedenti, dispone di una cache totale di 2° e 3° livello di ben 9MB, condivisa tra tutti e 6 i core. Il primo stadio di cache ammonta a 128Kb, divisa a metà tra le istruzioni ed i dati. il secondo stadio di cache L2 è di 3MB, 512KB per core. Il terzo stadio L3 è di 6MB.

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Qui vediamo i dati di targa della motherboard, oggetto di questa recensione, riportati dall’ottimo CPU-Z

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Nonché il quantitativo totale della memoria installata, i timing impostati dal BIOS, la frequenza del Northbridge

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E le informazioni presenti nel chip SPD.

 

Da un po’ di anni a questa parte, come altri processori AMD, anche il Phenom II porta integrato il memory controller ed ultimamente supporta lo standard di memorie DDR3 fino ad una frequenza di 1333MHz (frequenza innalzabile via bios naturalmente). Il processore utilizza un bus Hyper Trasport ad alta velocità, per un trasfer rate di 4000 MT/s (Megatexel). Il processore Phenom II ha un TDP di 125W con una temperatura massima consentita di 62°. Il range di tensione previsto è tra 1,125 ~ 1,40. Una nuova caratteristica introdotta nel Phenom II è quella Turbo. Praticamente è in grado di spegnere completamente i core se non utilizzati alzando la frequenza sui rimanenti, fino ad un massimo di 3600Mhz. Riportiamo di seguito una breve scheda tecnica disponibile anche sul sito del produttore AMD.

 

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Riportiamo di seguito in tabella l’elenco del componenti hardware usati per i test

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Mentre il tipo di raffreddamento adoperato è composto dai seguenti componenti

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La scelta di ricorrere al tipo di raffreddamento a liquido è stata motivata sia per la sua efficienza che, visto il periodo (fine agosto) ci da più margine per i test di overclock, sia per il fatto di avere i pezzi già assemblati e pronti a banco.

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Ovviamente ciò ci ha permesso di ottenere ottime temperature nel nostro sistema.

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Come sistema operativo abbiamo scelto l’ultima versione ormai più che stabile di Windows 7 Ultimate 64bit Service Pack 1 aggiornata con tutte le patch a priorità alta disponibili. Per replicare quanto più possibile il sistema di un ambiente reale, abbiamo scelto di non effettuare alcuna ottimizzazione sia lato sistema operativo che a maggior ragione lato bios, dato che avrebbero influito positivamente sui test. L’unico software, che si trova sempre installato su tutte le macchine collegate ad internet è il software Antivirus che abbiamo deciso di non installare in quanto le versioni che si trovano sul mercato influiscono sulle risorse in modo non omogeneo. Al fine poi di rendere più piacevole ed aver un termine di paragone, abbiamo condotto i test anche su un’altra scheda madre, la ECS A990FXM-A e abbiamo comparato i valori riportandoli nei singoli grafici che andremo a commentare.

Come test sintetici abbiamo per la loro completezza scelto:

  • FutureMark 3DMark Vantage 11 v1.0.1
  • FutureMark 3DMark Vantage 1.1.0
  • FutureMark PCMark Vantage 1.0.3
  • Aida64 Extreme Engineering

 

Come test di Compressione Dati e Multimedia abbiamo eseguito:

 

  • 7zip 9.20 x64
  • WinRar 4.1.0 x64
  • Cinebench 10 64bit
  • Cinebench 11.5 64bit
  • X264 Benchmark HD
  • Handbrake 0.9.5

 

Come test USB abbiamo eseguito:

 

  • ATTO Disk Benchmark
  • CrystalDiskMArk 3.0.1 x64

 

Come test per verificare la stabilità in Overclock, abbiamo eseguito i seguenti 3 noti test:

 

  • Prime95
  • LinX 0.6.4
  • OCCT

 

Ci siamo avvalsi di una pinza amperometrica per misurare la potenza (complessiva) assorbita dal nostro alimentatore/sistema ad ogni test, di cui abbiamo memorizzando il picco più alto raggiunto.


