Ciao Mondo 3!

007bQuante volte abbiamo rimproverato a Gigabyte di fare schede madri poco curate sotto l’aspetto estetico? A partire dalla serie Z97, Gigabyte ha messo alla frusta i suoi designers per rinnovare lo stile delle sue scheda madri, senza ovviamente rinunciare alla qualità che da sempre contraddistingue i prodotti di quest’azienda. Ecco quindi che la nuova serie Gaming abbandona la livrea verde ramarro per abbracciare l’ormai standard livrea rosso-nera. In questa recensione andremo ad analizzare il fiore all’occhiello della serie Z97, la Z97X-Gaming G1 WiFi Black Edition, una delle pochissime schede madri Z97 a supportare il 4-way SLI.

 

 

 

 

gigabyte logo

 

GIGABYTE, azienda fondata nel 1986, è considerata da sempre uno dei maggiori punti di riferimento nel mondo dei computer. Attraverso un team di ricerca all'avanguardia, è in grado di offrire prodotti fortemente innovativi, con soluzioni all’avanguardia tecnologicamente avanzati. Inizialmente dedita esclusivamente al mercato delle schede video e delle schede madri, con il passare degli anni si è fatta strada anche nella produzione di notebook e desktop ed ha ampliato il suo portafoglio clienti anche attraverso la produzione di case, dissipatori, alimentatori e periferiche per il gaming.

Possiamo comunque dire che il business principale di GIGABYTE è proprio nelle scheda madri, settore in cui ha un know how invidiabile. Da anni GIGABYTE insiste infatti sul brand Ultra Durable, tanto da arrivare a scriverlo direttamente nel logo:

Abbandonata la numerazione della tecnologia Ultra Durable, dove ormai le differenze si fanno su piccoli dettagli a livello di qualità dei componenti, GIGABYTE ha voluto comunque sottolineare la bontà di questi prodotti con la serie speciale Ultra durable Black Edition.

 

http://www.youtube.com/watch?v=Hq7TotBA8XY

 

Come testimonia il video realizzato da GIGABYTE, i prodotti appartenenti a questa serie sono testati uno ad uno per 168 ore consecutive, ovvero un’intera settimana, al fine di garantire la massima qualità all’utente finale. Si potrebbe quasi dire che GIGABYTE vi vende un prodotto usato! Ad ogni modo potete star sicuro che sarà esente da difetti, e che con buona probabilità non avrete bisogno di fare un fastidioso RMA nel breve termine. I responsabili GIGABYTE ci mettono la firma!

A questa serie appartengono la , la Z97X-Gaming G1 WiFi-BK, la Z97X-UD5H-BK e la Z97X-UD5H-BK. Gigabyte propone comunque le rispettive versioni non-BK, per chi si accontenta dei controlli di qualità “standard”.

Prima di entrare nel vivo della recensione, rinfreschiamoci le idee sulle novità introdotte con il Chipset Z97.

Da questa prima presentazione vediamo quali cambiamenti ci porta il Chipset Z97/H97. Diciamo subito che non sono molte lo novità introdotte da Intel con questo la serie 9 di chipset. Non a caso rientra ancora nella serie di chipset "Lynx Point".

 

Z97 chipset diagram

 

Guardando lo schema a blocchi del PCH Z97, notiamo soltanto due nuove feature, di cui una dedicata più che altro al mondo business. Si tratta della tecnologia Boot Guard per una protezione da malware che agisce già a livello hardware e BIOS. La feature più interessante della serie 9 del chipset è sicuramente il supporto all’Intel Rapid Storage sull’interfaccia PCI Express. Tale novità si concretizza in realtà con la proliferazione sulle nuove schede madri Z97 di due nuove interfacce: il SATA Express e il PCI Express M.2. Quest’ultimo non è in realtà uno standard del tutto nuovo, essendo stato adottato già in diverse schede madri Z87 e in alcuni ultrabook e notebook di nuova generazione. L’interfaccia M.2 sfrutta due linee PCI Express 2.0 (tra le 8 messe a disposizione dal chipset) offrendo una banda teorica di 1000 MB/s ed innalzando  di fatto il throughput massimo degli SSD fino a circa 780 MB/s. Si parla di un incremento di circa il 67% rispetto allo standard Sata 6Gb/s, a fronte dell’adozione di SSD più compatti, costituiti da una semplice stick da installare sulla scheda madre.

