Ciao Mondo 3!

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Con l’avvento delle memorie DDR3 ancora poche aziende si dedicano a progettare memorie DDR2 ad alte prestazioni,una di queste è sicuramente la taiwanese WINCHIP che ha deciso di cominciare proprio da qui la sua carriera nel settore high end, cercando di conquistarsi la fiducia di overclockers e gamers.

Winchip è un’azienda presente sul mercato sin dal 1995, fino a quest’oggi però si era dedicata in particolar modo alle memorie OEM, quindi,seppur con prodotti di qualità, la visibilità dell’azienda a livello di utenza finale soprattutto in Europa ne ha sicuramente risentito.

Ultimamente Winchip ha deciso di lanciarsi nel mercato globale progettando anche altri prodotti, tra i quali memorie DDR2,DDR3, memorie flash ecc…

Abbiamo quindi deciso di testare uno di questi prodotti, 2Gb di memorie DDR2 PC9600 suddivise in due banchi da 1Gb ciascuno, con frequenze dichiarate dalla casa di ben 1200 Mhz con latenze 5-5-5-15,i valori più performanti sul mercato per quanto riguarda le DDR2 e garantiti da ben poche aziende.


Presentazione delle memorie:

Le memorie si presentano nella classica confezione che viene usata per quasi tutte le memorie sul mercato, e già da subito si nota il particolare dissipatore cromato con messo ben in evidenza il marchio dell’azienda in leggero rilievo.

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Togliendo i banchi dalla confezione si può osservare meglio la struttura del dissipatore, che ha una conformazione molto particolare. A differenza di molte altre memorie si può notare come questo progetto sfrutta l’aria proveniente dall’alto oltre che dal fianco delle memorie, questa soluzione sarà particolarmente apprezzata da chi è solito piazzare ventole sopra le memorie durante le sessioni di overclock più spinto.

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Unico neo, comune un po’ a tutte le memorie con dissipatore a clip, è la non perfetta aderenza del dissipatore con la superficie dei chip,questo è dovuto molto probabilmente alla leggera deformazione della struttura di alluminio e dal diverso spessore dei chip integrati sul pcb.

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Purtroppo i pad termici utilizzati non sembrano sufficienti ad arginare queste tolleranze che spesso rendono inutili,e talvolta controproducenti i dissipatori utilizzati. In questo caso se non altro, grazie alla sua conformazione, il dissipatore permette un buon ricircolo d’aria che permette quindi comunque un discreto raffreddamento anche sui chip che non hanno un contatto perfetto.

Smontando i dissipatori esce allo scoperto la vera struttura delle memorie, che montano 16 chip divisi equamente sulle due facce, 8 per ogni lato.

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Senza particolari sorprese scopriamo che i chip di memoria utilizzati sono gli ormai onnipresenti 7CD22 D9GMH,dell’azienda Micron e presenti ormai sul 90% delle memorie sul mercato.

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Un po’ di tecnica:

I chip GMH della Micron hanno decisamente conquistato il mercato grazie anche alla richiesta di voltaggi più contenuti a parità di frequenze,con conseguente calo del calore dissipato.

Fino a poco tempo fa comunque, le memorie in grado di raggiungere queste frequenze erano per lo più memorie montanti chip GKX che, com’è risaputo, sono chip che sopportano voltaggi più elevati, che possono raggiungere in condizioni di overclock massimo anche valori oltre i 3 volts.

Il problema più comune dei GMH, a differenza dei GKX, è il muro che trovano superato un certo voltaggio. Questo sta a significare che l’aumento delle frequenze di lavoro in relazione all’aumento del voltaggio è notabile solo in un range piuttosto ristretto, difficilmente infatti si noteranno benefici superati i 2.7/2.8v e il rischio di danneggiare le memorie irreversibilmente sale in maniera esponenziale.

I chip GMH,sempre a parità di voltaggio, tengono solitamente frequenze di lavoro più alte ma necessitano di timings più rilassati, infatti il lavoro migliore lo svolgono quasi sempre a latenze cas5 (solitamente 5-5-5-15) mentre dei gkx se ne apprezzano spesso le capacità anche a cas3 e cas4.