 

Test Sintetici

Di seguito il grafico comparato relativo al test dell’ultimo benchmark grafico di casa FutureMark. Il 3DMark 11 è un test che misura principalmente le performance grafiche, restituendo una serie di punteggi che sono il risultato delle interazioni tra i vari componenti hardware. Il test è basato sulle librerie Microsoft DirectX 11 che sono un requisito fondamentale e quindi per essere installato richiede Windows Vista oppure Windows 7. Noi abbiamo selezionato/eseguito separatamente 2 gruppi di test. Quello dedicato alla fisica che concentra il carico di lavoro solo sulla CPU, ed i 4 test grafici che mettono sotto stress la sola GPU. I test sono stato eseguiti alla risoluzione FullHD di 1920x1080

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Un altro test ormai noto perché oggetto di gare di overclock a livello mondiale è il 3DMark Vantage, sempre della FutureMark. Il test si basa sulle librerie grafiche Microsoft DirectX 10 e quindi richiede una scheda video compatibile. Anche qui abbiamo eseguito 2 gruppi di test, quelli concentrati sul processore (CPU) per il calcolo della fisica tramite algoritmi di numeri interi e numeri in virgola mobile e il secondo gruppo di test volti a misurare le performance della scheda grafica. Ne proponiamo di seguito i grafici.

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Al fine poi di misurare le prestazioni generali del sistema con l’uso di applicazioni Office, ci siamo avvalsi dell’ultima versione del Benchmark PCMark Vantage, sempre della FutureMark. Il benchmark richiede almeno Windows Vista ed è compatibile con sistemi a 32bit e 64bit.

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Ecco di seguito i risultati del test AIDA64, prodotto dalla FinalWire. Ci siamo concentrati sui soli test relativi alla memoria e quindi all’efficienza del memory controller integrato nella CPU.

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Come si evince dai risultati di questa prima tornata di test, anche se di poco si è comportata meglio la scheda avversaria della ECS.


 

Test Compressione Dati e Multimedia

Per capire quanto il nostro sistema sia equilibrato anche dal punto di vista dello svago oppure di alcuni compiti quotidiani di ufficio come la compressione dei dati, ci concentriamoci adesso sui test che misurano la capacità di compressione/decompressione dei dati e multimediale. I carichi di lavoro vengono spalmati principalmente sul processore ma anche sul sottosistema disco. Come primo test vi proponiamo il tool gratuito di compressione 7zip 9.20 x64. Questo tool esegue una misurazione della capacità di compressione/decompressione, spacchettando segmenti di file e misurando il tempo impiegato. il carico di lavoro coinvolge principalmente la CPU e la memoria.

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Un altro programma di compressione che a nostro parere non è meno efficiente del precedente ma che si basa su un algoritmo diverso di compressione oltre ad essere proprietario è appunto WinRar. Il benchmark integrato nel programma di cui abbiamo eseguito la versione a 64bit, misura la velocità di compressione/decompressione restituendo appunto il valore di rating. Vi proponiamo i risultati.

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Passando a testare le capacità multimediali del nostro sistema, vi proponiamo i risultati del test condotto con il programma di rendering Cinematografico Cinebench v10 basato sul motore di rendering utilizzato da Cinema 4D. Il programma prodotto dalla Maxon mette sotto torchio principalmente la CPU ma si avvale anche dell’ausilio della GPU effettuando il rendering di una scena fotorealistica. Noi abbiamo coinvolto nell’elaborazione il solo processore effettuando il calcolo sia con un solo core che misurando l’efficienza con il multicore. Vi proponiamo i risultati

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Versione ultima e quindi più aggiornata rispetto alla precedente.

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Eccoci a testare il nostro sistema dal punto di vista della codifica video. Come risaputo gli elementi che entrano in gioco sono il processore, la scheda video ed il sottosistema disco, anche se quest’ultimo non è cosi rilevante ai fini del test. Il programma X264 Benchmark effettua il rendering codificando un filmato a 720p (1280x720) e ne restituisce i frame per secondo delle relative 2 passate dei 4 cicli. Il punteggio più alto è quello migliore.

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Adesso vi proponiamo l’ottimo software di codifica open source, Handbrake giunto alla versione 0.9.5. Nel test abbiamo effettuato la conversione di un filmato in AVI in MP4. Il grafico riporta i tempi rispettivi di codifica realizzati dalle 2 piattaforme.