 

Z97-H97

 

La vera novità è però rappresentata dalla “nuova interfaccia” SATA Express.

 

PCIE m2

 

Più che di un nuovo standard, si tratta di un nuovo connettore che vede affiancate due particolari porte SATA più un connettore di alimentazione, più corto. La particolarità di queste porte SATA è che possono veicolare ciascuna una linea PCI Express, qualora connesse tramite un connettore completo SATA Express. Sarà comunque possibile utilizzarle anche come porte SATA 6Gb/s collegando SSD o HDD tradizionali. Per il momento la maggior parte delle implementazioni del SATA Express (come pure dell’M.2) prevedono l’utilizzo di linee PCI Express di tipo 2.0 (quelle messe a disposizione dal PCH Z97), ma in futuro si prospetta l’arrivo di controller SSD in grado di supportare il nuovo standard 3.0, in grado di garantire quindi un raddoppio della banda disponibile. Già da adesso però, alcuni produttori di schede madri potrebbero optare per l’utilizzo di linee PCI Express 3.0 della CPU, normalmente destinate alle schede video.

Da notare che le linee PCI Express del SATA Express non sono in grado di fornire alimentazione, a differenza degli slot PCI Express tradizionali. Si è quindi reso necessario l’utilizzo di un connettore ausiliario di alimentazione che andrà collegato alla PSU del sistema. La disponibilità di SSD con questa interfaccia è al momento molto limitata mentre è già possibile trovare in commercio alcuni SSD in formato M.2 (NGFF).

 


Feature esclusive e peculiarità

Passiamo all’analisi delle feature esclusive di questa scheda madre. Abbiamo già spiegato cosa significa la sigla Black Edition, passiamo quindi in rassegna le feature dedicate al gaming.

 

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La prima caratteristica messa in evidenza da GIGABYTE è la sezione Audio (G1 Audio). La maggior parte di produttori di schede madri Z97 ha dedicato nella sua serie Gaming una particolare cura per la sezione Audio. Gigabyte sembra però essersi particolarmente impegnata rispetto alle concorrenti. Prima di tutto, troviamo un chip Sound Core3D realizzato da Creative che promette una migliore qualità audio rispetto al Realtek ALC1150 adottato in schede madri di fascia inferiore. A corredo del chip viene fornita anche una suite completa di controllo, Sound Blaster SBX Pro studio, che senz’altro non dispiacerà a chi è più attento alla qualità del suono. A livello hardware troviamo poi dei condensatori Nichicon realizzati appositamente per applicazioni audio e un OP-AMP Texas Instruments  Burr Brown OPA2134 montato su zoccolo. Non si tratta quindi di un OP-AMP di tipo general purpose, ma si tratta della rinomata serie Burr Brown destinata agli audiofili. L’OP-AMP è intercambiabile, così da adottare quello che si aggrada meglio alle vostre preferenze. Sono inoltre presenti due switch per aumentare il guadagno dell’amplificatore in caso di utilizzo di cuffie ad alta impedenza. Particolare attenzione è stata anche dedicata all’isolamento dei segnali sul PCB: per evitare fenomeni di crosstalk i due segnali left and right viaggiano su layer differenti del PCB ed ovviamente tutta la zona audio è isolata dal resto dei componenti. Per finire i connettori delle uscite audio sono placcati oro e sono presente due porte USB 2.0 con alimentazione stabilizzata per collegare un DAC USB come l’ASUS Xonar Essence One, per chi non si accontenta dell’audio integrato.

 

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Da anni Gigabyte si affida alla Gigabit LAN di tipo Killer E2200 per garantire minima latenza di accesso alla rete ai videogiochi. Il software in dotazione è infatti in grado di prioritizzare i pacchetti di determinate applicazioni in modo da evitare ostruzioni da parte di applicazioni “succhia-banda” tipo Torrent o Dropbox. Non tutti sono così entusiasti della LAN Killer, a volte a causa di problemi di driver. Qualcuno preferisce la Gigabit LAN di Intel: c’è anche quella! Qualcuno preferisce non avere cavi in giro per casa e quindi c’è anche il modulo WiFi 802.11ac con Bluetooth 4.0.