Sistema di prova e metodologia dei test

 

Per il sistema di prova ci siamo avvalsi di una scheda madre del produttore ASUS equipaggiata con chipset Intel P35, un chipset particolarmente adatto all’overclock che ci ha permesso di sfruttare al meglio questo kit di ram, mentre come processore ci siamo avvalsi di un modello della INTEL appartenente alla famiglia dei Conroe, in particolare è stato scelto in modello Core 2 Duo E6600 in modo da spingere al massimo le memorie e non avere dei colli di bottiglia nel sistema di test.

Tutti i test sono stati eseguiti con il sistema operativo di Windows XP SP2 aggiornato con le ultime patches  al momento disponibili e senza particolari ottimizzazioni.

Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sotto:

 

CONFIGURAZIONE DEL SISTEMA DI PROVA

Processore

INTEL Core 2 Duo E6600

Scheda Madre

Asus P5K

Chipset

Intel P35

Ram

Winchip PC2-9600 2x1Gb 

Scheda Video

Bliss 8600 GT

Hard Disk

Maxtor 160 Gb Sata

Raffreddamento

OCZ Vendicator

Alimentatore

OCZ PowerStream 520W

Sistema Operativo

Windows XP Professional SP2

Tool di Benchmarking

Sciencemark 2.0 (memory test)

WinRar 3.71

Everest Ultimate Ed. 4.20

 SiSoft Sandra XI 2007 (Banda memoria)

SuperPI mod 1.5 1M

Tool a supporto

Clockgen 1.0.5.0

Cpu-z ver. 1.42

Frequenze e voltaggi di prova

 CPU con moltiplicatore 9x in tutte le prove.

 Benchmark sintetici con le frequenze/timings:

· DDR2 533 MHz (FSB 266 MHz)

· DDR2 667 MHz (FSB 266 MHz)

· DDR2 800 MHz (FSB 266 MHz)

· DDR2 1066 MHz (FSB 266 MHz)

 Overclock alle massime frequenze raggiungibili

 con SuperPI 1M e Orthos - Blend Mode -

 con vari settaggi di voltaggi.

 

 

Verranno realizzati tre gruppi di test che sono stati progettati per rispondere alle seguenti esigenze:

 

- Un primo gruppo di test verrà effettuato sottoponendo il kit di memorie a una serie di applicativi di benchmarking mirati a testarne le performance generali. I test saranno eseguiti in modo tale da lasciare invariata la frequenza di funzionamento della CPU, lasciando fisso l'FSB a 266 MHz e il moltiplicatore della cpu a 9x, ed utilizzando i vari moltiplicatori della memoria per variarne la frequenza di funzionamento. In tale modo si avrà un test esaustivo delle memorie a frequenze di funzionamento DDR2 di 533/667/800/1067 e che non vengono influenzate dalla variazione della frequenza di funzionamento della CPU.

 

- Un secondo gruppo di test invece verrà effettuato applicando due voltaggi differenti 2.30 V (per simulare un utilizzo quotidiano con voltaggio certificato dal produttore) e 2.80 V (per simulare un utilizzo estremo) e analizzare il comportamento del kit Crucial all’eventuale miglioramento dovuto all’incremento del voltaggio erogato. Verranno utilizzati il SuperPI a 1 M per testare la stabilità minima, e il Software Orthos per verificare una stabilità maggiore. In questo caso si lavorerà con i moltiplicatori della memoria e con il FSB allo scopo di trovare le massime frequenze di utilizzo per i due benchmarking al variare delle frequenze. I moltiplicatori delle memorie saranno settati da bios scegliendo il moltiplicatore più alto possibile che consente il boot a FSB 266 MHz e timings delle memorie assegnati.

 

- Altri ulteriori test sono stati eseguiti  con il software SuperPI 1.5 Mod (test 1 M) a vari voltaggi, da 2.30 v a 2.80 v, allo scopo di vedere l’andamento del comportamento del kit al variare del voltaggio applicato, utilizzando i timing targa pari a 5-5-5-15 (cas-trcp-trp-tras), successivamente 4-4-4-12, e 3-3-3-8.