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Anche su questa tornata di test la scheda madre ECS sembra avere prestazioni migliori. Questo potrebbe essere dovuto a una gestione più aggressiva della tecnologia TurboCore da parte di ECS, che sfrutta maggiormente l’incremento di frequenza della CPU. Vi proponiamo invece nella prossima sezione due test volti a misurare le prestazioni sulle rispettive porte USB


 

Test USB

Vi proponiamo adesso 4 interessanti slide di test effettuati con il noto software ATTO Benchmark con il quale abbiamo misurato le prestazioni di lettura e scrittura con pacchetti di dimensioni diverse, collegando la pendrive della Kingston, la DT Ultimate da 64gb sia sulle porte USB3.0 sia sulle più lente USB2.0.

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Come potete osservare lo screen di destra, ossia quello generato collegando la pendrive sulla porta USB3.0 della scheda madre è migliore. La DT Ultimate da 64GB essendo una pendrive che supporta il nuovo standard ad alta velocità USB3.0 sprigiona tutta la sua velocità. Vediamo adesso come si comporta lo stesso device se collegato ad una scheda madre ASRock P67 Professional Fatal1ty, dotata di controller USB 3.0 Etron (USB 2.0 gestite dal chipset P67).

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Come potete vedere la MSI 990FXA-GD65 dotata di chipset AMD 990FX ne è uscita vincitrice. Vediamo allora come si comporta la stessa pendrive utilizzando il benchmark CrystalDiskMark se collegata rispettivamente sulla porta USB2.0 che sulla più veloce USB3.0.

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Come vedete il gap nel test sequenziale di lettura è quasi triplo.


 

Test Sata 6Gb/s

Il Southbridge SB950 è l’evoluzione del precedente SB850, primo chipset AMD ad integrare lo standard Sata 6Gb/s. L’evoluzione dovrebbe aver permesso un miglioramento delle prestazioni, necessarie per garantire buone prestazioni con gli ormai sempre più diffusi drive Sata 6Gb/s. Abbiamo testato la MSI 990FXA-GD65 con un Intel SSD 510 da 250GB. Abbiamo comparato le prestazioni con quelle rilevate su chipset Intel Z68 e sul controller Marvell 9128 di una Gigabyte X58A-UD7.

ATTO

ATTO_990FX

atto_read

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CrystalDisk Mark

Crystal_990FX

crystal_read

crystal_write

AS SSD

AS_SSD_990FX

as_ssd_read

as_ssd_write

Il test di ATTO evidenzia una anomalia con l’Intel SSD 510: con file di dimensioni superiori a 512k, le prestazioni crollano drasticamente. Lo stesso calo di prestazioni si evince dai bassi valori ottenuti nei test sequenziali. Le cause di questo calo non sono molto chiare dal momento che il drive non ha evidenziato problemi sulle altre schede madri. Allo stesso tempo, la scheda madre si è comportata in modo ottimale con altri SSD, come vedremo tra qualche istante. Supponiamo quindi ad una possibile "incompatibilità" tra il SB950 e l’Intel SSD 510, ovvero ad un comportamento non ottimale dei due controller.

Al di là di questo piccolo problema gli altri test hanno evidenziato un buon comportamento nei test sequenziali con file fino a 512k, e un piccolo calo prestazionale sul 4k. Buono il comportamento sfruttando la tecnologia NCQ. Ancora una volta evidenziamo invece la limitazione del controller Marvell specialmente per quanto riguarda la bandwith che è in grado di garantire.

Vertex 3 60GB

A fronte dei problemi evidenziati sopra, abbiamo effettuato dei test anche con un drive dotato di controller SandForce SF-2200, in particolare l’OCZ Vertex 3 da 60GB. I test hanno evidenziato un comportamento del tutto lineare e prestazioni nella norma, a riprova della bontà del controller Sata 6Gb/s del SB950.

ATTO_Vertex3  Crystal_Vertex3  AS_SSD_Vertex3


 