 

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Vediamo ora cosa ci promette questa scheda madre dal costo davvero importante a livello di prestazioni. Come detto, la GIGABYTE G1 Gaming WiFi-BK è una delle poche Z97 ad offrire il supporto al 4-way SLI grazie al chip PLX PEX 8747. L’utilità è discutibile, specialmente se pensiamo al concomitante arrivo di Haaswell-E, ed infatti molti produttori di schede madri hanno relegato questa feature a schede madri dedicate più che altro ad un utilizzo professionale. Di per sé il 4-way SLI non è molto utile, ma comunque il chip PEX può essere utile per avere un 2-way SLI e montare allo stesso tempo altre periferiche PCI Express esose in termini di banda, come ad esempio un SSD PCI Express.

 

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A proposito di SSD, non manca l’interfaccia SATA Express, anche se mancano al momento SSD dotati di questa interfaccia. Sicuramente utile per futuri upgrade.

 

Il corredo software include tre applicazioni, l’ormai nota Easy Tune per il controllo completo del sistema, ora anche da smartphone tramite l’APP Cloud Station, e l’Utility Game Controller, che permette ai videogiocatori di creare shortcuts e macro da utilizzare in game.

 

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Dulcis in fundo, il design della G1 Gaming merita un occhio di riguardo (è proprio il caso di dirlo visto che è il logo stesso della serie). Ci soffermiamo con particolare attenzione sugli attacchi da G 1/4 per il sistema di raffreddamento a liquido delle fasi, saggia decisione per rendere il processo di integrazione un loop homemade decisamente più facile e sicuro rispetto ad attacchi che richiedono l’utilizzo di fascette.

 

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Specifiche tecniche

Riportiamo integralmente per completezza d’informazione gli screen relativi alle specifiche di prodotto, disponibili anche sul sito del costruttore.

 

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Unboxing e primo contatto

 

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Sulla parte anteriore della confezione troneggia la scritta Ultra Durable Black Edition.

 

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La confezione è a libro, con finestra di ispezione e le features viste in precedenza riassunte a lato.

 

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Il bundle risulta è ricco e si compone di: CD driver e utility e manuali di installazione, mascherina I/O posteriore;

 

Certificazione

 

la certificazione della serie Black Durable, che altro non è che un cartoncino con stampata la firma del Dr. Kevin Meng (avevamo apprezzato di più quella di MSI per la serie OC, compilata a mano dagli addetti ai test!)

 

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un completo assortimento di bridge SLI, 2-way, 3-way e 4-way e un bridge 2-way CrossFire (non necessario ricordiamo per la serie R9 290.

 

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6 bellissimi cavi SATA dotati di sleeving;

 

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modulo per WiFi e Bluetooth con relativa antenna. Si installa su uno degli slot PCI Express x1.

 

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Per finire, un front panel con due porte USB 3.0, che può far sempre comodo.

 

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Eccoci finalmente di fronte alla Gigabyte Z97X G1 Gaming WiFi-BK e al suo rinnovato look rosso-nero. Gigabyte era rimasta l’ultima azienda a non adottarlo per la sua serie Gaming. La cosa ci mette un po’ di tristezza, perché sembra che ci si debba un po’ omologare a questo trend. D’altra parte il mercato parla chiaro ed evidentemente questo è ciò che desiderano la maggior parte degli utenti. Nel complesso il look è accattivante e spicca l’occhio stilizzato sul dissipatore del chipset. Il simbolo dell’occhio è utilizzato da tempo sulle confezioni delle schede video Gigabyte, anche se in questo contesto non può fare a meno di ricordarci il più stilizzato occhio della serie ROG di ASUS. Somiglianze con la concorrenza a parte, troviamo una nota di colore verde con i condensatori della sezione audio, e delle sfumature di (non) colore grigio per due dei quattro slot DDR3 e per le porte SATA.

 

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Dando uno sguardo al retro del PCB possiamo notare le connessioni elettriche degli slot PCI Express due sono di tipo x16 due di tipo x8. Gli altri tre sono di tipo x1. Non sono presenti particolari componenti nel lato posteriore, fatta eccezione per due Mosfet in corrispondenza delle fasi delle RAM.

 


Layout nel dettaglio

Passiamo ora all’analisi dettagliata del PCB, partendo come di consueto dalla zona socket. Il socket, atto ad accogliere CPU Core i7 di quarta e quinta generazione (Haswell e Broadwell), è dotato di placcatura in oro a 15u, per migliorare la conduttività dei pin e la loro longevità nel tempo. Intorno al socket troviamo le fasi di alimentazione, raffreddate da un voluminoso dissipatore in cui possiamo è possibile far scorrere l’acqua di un impianto a liquido. Tale feature è mascherata dai due tappi che vanno a coprire le filettature per raccordi da G1/4, soluzione molto pratica rispetto per chi è avvezzo ad impianti a liquido custom. Il foro interno è da 7.3mm quindi bisognerà mettere in conto un po’ di restrittività offerta da questo dissipatore all’atto del collegamento in un loop.