 

Purtroppo a causa della scarsa disponibilità di alti voltaggi sulle ram abbiamo effettuato delle modifiche elettriche alla scheda madre (modifiche che potete trovare nella nostra sezione del forum dedicata alle VMOD).



Benchmark Sintetici

 

I benchmark sintetici permettono di evidenziare eventuali differenze esistenti, in termini di bandwidth e di latenza, tra le varie configurazioni di memoria disponibili. A parità di tecnologia di memoria, una frequenza di clock più elevata permette di ottenere valori di bandwidth maggiori, mentre con timings più bassi si ottiene una riduzione della latenza di accesso. Anche se poi vedremo meglio che non è sempre così infatti c’è da considerare il comportamento del Chipset che in base alle frequenze selezionate alle ram varia sia la frequenza interna che le latenze.

Come già detto nella precedente pagina abbiamo lasciato inalterata la frequenza di funzionamento standard della CPU (INTEL Core 2 Duo E6600 2400 MHz) e le memorie sono state fatte funzionare a DDR2 533/667/800/1067 impostando timings diversi alle varie frequenze di funzionamento supportate dalle memorie e variando da bios solo i moltiplicatori delle memorie. In questo modo sarà possibile vedere come le performance delle memorie scalano all’aumentare delle frequenze di funzionamento.

 

 

 

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Grafico ScienceMark

 

Anche in questo caso come in nelle precedenti recensioni abbiamo riscontrato una strana differenza di risultato che a nostro parere è da attribuire al comportamento del chipset. Basta infatti guardare ad esempio la frequenza DDR2 800 MHz dove i risultati migliori si hanno con timing pari a 5-5-5-15 (cas-trcp-trp-tras),  oppure alla frequenza DDR2 533 MHz dove ancora una volta i risultati migliori sono rappresentati applicando timing pari a 5-5-5-15 (cas-trcp-trp-tras).

 

 

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grafico WinRar

 

 

Il grafico sopra di WinRar invece evidenzia un comportamento lineare dei test.

 

 

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Grafico SisoftSandra

 

 

La banda passante analizzate con il software Sisoft Sandra evidenzia un comportamento di crescita molto lineare al crescere della frequenza delle memorie e al diminuire delle latenze impostate ai moduli (a parità di frequenza), evidentemente le lantenze interne del chipset Intel P965 influenzano poco questa tipologia di test.

 

 

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Grafico Everest ultimate ed.

 

 

I test effettuati con il software Everest Ultimate Ed. 4.20, che sono di lettura/scrittura/copia in memoria, hanno evidenziano un comportamento lineare in crescita in base alle frequenza applicate ed ai timing associati, tranne in alcuni casi isolati come nella frequenza DDR2 533 MHz con timing 3-3-3-8 (cas-trcp-trp-tras) si hanno risultati peggiori rispetto ad impostazioni di latenze di accesso più spinte.  

 

 

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Grafico superPI 1M

 

 

Il Super PI è benchmark che calcola le cifre decimali del pi greco, indicando il tempo impiegato dal calcolatore, questo tipo di benchmark è molto legato alla frequenza della cpu e alla frequenza della memoria, nonché alle latenze di accesso. Infatti il risultato migliore in assoluto si ha con la memoria operante alla frequenza effettiva DDR2 1066 MHz e con timing pari a 4-4-4-12 (cas-trcp-trp-tras). Segnaliamo un comportamento anomalo, ma coerente con quanto visto nei test precedenti, alla frequenza DDR2 667 MHz i risultati peggiori si hanno con latenze di 3-3-3-8 (cas-trcp-trp-tras), stesso discorso alla frequenza DDR2 533 MHz con timing pari a 3-3-3-8 (cas-trcp-trp-tras).

{mospagebreak title=Test in Overclock}

Test Overclock:

Abbiamo preferito, nei nostri test, usare software abbastanza semplici per valutare le caratteristiche delle memorie,in maniera da essere poco condizionati dalle frequenze di cpu e chipset,quindi ci siamo limitati a tenere costanti i valori di moltiplicatore e fsb del processore e individuare il bandwidth con il programma Everest, e abbiamo eseguito test di stabilità e frequenze massime di lavoro utilizzando il programma di calcolo Superpi (che non è altro che un software che calcola i decimali del pi greco) a vari voltaggi.