Overclock

Come d’obbligo abbiamo verificato il comportamento della MSI 990FXA-GD65 in regime di overclock e dobbiamo dire che non ha mostrato alcuna incertezza. Nel BIOS abbiamo disabilitato i vari meccanismi di risparmio energetico nonché il parametro Turbo, ed abbiamo impostato il parametro della tensione al processore in manuale ad 1,45v che è il massimo voltaggio consentito per restare nei parametri di sicurezza. Poiché il processore Phenom II X6 1090T è del tipo sbloccato, questo ci ha permesso d’innalzare il moltiplicatore portandolo al massimo stabile consentito per quel voltaggio a 20x, per cui la frequenza risultante è stata di 200x20 = 4000 MHz. Sebbene la bassa temperatura raggiunta dalla CPU ci avrebbe permesso di salire ulteriormente, difatti abbiamo raggiunto a titolo di prova la frequenza di 4400 MHz, ma il voltaggio erogato per mantenere tale frequenza è stato di poco superiore agli 1,60 V, decisamente proibitivo per un daily use. Ricordiamoci che i processori della serie Thuban vengono costruiti con litografia a 45nm, ecco il perché dei voltaggi particolarmente alti. C’è poi da mettere in conto che il nostro processore, sebbene freddo, non è un esemplare particolarmente fortunato in overclock. Concentrandoci sulla scheda madre, come confermato dall’ottimo tool CPU-Z e da HWMonitor, la tensione indicata è risultata poco stabili, mostrando per brevi istanti di tempo valori di 1,58V (a contro degli 1,45V impostati da BIOS). Tuttavia, non ci sentiamo di confermare questo valore, dal momento che potrebbe essere un semplice errore di lettura da parte del chip utilizzato su questa scheda madre. Abbiamo svolto i seguenti test a conferma della piena stabilità in overclock della MSI 990FXA-GD65.

  • LinX
  • Prime95 (Blend)
  • OCCT

 

Mostriamo quindi il primo screenshot riguardante LinX. Questo programma si basa sulle librerie Linpack che sollecitano l’unità di calcolo in virgola mobile del processore.  Interessante il valore GigaFlops restituito a schermo, segno della robustezza del circuito di alimentazione che ha permesso al processore di sprigionare tutta la sua potenza di calcolo senza incertezze.

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Passiamo al test successivo Prime95 anch’esso conosciuto per sollecitare il gruppo CPU Motherboard RAM. Prime94 può essere eseguito in 3 modalità differenti, a partire dal quella iniziale Small FFT che stressa il solo processore, In-place large FFT si concentra principalmente sul processore e minimamente sulla RAM mentre l’ultimo della terna, il test Blend intensifica il calcolo sulla CPU, Chipset e RAM. Vi proponiamo lo screen di completamento del test.

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Consumi

Abbiamo a titolo di curiosità tenuto traccia del consumo del sistema su MSI 990FXA-GD65 durante tutti i cicli di test, vediamo come si è comportata.

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Conclusioni

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Bundle 4,5 stelle - copia
Prestazioni 4,5 stelle
Estetica 4 stelle
Overclock 5 stelle
Qualità 5 stelle
Prezzo 5 stelle
Complessivo 4,5 stelle

MSI con il modello 990FXA-GD65 ha fatto un ottimo lavoro. Layout ordinato, distribuzione razionale degli slot e delle porte. Avremmo forse preferito un dissipatore attivo sul chipset con delle heatpipe di collegamento per un miglior raffreddamento. La scheda ci è parsa molto robusta; completo il reparto dei sensori anche se con delle irregolarità nella lettura che speriamo vengano risolte nelle prossime release del BIOS e di aggiornamenti dei tool. Manca rispetto a schede madri concorrenti l’attacco per i dispositivi più obsoleti P-ATA (EIDE), ma in compenso le porte USB sono decisamente numerose. Ottima risposta in termini di transfer-rate sulle porte USB e stabile in overclock. Una scheda di questa classe, costruita con componentistica di derivazione militare sicuramente non farà brutta figura se sottoposta ad overclock pesanti con raffreddamento ad azoto liquido. Ci sarebbe piaciuto trovare sul PCB di punti di lettura dei voltaggi, molto utili per l’overclock estremo. Completo il reparto BIOS anche se non evoluto rispetto a schede di brand concorrenti che hanno adottato lo standard e l’interfaccia grafica della tecnologia UEFI. Il prezzo sul mercato, per portarsi a casa la 990FXA-GD65 è decisamente ottimo. Al momento in cui scriviamo possiamo acquistarla con una cifra a partire da 115 Euro. Ci sentiamo certamente di proporla sia all’utente medio, sia all’utente evoluto attento al portafogli. Un ringraziamento va al fornitore per averci fornito il sample e permesso di recensirla.

 

PRO:

  • Qualità costruttiva (di classe superiore)
  • Prezzo (particolarmente vantaggioso)
  • Dotazione completa
  • Overclock

 

CONTRO:

  • Mancanza display per diagnostica
  • Raffreddamento passivo

Si ringrazia MSI per il sample fornito per questa recensione.

 

Valter d’Attoma

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