 

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Sotto al dissipatore, si celano 8 fasi di alimentazione gestite dal controller digitale IR3580. Si tratta di un controller PWM ad 8 fasi con frequenza di switching fino a 2 MHz, che va a pilotare 4 driver IR3598. Questi a loro volta gestiscono lo switching delle 8 coppie di MOSFET Vishay SiRA12DP, certificati per erogare fino a 25A. Non si tratta di fasi disegnate specificatamente per l’overclock estremo, ma promettono di erogare potenza a sufficienza per overclock importanti, il tutto in piena stabilità e con un occhio di riguardo ai consumi in idle, grazie all’ottima gestione da parte dell’IR3580. A contorno delle fasi troviamo 8 induttanze in ferrite e condensatori black metallic certificati per 10.000 ore.

 

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Passiamo all’analisi delle porte posteriori: input/ouput posteriori, il primo blocco comprende una porta PS/2 combo tastiera/mouse e 2 porte USB 2.0 stabilizzate per poter collegare DAC USB;  a seguire troviamo le porte video, composte da una DVI-D Dual Link, 1 DisplayPort e 1 HDMI con supporto a flussi 4K, tutte placcate oro. Troviamo quindi 6 porte USB 3.0, 2 porte Gigabit LAN, la prima da sinistra (LAN2) gestita dal NIC Intel i217-V e la seconda (LAN1) gestita dal controller Atheros Qualcomm E2201 Killer (GIGABYTE poteva darci qualche indizio per distinguerle senza dover controllare nel manuale!). Per finire abbiamo il blocco dei 5 jack audio (placcati oro) e porta S/PDIF.

 

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Dietro alle porte troviamo i chip per il level shifting dei segnali video (ASMedia 1442K e NXP PTN3360DBS). Le porte USB 3.0 sono tutte controllate dal chipset Z97, ma 4 di esse sono replicate dall’HUB Renesas uPD720210. A seguire, lungo il lato sinistro della scheda madre, troviamo i due chip sopramenzionati dedicati alle due Gigabit LAN.

 

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In questa zona è presente anche la parte di amplificazione della sezione audio, con l’OP-AMP Burr Brown montato su zoccolo e posizionato vicino alle uscite audio per minimizzare le interferenze. Notiamo anche i due switch per aumentare il guadagno dei canali sinistro e destro. A seguire troviamo i condensatori Nichicon per il filtraggio della sezione audio e il chip SoundCore 3D protetto da una placchetta dorata.

 

 

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Passiamo ora all’analisi degli slot PCI Express. Come anticipato, essi sono gestiti dal bridge PCI Express 3.0 PEX8747, che consente una configurazione fino a x16/x8/x16/x8, a partire dalle sole 16 connessioni offerte dalla CPU. In configurazione doppia scheda video avremo una configurazione x16, andando a popolare il primo e il terzo slot a piena lunghezza. Purtroppo, non ci sono switch per bypassare il chip PLX PEX 8747 in configurazione singola scheda video, ciò vuol dire che le prestazioni in questa configurazione potrebbero essere penalizzate rispetto alle altre schede madri non dotate dello switch PLX. In sintesi, se non pensate di utilizzare almeno tre schede PCI Express 3.0, farete bene a optare per le varianti meno costose sprovviste di tale chip.

 

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Gli altri slot PCI Express sono di tipo x1 e di seconda generazione, messi a disposizione dal chipset Z97. Ne potrete utilizzare solo uno, a vostro piacimento, visto che sono collegati ad un'unica connessione x1 tramite il chip PEX 8605. In sintesi, se utilizzate il modulo WiFi in dotazione, non potrete installare altre schede in questi slot. Ovviamente, potrete sempre utilizzare gli slot x16, se non occupati già da schede video.

 

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Sempre al centro, troviamo il doppio BIOS di sistema, uno principale e uno di backup, a sinistra della batteria tampone. E’ presente un terzo BIOS, EC_BIOS, per il backup delle impostazioni del controller ITE.