Per i test di stabilità abbiamo cercato le frequenze massime sostenibili per il calcolo di 32Mb mentre per le frequenze massime di lavoro raggiungibili il test prevedeva la buona riuscita del calcolo completo di 1Mb.

 

Vediamo adesso le frequenze raggiunte in overclock:

 

 

 

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Grafico Overclock e stabilità (5-5-5-15)

 

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Grafico2 Overclock e stabilità (4-4-4-12)

 

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Grafico3 Overclock e stabilità (3-3-3-8)

 

 

Analizzando i grafici rimarrete stupiti come noi dalla qualità di questi chip che si  hanno dimostrato una grande capacità in overclock, infatti con voltaggio di default si sono raggiunti i 1300 MHz in piena stabilità, in Orthos -Blend mode-, con latenze pari a 5-5-5-15 (cas-trcp-trp-tras), mentre con 2,80v  sono stati raggiunti i 1328 MHz in piena stabilità sempre con latenze pari a 5-5-5-15 (cas-trcp-trp-tras), ed anche con le altre impostazioni passando da 2,3 v a 2,8 v si hanno ottimi incrementi di frequenza.  

 

 

 

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Grafico Frequenze e Relativi voltaggi (5-5-5-15)



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Grafico Frequenze e Relativi voltaggi (4-4-4-12)



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Grafico Frequenze e Relativi voltaggi (3-3-3-8)

 

 

L’ultimo test è molto interessante da osservare in quanto permette di vedere come reagiscono i chip dei moduli di memoria al variare del voltaggio erogato dalla scheda madre, e di capire il loro comportamento. Abbiamo usato in questo caso il software SuperPI 1MB in modo da permetterci di vedere immediatamente il comportamento con diversi tipi di voltaggi applicati.

Osservando attentamente questi grafici possiamo facilmente notare come questi chip gradiscano particolarmente l’aumento di voltaggio. Infatti salendo dal vdimm default che per queste ram si attesta intorno ai 2.3v vediamo una linearità disarmante tra aumento del voltaggio e aumento delle prestazioni. Abbiamo notato che fino a 3.0v le prestazioni aumentavano, aumentando ulteriormente il voltaggio possiamo notare un decadimento di prestazioni, causato sia dall’elevato calore prodotto dai moduli, sia dai chip D9 GMH che mediamente sopportano voltaggi inferiori rispetto ai chip D9 GKX, che invece danno elevate prestazioni proprio a voltaggi superiori a 2,8-3,0V

 

 

Conclusioni

 

 

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Prestazioni:                             Image

Rapporto Qualità/Prezzo:     Image

Giudizio Complessivo:           Image

 

Eccoci giunti alle conclusioni finali di questo articolo, che ha avuto come oggetto i moduli della serie PC2-9600 prodotte dalla Winchip.

La Winchip ci ha felicemente sorpresi con questo kit di ram, proponendoci infatti un prodotto di altissimo livello che va a dar battaglia alle più blasonate case costruttrici quali ad esempio Cellshock o Corsair senza un benché minimo timore reverenziale ma al contrario attaccandole a testa alta. Grazie a questi moduli di ram l’ XtremeHardware Overclock Team è riuscito inoltre a raggiungere un bellissimo terzo posto in classifica mondiale per Intel Core 2 DUO e6850. Andando a vedere invece i benchmark sintetici il comportamento è del tutto adeguato alle caratteristiche dei moduli, anche in rapporto a quello di altri produttori con caratteristiche simili. Come molte altre Ram con chip Micron D9 GMH, queste Winchip danno il meglio di se con latenze molto rilassate, e grazie alle nuove revisioni che Micron è riuscita a produrre ora sopportano egregiamente per non dire gradiscono l’overvolt.

Non si sono notati particolari surriscaldamenti delle memorie neppure  quando si è andati ad alzare pesantemente il voltaggio di erogazione, non dimentichiamo che siamo arrivati ad erogare ben 3.0v!

 

Si ringrazia Winchip per averci fornito il kit in test.

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