L’ITE 8620, situato al di sotto del chipset Z97, oltre a gestire la porta PS/2 per mouse e tastiera, si occupa del monitoraggio delle temperature e delle tensioni di sistema, oltre che della gestione delle ventole.

 

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Lungo il lato inferiore della scheda madre, troviamo, a partire da sinistra, l’header per i jack audio del front panel, due connettori per ventole PWM, 3 header per 6 porte USB 2.0; due switch per scegliere se attivare la modalità Dual BIOS (SB) e quale dei due BIOS utilizzare (BIOS_SW), altri due connettori per ventole; e per finire l’header per i pulsanti e i LED del case.

 

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Sul lato destro della Z97X Gaming G1 WiFI BK troviamo le numerose porte SATA 6Gb/s (ben 10), le prime 6 sono gestitite dal chipset Z97, e sono da preferire alle ultime 4 gestite da 2 controller Marvell 88SE9172. Due delle porte SATA 6Gb/s del blocco intermedio possono essere utilizzate come interfaccia SATA Express. Manca purtroppo un connettore M.2, quindi per utilizzare SSD di questo tipo dovremo munirci di un adattatore per slot PCI Express.

 

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Proseguendo lungo il lato destro troviamo, troviamo un connettore di alimentazione SATA per stabilizzare la corrente fornita dagli slot PCI Express in caso di configurazione multi-GPU ed il classico connettore di alimentazione ATX 24 pin.

 

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Subito accanto, la sezione di alimentazione delle RAM, costituita da due fasi controllate dall’IR3570A. Ricordiamo che questa scheda madre supporta fino a 32GB di memoria DDR3, ed è certificata per frequenze in overclock fino a DDR3-3200 (CPU e RAM permettendo). In questa zona troviamo anche i pulsanti on-board di accensione, reset e clear-cmos, come pure l’utile Debug LED e dei punti di misurazione delle tensioni.

 


BIOS

Questo modello Black Edition di GIGABYTE presenta un’accattivante interfaccia dalle tonalità scure, ben strutturata per tenere sotto controllo i parametri più importanti, senza perdersi nei dettagli per gli smanettoni.

 

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Sono presenti 6 tab, “Frequency” per impostare i parametri di frequenza della CPU, “Memory” per impostare i parametri delle moduli DRAM, “Voltage” per impostare le varie tensioni operative del sistema, “Miscellaneous” in cui ci sono alcuni settings per i bus di sistema e una sezione di monitoring, “Home” in cui abbiamo un riassunto delle impostazioni e in cui possiamo salvare dei profili, ed infine “Save and Exit”.

E’ presente anche un’interfaccia classica in cui troviamo tutte le varie impostazioni con più dovizia di particolari.

 

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Metodologia di prova e Piattaforma di test

I test eseguiti sulla Z97X Gaming G1 WiFI BK sono volti a verificare la stabilità della scheda a frequenze d’uso comune,  a verificarne la qualità e la competitività sul mercato ed a valutarne la stabilità della stessa sotto stress anche ricorrendo all’overclock spinto. E poiché parliamo di una scheda madre di fascia alta espressamente progettata per tale ambito, testeremo la scheda con sistemi di raffreddamento non usuali. Poiché la scheda è provvista di attacchi che ne permettono il raffreddamento tramite sistemi a liquido, esamineremo le temperature del dissipatore della zona socket con il sistema sotto overclock utilizzando un termometro digitale della Voltcraft mod. K101 onde verificarne l’efficacia. Vi proponiamo quindi i valori dei test in quanto riproducibili in proprio dato che gli applicativi utilizzati sono ormai uno standard per questa tipologia di test mentre la componentistica utilizzata è disponibile sulla rete commerciale presso di eShop. Pur essendo relativi e non assoluti, i valori restituiti dai vari applicativi sono assolutamente comparabili in quanto abbiamo utilizzato gli stessi componenti per tutte le piattaforme della comparativa. Per cui siamo sicuri che, tranne per la frequenza fissata delle RAM a 1600MHz con timing 8-8-8-20 CL1 e voltaggio 1,65v, il resto dei parametri come anche i sotto-timing relativi all’operatività della RAM non sono stati toccati. Ovviamente prima di avviare i test abbiamo effettuato un ClearCMOS in modo da resettare in modalità standard frequenze e voltaggi all’interno del Bios.

A seguire in tabella i componenti utilizzati per i test:

 

Componenti

 

Come si evince dalla tabella, abbiamo messo in comparazione i risultati ottenuti dalla Z97X Gaming G1 WiFI BK con altre schede di cui troverete le rispettive recensioni sul nostro portale. La CPU utilizzata è la stessa come anche le altri componenti specificate in tabella. Ovviamente per rispondere alla diversa tipologia di test e performance richieste dai test abbiamo utilizzato 2 tipi di kit di RAM le cui specifiche indicate in tabella, differiscono sia per velocità che per prestazioni. Per le  Kingston 2400MHz 2x4GB, la frequenza impostata per i test  a default (1600MHz) è pienamente compatibile con la frequenza di default del controller integrato in Haswell. Il kit utilizzato per i test di overclock è costituito da 2 moduli DIMM sempre della Kingston ma con frequenza di impostata dal produttore di 2666MHz e capacità 2x4GB.

 


Test Sintetici

 

3DMARK (Fire Strike)

Ultima versione disponibile del benchmark grafico più famoso ed apprezzato prodotto in rete. Realizzato dalla Futuremark, 3DMARK include tutto il necessario per valutare qualsiasi piattaforma hardware: dallo smartphone al tablet, notebook, laptop, desktop o PC da gioco ad alte prestazioni grazie a 3 tipologie di test. Il livello scelto per il test Fire Strike è quello più complesso e ricco di dettagli. Il motore grafico si basa sulle ultime librerie Microsoft: DirectX 11. Ogni dettaglio viene fatto risaltare con estrema precisione limitata solo dalla tecnologia del processore grafico. Il rendering mostrato utilizza le tessellation, l’illuminazione particellare, la simulazione di fumo, effetti di ombre di ultima generazione e svariati post processing.

 

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3DMARK 11

Benchmark prodotto da FutureMark, richiede la presenza nel sistema di una scheda video con supporto alle API DirectX 11.  La software house sviluppatrice afferma che i test sulla tessellation, l'illuminazione volumetrica e altri effetti usati nei giochi moderni rendono il benchmark moderno e indicativo sulle prestazioni “reali” delle schede video. 3DMark 11 Advanced Edition permette di impostare tre modalità di benchmark in DX11, Performance, High ed Extreme. Il primo test, basato sullo scenario Deep Sea, non applica la tessellation ma fa uso di un sistema d'illuminazione e ombre marcato. Il secondo test, nuovamente fondato su Deep Sea, applica un livello di tessellation medio e riduce, anche in questo caso a livello intermedio, l'illuminazione. Il terzo test grafico, basato sullo scenario High Temple, ha un livello di tessellation medio e illuminazione ridotta. Il benchmark è stato impostato per sfruttare per il calcolo della PhysX esclusivamente il processore e non la scheda video NVIDIA.

 

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MaxxMEM v2

MaxxMEM v2 misura la larghezza di banda (in GB/s)  del sottosistema di Memoria. Il risultato fornito di lettura e scrittura è molto attendibile e grazie ad uno sforzo dei programmatori il programma riesce a non essere influenzato dall’intervento del sottosistema della cache che ne altera il risultato accrescendone i valori.

 

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Test Compressione Dati e Multimedia

Passiamo adesso ai test che misurano le performance negli ambiti della Compressione e flusso Multimediale e vediamo le differenze che ci sono a parità di hardware tra la Z97X Gaming G1 WiFI BK e le concorrenti. Ci teniamo a rimarcare che sono stati modificati solo i timings (CL-tCL-tRCD-tRP-tRAS) mentre tutti i restanti timings e subtimings sono stati lasciati in auto.

 

7Zip 9.20

Questo noto software di gestione degli archivi contiene al suo interno un tool in grado di analizzare le prestazioni del sotto-sistema CPU – RAM. Il software riporta un valore espresso in MIPS (Million Istruction for Second). Il test comprende compressione, decompressione e valore generale.

 

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Cinebench R15

Software prodotti dalla Maxon che permettono, tramite l’elaborazione di contenuti tridimensionali, di testare le performance del sottosistema CPU / RAM. Entrambe le release consentono l’esecuzione del test utilizzando un solo core (fisico) della CPU rispetto a quello globale che sfrutta tutti i core sia fisici che logici presenti all’interno del processore.

 

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X264 Benchmark HD 3.0

Software che mediante la codifica video x264 sfrutta in maniera considerevole il sottosistema CPU <-> RAM e per questo è l’ideale per valutare le prestazioni delle schede sotto tale ambito.

 

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Overclock

Ovviamente anche se la Z97X Gaming G1 WiFI BK non è stata progettata specificatamente per il settore dell’Overclock, spinti dalla nostra passione non potevamo esimerci dall’eseguire i test in overclock, pratica seguita sempre da più adepti. Abbiamo quindi utilizzato 2 tipi di raffreddamento, uno convenzionale a liquido i cui componenti sono accessibili ed utilizzati da molti appassionati di Gaming e da smanettoni, e uno più spinto. Con l’ausilio di un sistema a Cascade, che ci permette di operare a temperature di parecchi gradi sotto lo zero, abbiamo potuto spingere la frequenza della CPU ben oltre la soglia di sicurezza dichiarata da Intel. Il tipo di test scelto per l’efficienza nello stressare il processore è CineBench nell’ultima release disponibile R15. Il test eseguito ovviamente è quello CPU multithreading che spalma su tutti i core logici il calcolo del rendering dei solidi rappresentati nella scena. Come frequenza massima di target per il cosiddetto Daily-Use in considerazione della tipologia di sistema di raffreddamento utilizzato, se consideriamo il giusto equilibrio tra temperatura raggiunta dal processore e voltaggio richiesto, è di 4600MHz. Il punteggio ottenuto è puramente simbolico volto a verificare sia la stabilità della piattaforma, sia le prestazioni in overclock della scheda madre in test rispetto alla diretta concorrenza.

 

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Sicuramente avremmo potuto fare di meglio ma non è questo l’obiettivo. Anche con il reparto RAM la Z97X Gaming G1 WiFI BK si è dimostrata in grado di spingere le memorie a frequenze di tutto rispetto che sicuramente offrono una marcia in più nell’ambito dei gamers più accaniti.

 

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Consumi, Efficienza e Stabilità

Grazie alla presenza di punti per la rilevazione delle tensioni in tempo reale, ci siamo avvalsi del noto tool CPU-Z (aggiornato all’ultima release 1.69.2) per la rilevazione e la stabilizzazione della frequenza del processore in tempo reale. Le misurazioni sono state effettuate con il sistema sotto carico tramite CinebenchR15 utilizzando come riferimento la frequenza target di 4600MHz che è poi la stessa frequenza di test impostata da BIOS per il test sulle altre schede madri. La frequenza della memoria è stata volutamente impostata a 1600MHz con timing 8-8-8-20 1T. Ovviamente per superare il test ogni scheda ha richiesto da BIOS, per poter chiudere il test senza errori, un determinato voltaggio. Al fine di rendere attendibile il test e porre le schede sullo stesso piano per verificarne la sezione di alimentazione e quindi la singola capacità di stabilizzare il Vcore erogato riducendo al minimo il Vdroop, siamo intervenuti sul LoadLineCalibration settandolo al massimo possibile, così da mettere sullo stesso piano l’intervento della sezione di alimentazione delle varie motherboard. Il profilo LLC impostato è il livello 1 che corrisponde al 100% (massimo possibile) da BIOS che sulla Z97X Gaming G1 WiFI BK ci ha permesso, grazie ai punti di misurazione delle tensioni, di  rilevare tramite multimetro digitale un comportamento stabile con un Vdroop praticamente nullo.

 

Ricordiamo che lo scopo del test mira principalmente ad analizzare l’aspetto delle tensioni erogate ed il relativo Vdroop in un’ottica di efficienza del sistema di alimentazione e non a ricercare il valore più alto per fini competitivi. Precisiamo anche che l’importanza del circuito di alimentazione è direttamente proporzionale alla capacità computazionale e di carico, poiché a determinate frequenze limite ed in generale sotto overclock, il processore assorbe un notevole quantitativo di corrente e se la sezione di alimentazione della motherboard non riesce a far fronte alla richiesta di corrente, il valore computazionale restituito su qualsiasi test effettuato rimane basso. Di solito su molte altre schede madri con una sezione di alimentazione non all’altezza, per cercare di chiudere il test ad una data frequenza, si cerca di compensare aumentando il voltaggio (Vcore) applicato al processore, ma questo porta a scontrarsi con il problema della temperatura. Di seguito la tabella riepilogativa dei risultati ottenuti:

 

Consumi

 

Il risultato ottenuto ha permesso di ottenere una posizione media senza eccellere ne sfigurare sulle avversarie che considerato il fatto che non è una scheda madre progettata per l’ambito dell’overclock ciò costituisce una garanzia di qualità della componentistica e dell’ottimo lavoro svolto dagli ingegneri Gigabyte. La tensione rilevata dal multimetro conferma la stabilità della scheda madre sotto leggero carico compatibile ai più comuni sistemi di raffreddamento a liquido. L’efficienza della scheda madre è in linea di massima buona, anche se la presenza del chip PLX 8747 fa innalzare inevitabilmente i consumi, facendo registrare alla presa di corrente una decina di Watt in più rispetto agli altri modelli. Le temperature rilevate per i VRM dimostrano che l’impianto a liquido ha un effettivo beneficio su queste componenti, portando ad un abbassamento di circa 8°C. Generalmente comunque si riescono ad ottenere temperature simili anche adottando una buona heatpipe, come dimostrano le temperature rilevate dalle controparti ASUS ed MSI. Il raffreddamento a liquido delle fasi si conferma pertanto modestamente utile e senza dubbio non indispensabile né per l’utilizzo quotidiano, dove un’heatpipe è sufficiente, né per quello estremo dove le temperature crollano per effetto del raffreddamento subzero della CPU.

Ci teniamo infine a precisare che sconsigliamo per un daily clock a qualunque frequenza lo si voglia raggiungere e mantenere, d’impostare un LLC (Load Line Calibration) al massimo livello in quanto utilizzare tale settaggio in primis non è necessario, dato che questi settaggi si utilizzano per chi opera sotto azoto, ed in secondo luogo comporta una notevole produzione di calore nonché un maggiore stress al processore.

 


Conclusioni

 

oro

 

Prestazioni

4,5 stelle

Ottime prestazioni e feature per l’ambito Gamer per cui è indirizzata

Overclock

4,5 stelle

Componentistica di qualità regala discrete soddisfazioni in tale ambito, ottima per il daily use

Estestica

4,5 stelle

Eccellente scelta nel cambio di colori rosso e nero, anche se ormai è un po' lo standard

Materiali

5 stelle

Componentistica di qualità e certificazione Black Edition per l’ammiraglia della fascia G1 Gaming di casa Gigabyte

Prezzo

3 stelle

Il prezzo di 400€ è decisamente impopolare per una Z97, giustificato in parte dalla dotazione, ma decisamente poco appetibile di fronte a schede madri X99

Complessivo

4,5 stelle

 

 

 

La GIGABYTE Z97X G1 Gaming è senza dubbio un prodotto unico nel suo genere, permettendo configurazion 4-way SLI con CPU che generalmente supportano fino a due schede video. Merito del chip PLX 8747, che moltiplica le linee PCI Express a disposizione, e purtroppo anche il prezzo di questa questa sched madre. 400€ sono davvero tanti per una motherboard con chipset Z97, e l'hard core gamer che non si accontenta potrebbe preferire passare alla fascia enthusiast X99, che offre un supporto nativo a 40 linee PCI Express (con le CPU più costose). Il raro supporto al 4-way SLI con CPU di fascia mainstream è comunque interessante, non tanto per installare quattro schede video (una configurazione tanto dispendiosa quanto inutile), quanto piuttosto per installare due schede video e magari allo stesso tempo uno o più periferiche PCI Express ad alte prestazioni (come ad esempio SSD o controller RAID) sugli altri slot a disposizione. Se fate parte di questa categoria di utenti (beati voi!), allora la GIGABYTE Z97X G1 Gaming WiFi potrebbe senza dubbio fare per voi. Le prestazioni generali sono in linea con la concorrenza, le capacità di overclock per il daily use sono ottime, c'è una delle migliori sezione audio tra le schede madri in commercio, una connettività di rete completa e diverse feature interessanti che possono tornare utili ai videogiocatori. Occorre inoltre menzionare che questa versione Black Edition è stata sottoposta a dei severi test di controllo qualità, che vi eviterà spiacevoli sorprese di malfunzionamenti già nei primi mesi di funzionamento.

Per chi è invece intenzionato a giocare con una sola scheda video e non pensa di sfruttare tutte le linee PCI Express offerte dalle CPU Haswell, la Z97X G1 Gaming non fa sicuramente per lui! La latenza introdotta dal PLX 8747 non giova di certo nel comparto grafico r e farete quindi meglio ad optare per una delle tante varianti offerte a listino da GIGABYTE nella serie Gaming che sono prive di questo chip. 

 

Si Ringrazia GIGABYTE per il sample fornitoci.

Valter d’Attoma

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